La poesia di Edith nelle scuole

“In un mondo pieno di male abbiate il coraggio di COLTIVARE IL BENE, perché il male genera altro male e l’odio genera solo altro odio”
Questo è stato l’invito che la scrittrice Edith Bruck ha rivolto, in un’aula gremita, agli studenti dell’istituto “C. Poerio”, il 20 marzo 2024.

di Maria Carmela D’Apollo, docente IIS “Carolina Poerio” di Foggia

Da anni il nostro istituto porta avanti un Progetto per conoscere e custodire la Memoria di coloro che hanno subito ogni forma di discriminazione ed offesa alla propria umanità, così come l’azione “forte”, “esemplare”, di coloro che , a volte in modo silenzioso e sconosciuto, hanno scelto di stare dalla parte del bene e della verità.

E’ un progetto che ci vede partner dell’associazione di Roma, Progetto Memoria, che si occupa di sviluppare attività didattica sui temi delle persecuzioni anti-ebraiche in Italia e di qualunque forma di resistenza e con il sostegno della prof.ssa Anna Esposito, volontaria e collaboratrice dell’associazione che ringraziamo di cuore.

I nostri studenti, dell’indirizzo delle Scienze umane, classi 3 ES, 3 FS e 2 CS, dell’Economico-sociale, classe 4 AE e 4 CE e del Linguistico, classe 5 AL, grazie alla sapiente guida dei docenti, Fania Valeria, Torregrossa Teresa, Scopece Leonardo, L’Arab Ernesto e D’Apollo Maria Carmela, sono stati coinvolti nella lettura dell’ultimo libro di poesie, TEMPI, della scrittrice e poetessa, Edith Bruck.

Gli alunni si sono accostati con delicatezza ed emozione alla conoscenza della storia e della persona di Edith. Nello sfogliare le pagine e nello scorrere dei versi, hanno vissuto, con lei, le sue paure, i suoi dolori, le sue passioni, gli affetti più cari ed il suo amore per l’amato marito, Nelo Risi. Hanno confrontato il proprio vissuto con quello di Edith ed hanno rielaborato le proprie paure, le proprie emozioni, i propri sentimenti, cercando tra le pagine risposta ai loro cuori, ed hanno visto emergere da quelle parole la figura di una donna forte, che ha sofferto molto ma che ha saputo trasformare quel dolore in forza, ed è diventata per molti un modello, un testimone vivente di come, pur in una profonda oscurità, sia possibile  trovare uno spiraglio di luce e sia possibile vivere appieno la propria vita e sia possibile realizzarla secondo i propri desideri e progetti.

Da dove attingere tale forza? Lei l’ha trovata in se stessa, una forza le cui radici affondano negli insegnamenti familiari, soprattutto della sua amata mamma, faro della sua vita di bambina e presenza costante in tutto il suo percorso di vita e nei valori che l’hanno modellata come donna, e deve proprio a lei l’insegnamento dell’amore, una mamma che non ha mai infuso in lei sentimenti di odio.

Per questo, fortemente convinta del fondamentale ruolo che l’educazione ha nella formazione dei giovani, così si esprime nella poesia “Educazione”:

“Non dire mai ai propri figli che sono i più belli

… ma che tutti i bambini sono belli.

Educali a dividere a scuola, durante la pausa,

la propria merenda con chi non ha niente i giocattoli di chi ne ha troppi.

La condivisione fin da piccoli è creatrice di pace di un mondo nuovo che non è mai esistito Potrebbe mai essere?

Dipende solo da noi, senza pregare Dio. La responsabilità di tutti i mali del mondo è nostra.”

 Perché i nostri giovani possano essere in grado di tracciare percorsi di pace, di accoglienza, di non discriminazione, di non odio la responsabilità è nostra.

L’incontro con la scrittrice , è stato un momento conclusivo dell’offerta educativa del nostro istituto.

A piccoli passi, ma con ostinazione, vogliamo intraprendere insieme ai nostri ragazzi un cammino di riflessione e di scelte concrete perché siano piantati semi di pace . Perché, in questo periodo di individualismi esasperati, di meccanismi ideologici o di potere, di logiche economiche che tendono a spostare l’asse della riflessione su bisogni ed esigenze individuali e non su valori fondanti: di vita, di dignità, di compassione … di tutto ciò che appartiene all’animo umano, i nostri ragazzi ci chiedono di essere accompagnati nella loro crescita personale ed umana.

Un grazie va ai ragazzi che si sono immersi con entusiasmo nelle parole della poetessa; ai docenti che hanno a cuore la formazione ed il futuro dei propri alunni, ma anche di tutti i giovani di cui si sono presi cura e di quelli che continueranno ad avere a cuore; alla Dirigente Scolastica, Enza Maria Caldarella che ha condiviso e continua a sostenere questo progetto educativo perché crede fermamente nel ruolo educativo della scuola ma soprattutto perché sono valori che guidano la sua vita.

Un grande GRAZIE ad Edith Bruck, che, nonostante la salute un po’ incerta di questi giorni, ha voluto incontrare i nostri ragazzi perché crede in loro, nel loro entusiasmo , nella loro purezza di cuore e perché vuole affidare loro il testimone, così che diventino alfieri della memoria e la salutiamo con le parole di Attila József, un poeta ungherese a lei molto caro:

“Gli uomini dell’avvenire”

Essi saranno la mitezza e la forza.

Strapperanno la maschera di ferro

del sapere, perché sul volto dell’anima si veda. Baceranno il pane, il latte: carezzeranno il capo dei bambini

ed estrarranno con le stesse mani ferro ed altri metalli dalle pietre. Formeranno città dalle montagne ed i loro polmoni quieti e immensi assorbiranno tempeste, uragani; si placherà ogni oceano. Saranno

sempre in attesa d’ospite imprevisto: anche per lui prepareranno il desco

e gli apriranno il cuore.

Siate simili ad essi, perché i vostri piccoli, che han di giglio i piedi, il mare di sangue che dinanzi a loro giace, possano da innocenti attraversare.

“Leggiamo insieme un libro”con Edith Bruck: conclusione della II edizione e avvio della III

 

Nel pomeriggio del 27 ottobre 2022, al Centro ebraico Il Pitigliani sì è concluso il percorso di lettura condivisa intrapreso lo scorso anno scolastico con il libro “Il pane perduto” di Edith Bruck dalla classe V AL, in viaggio di istruzione a Roma, insieme alla prof.ssa M. Carmela D’Apollo, al prof. Leonardo Scopece e alla dirigente, prof.ssa Enza M. Caldarella.

Tutto si è svolto in un clima di grande accoglienza e interazione tra gli alunni ed Edith, visivamente commossa dalle parole e dai tributi ricevuti dai ragazzi e professori. Le domande sono state interessanti anche se hanno in alcuni casi fatto riemergere inevitabili dolorosi ricordi ma Edith non si è risparmiata nel raccontare, raccontare, raccontare… Si è mostrata attenta ad ogni sollecitazione e ha dato  risposte  lucide, sincere, ma anche critiche nei confronti di chi non opera nel rispetto dei diritti umani, riuscendo a sviluppare un clima di partecipazione emotiva sul tema della famiglia e del valore delle figure genitoriali. che tanto spazio occupano anche nelle raccolte di poesie “Tempi” e “Versi vissuti”, su cui è stato svolto da parte degli alunni un lavoro di analisi e traduzione in quattro lingue.  Gli alunni stessi hanno letto le poesie, con grande perizia.

Leggi le traduzioni

La terza edizione del progetto, che ha ricevuto numerose richieste per l’anno 2022-23, ha preso il via il 25 novembre 2022 dall’IC “G. Rodari” di Soveria Mannelli (CZ), grazie alla collaborazione di vecchia data con il prof. Corrado Plastino, che ha collegato e coinvolto in questa esperienza una rete di scuole del territorio della Provincia di Catanzaro.

Tutti gli istituti che hanno aderito si sono collegati in videoconferenza,  grazie ai docenti della scuola ‘Gianni Rodari’, Corrado Plastino, Cinzia Fiorenza e Pamela Stranieri,. Sono intervenuti per un saluto ed un ringraziamento il sindaco di Catanzaro, prof. Nicola Fiorita, il dirigente scolastico, dott.ssa Teresa Pullia, il presidente di Progetto Memoria, Lello Dell’Ariccia. Numerose le scuole partecipanti al progetto di rete: Casalinuovo, Serrastretta, Guardavalle, Decollatura, Chiaravalle e Catanzaro città, oltre alla scuola pilota di Soveria Mannelli.

Gli alunni hanno dedicato a Edith dedicato due filmati con lettura di alcune pagine del suo libro e immagini relative alla sua vita e ad alcuni eventi storici. mai mancati messaggi di luce, speranza, di pace, amore per la vita, di rispetto per chiunque.

L’educazione ai diritti umani si fa soprattutto nella scuola e con la scuola, attraverso la trasmisssione dei valori della democrazia e dell’uguaglianza. Il racconto di una testimone instancabile come Edith Bruck, che continua a lottare contro le ingiustizie e che nei suoi libri afferma la necesssità di ‘affamare il Male’, costituisce un’esperienza fondamentale.

Grazie Edith! E grazie agli studenti e ai docenti di tutte le scuole aderenti, in particolare dell’IIS “Carolina Poerio” di Foggia e dell’IC “G. Rodari” di Soveria Mannelli!

Leggiamo insieme un libro è un progetto a cura della professsoressa Anna Esposito

La scuola restituita

Ottantaquattro anni dopo la promulgazione del “R.D.L. 5 settembre 1938, n. 1390, per la difesa della razza nella scuola fascista”, il 5 settembre 2022, una trentina di  alunni della Cittadella della Pace di Rondine (AR) e alcuni testimoni della persecuzione antiebraica hanno rievocato insieme gli avvenimenti del 1938 e degli anni seguenti. Le vittime delle leggi razziali sono così tornate simbolicamente a sedersi ai banchi dai quali erano state espulse. L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione Rondine Cittadella della Pace in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e con la partecipazione di Progetto Memoria.

Rassegna stampa: articoli e servizi radio-tv

 

Sguardi di Memoria all’IIS Brodolini di Pomezia

 

Il 18 ottobre 2021, nella data in cui si ricorda la partenza dalla Stazione Tiburtina del convoglio con i 1022 ebrei rastrellati a Roma, il 16 ottobre del 1943 e avviati direttamente ad Auschwitz-Birkenau, presso l’Istituto d’Istruzione Superiore «Largo Brodolini», via Luigi Einaudi, Pomezia (RM), è stata inaugurata la mostra permanente del maestro Georges de Canino dal titolo: «Sguardi di Memoria. Quello che della Storia non sapevamo». Trenta opere (dimensioni 40×50) che ritraggono i volti di bambini, giovani uomini e donne che hanno lottato contro la tirannide del nazismo e del fascismo e contro ogni forma di discriminazione e di odio, esempi a cui guardare nella quotidiana battaglia per il riconoscimento dei diritti civili e umani. Il progetto nasce all’indomani della giornata di studio dedicata alla Memoria della Shoah, organizzata il 12 febbraio 2020 presso l’IIS Brodolini e che era stata salutata con le scritte antisemite sui muri di ingresso della scuola.

Sono intervenuti Lello DellAriccia, presidente dell’Associazione Progetto Memoria; Massimo Finzi, assessore alla Memoria della Comunità ebraica di Roma; Antonio Parisella, presidente del Museo storico della Liberazione via Tasso di Roma; Vincenzo Parma, presidente onorario del Centro internazionale Antinoo per l’arte Marguerite Yourcenar; il pastore Alessandro Spanu, membro del Comitato esecutivo dell’Ucebi; Adriano Zuccalà, sindaco di Pomezia, Ugo Foà testimone della Shoah.

Nel corso della manifestazione, un ulivo proveniente da Israele è stato donato dall’assessore Massimo Finzi e piantato in onore di Edith Bruck, presente all’ iniziativa.

 

La manifestazione è stata organizzata dalla professoressa Deborah D’Auria, che per il Giorno della Memoria 2020, sempre con la collaborazione del maestro De Canino, ha curato anche la realizzazione di 75 Haiku per non dimenticare un libro di Haiku realizzato dagli alunni della classe seconda AT, nell’ambito del progetto “Non c’è futuro senza memoria”, che ha coinvolto insegnanti, alunni e famiglie del territorio di Pomezia.

È disponibile, a partire dal 18 novembre 2021 e per i giovedì successivi, la prenotazione per la visita della mostra. 

Per vedere la mostra, vai al sito dellIIS Largo Brodolini

RICORDIAMO INSIEME – Le voci dei testimoni delle edizioni 2019 e 2020

L’Associazione Ricordiamo insieme ha raccolto immagini e testimonianze degli eventi di memoria della VII e VIII edizione

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L’I.I.S. “Federico Caffè” in ricordo di Piero Terracina

Il 10 dicembre scorso, l’IIS “Federico Caffè” di Roma ha reso omaggio a Piero Terracina a un anno dalla sua morte, con una iniziativa organizzata presso le Pietre d’inciampo, installate nel 2010 a piazza Rosolino Pilo n 17, dove la famiglia fu catturata il 7 aprile 1944.
Una piccola delegazione di alunni e docenti, insieme al Dirigente Scolastico, Vincenzo Colucci, ha rappresentato i sei indirizzi dell’istituto, dando vita ad un evento emozionante e coinvolgente. Piero è stato ricordato attraverso letture di suoi contributi di testimonianza nelle scuole, testi di Anne Frank e di Etty Hillesum.
Sono intervenuti anche Massimo Finzi, Assessore alla Memoria della Comunità Ebraica di Roma e Domenico Basile, Presidente della Commissione Scuola del XII Municipio.
Hanno partecipato come Progetto Memoria: Ettore e Alba Terracina, nipoti di Piero, Sandra Terracina, Lorella Ascoli, Daria De Carolis.

 

In ricordo di Piero: 5 febbraio 2020 alla scuola “V. Cardarelli” di Roma

Il 5 febbraio, presso la scuola media “Vincenzo Cardarelli” di Roma, si è svolta una iniziativa in ricordo di Piero Terracina, organizzata dalla prof.ssa Virginia Leonardis.

Come ha ricordato la stessa professoressa, le classi terze, dal 2010, hanno avuto il privilegio di ascoltare ogni anno la testimonianza di Piero, che abitava poco distante ed era quindi particolarmente legato alla scuola:

“Per la nostra comunità è stato una guida morale insostituibile, creando un legame di profonda stima e affetto in tutti coloro che hanno compreso le sue parole, raccogliendo il testimone del dovere della memoria.”

L’incontro è stato aperto dalla Dirigente scolastica, Mariapia Metallo, che ha preso spunto dal pannello originale, intitolato “Vuoto di memoria”, realizzato dai ragazzi, con una serie di “vuoti di bottiglia” riempiti da disegni colorati, augurando loro di “non essere mai bottiglie vuote”.

Accompagnando la proiezione della testimonianza di Piero e gli interventi degli ospiti, Ettore Terracina, Lorella Ascoli e Sandra Terracina, gli alunni hanno dato luogo ad una serie di prestazioni artistiche: i cartelloni con i bellissimi disegni delle classi III B e E, a cura della prof.ssa Masciello, il coro delle classi III B, D e E, diretto dal prof. Cerbara, con la solista Gaia, la danza sulle note di “Gocce di memoria” delle alunne Alice, Eleonora, Sofia e Viola.

Alla mattinata hanno partecipato anche ai cittadini del quartiere, alcuni dei quali sono intervenuti per portare il loro ricordo di Piero.

LUCI DAL BUIO –  Il Viaggio della memoria due anni dopo

Il 28 gennaio 2020, all’IMS Margherita di Savoia di Roma ha avuto luogo la V edizione della manifestazione “Luci dal buio, organizzata dalle docenti Gabriella De Nardo e Simona Nicolosi. Le ragazze che hanno partecipato al Viaggio della memoria di Roma Capitale nel novembre 2019 hanno raccontato la loro esperienza; sono poi intervenute le ex alunne del liceo che hanno ripercorso le emozioni del viaggio di due anni prima.

«Ricordare le emozioni e ripercorrere i passi del “Viaggio della memoria”, ormai a due anni di distanza, è il minimo contributo che noi ragazze possiamo donare, al fine di ringraziare per l’incredibile esperienza di vita che ci è stata concessa. Solitamente, quando si ricorda un viaggio, molti particolari svaniscono, si conserva l’essenziale. Ad oggi, invece, le immagini sono nitide: riusciamo a ricordare ogni passo percorso ed ogni minimo particolare visto e raccontato, come se quel cammino lo stessimo percorrendo ancora e ancora, ogni giorno.

Alla partenza eravamo consapevoli del luogo verso il quale eravamo dirette, all’arrivo le nostre aspettative non erano minimamente all’altezza. Siamo state inondate dalle parole dei nostri accompagnatori, ma contrariamente a quanto si possa pensare non le parole ma i silenzi sono stati l’ostacolo maggiore. Quest’ultimi erano taglienti e colmi di dolore, pesavano più di ciascuna parola che potesse essere pronunciata; le emozioni ci sembrava che urlassero, sia le nostre che quelle dei nostri compagni, e noi siamo sicure di averle sentite. Improvvisamente, ci siamo trovati a condividere il nostro dolore e a cercare il sostegno di sconosciuti o di compagni conosciuti in occasione della partenza.  L’impatto emotivo del viaggio è stato talmente intenso da sovrastare la stanchezza fisica ed emotiva e, sicuramente, l’una senza il sostegno dell’altra, e senza la guida della Professoressa Berardi, nostra accompagnatrice, non ce l’avremmo fatta. Infatti, alla fine di ogni giornata, ci ritrovavamo nei nostri letti, l’una sempre accanto all’altra a domandarci: “E adesso come ci addormentiamo?”. Possiamo affermare di aver compreso il senso del nostro viaggio solamente quando abbiamo iniziato a parlarne, inizialmente con i nostri compagni di classe e con gli adulti che ci circondavano, dopo essere uscite dal contesto scolastico con i nostri compagni di Università o con chiunque ci circondi. I testimoni sono ormai pochi, è essenziale portare con noi questa esperienza per poter affrontare le generazioni future. Siamo i testimoni dei testimoni, la nostra responsabilità è quella di conservare e trasmettere la memoria del passato, che appartiene a tutti noi».

Giulia, Marika, Sara e Ilaria

ex alunne dell’IMS Margherita di Savoia, Roma

Un Giardino dei Giusti all’IC “Giuseppe Armellini” di Boville Ernica (FR)

Tra le tante scuole incontrate nell’anno scolastico 2018-’19 da Miriam Dell’Ariccia, quella di Boville Ernica, in provincia di Frosinone è quella che più si è distinta.

I ragazzi, preparatissimi, ben coordinati dalla dirigente scolastica, prof.ssa Nisia Bianchi e dalla referente della Legalità, prof.ssa Nunzia Scarano, il 6 marzo, Giornata europea dei Giusti, hanno piantato un ulivo nel giardino della loro scuola, in memoria di Teresa Giovannucci e Pietro Antonini “Giusti fra le Nazioni”.

Racconta Miriam: «Per 9 lunghi mesi, dal 30 settembre 1943 al 6 giugno 1944, siamo stati ospitati e nascosti a Riano Flaminio a casa di Teresa e Pietro. Teresa veniva da un paesino delle Marche e aveva lavorato a casa di mio nonno, il Rabbino Marco Vivanti e sua moglie Silvia Terracina, per 16 anni, come aiuto ai lavori domestici. Coetanea di mia madre Emma e di poco più grande di mia zia Enrica, fu sempre considerata come una di famiglia. Purtroppo con l’entrata in vigore delle leggi razziali, i miei nonni furono costretti a mandarla via dalla loro abitazione. Teresa però seguitò ad incontrarli, perché considerava quella la sua famiglia. Anche il 30 settembre 1943, andò a trovarli, ma non erano in casa: dalla notte precedente, tutta la famiglia (i nonni, mia zia, mia madre, mio padre Alessandro ed io) eravamo nascosti nella cantina di un vinaio, vicino al portone, per paura dei tedeschi. Teresa non ci pensò molto e ci condusse a casa sua e di Pietro a Riano, dove rimanemmo per nove lunghi mesi, salvandoci così dalla deportazione».

Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Enzo Perciballi e l’Assessore Anna Maria Fratarcangeli.

Nello stesso giardino, era già stato messo a dimora un ulivo dedicato a Costantino Baratta, uno dei cittadini di Lampedusa, che il 3 ottobre 2013, prima che intervenissero i mezzi della Guardia costiera, ha salvato dodici migranti, dopo il terribile naufragio, costato la vita a 366 persone.

“Viaggio ad Auschwitz A/R”. La storia del lungo cammino di ventisei ebrei catturati in provincia di Cuneo nel 1944.

Presentato a Roma il 31 gennaio 2019, questo spettacolo, scritto e interpretato da Gimmi Basilotta, racconta un viaggio intrapreso nel 2011. Con altri compagni, l’autore ha ripercorso a piedi il tragitto di deportazione da Borgo San Dalmazzo ad Auschwitz, compiuto nel 1944 da ventisei ebrei cuneesi; il viaggio è stato  l’occasione di ricordare storie di vite cancellate e soprattutto di ragionare e parlare di memoria, per poter vivere il presente in modo consapevole.

A questa iniziativa, promossa dal Centro di Cultura ebraica di Roma, dal Pitigliani e da Progetto Memoria, hanno partecipato, tra gli altri, alcuni studenti e docenti del Liceo “Renzo Levi” di Roma e dell’Istituto Professionale di Stato “Maffeo Pantaleoni” di Frascati (RM).

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La testimonianza di Piero Terracina davanti a mille studenti. Reggio Emilia, 23 gennaio 2019

«Per noi sei stato, come sempre, un testimone prezioso, una fonte storica, una voce morale autorevole, una persona piacevole. Tutto. I nostri studenti credo lo abbiano dimostrato con tutta l’attenzione e con l’affetto che giustamente ti hanno portato. Quando saremo ad Auschwitz, a fine febbraio/inizio marzo, ti citeremo durante le visite. Per noi è importante saperti al nostro fianco. Grazie Piero!». Queste le parole di Matthias Durchfeld di Istoreco (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea), organizzatore dell’incontro, uno dei tanti che si sono svolti a Reggio, da oltre dieci anni a questa parte. Nello splendido Teatro Regio, oltre 1000 ragazzi hanno potuto ascoltare il racconto di Piero, in vista della partenza per il viaggio della memoria, nell’ambito del progetto di Istoreco “Il futuro non si cancella”, per gli studenti delle scuole superiori della Provincia di Reggio Emilia. Alla fine, tante domande e l’abbraccio degli studenti che si sono messi in fila per salutare Piero.

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L’incontro con i detenuti della Casa di reclusione “Giuseppe Passerini” di Civitavecchia

Il 14 novembre 2018, Piero Terracina ha incontrato i detenuti della Casa di reclusione “Giuseppe Passerini” di Civitavecchia, su invito della direttrice Patrizia Bravetti e del cappellano Sandro Mambrini. Un pomeriggio molto intenso, che ha visto la partecipazione anche di vari esponenti di associazioni e istituzioni del territorio e della consigliera comunale, Paola Rita Stella (già Assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma e con la quale Progetto Memoria, insieme alla Fnism di Roma e Lazio, ha a lungo collaborato). Si è trattato del secondo incontro nello stesso carcere, dopo quello del 13 giugno 2017. Al termine, Piero Terracina ha ricevuto un dono creato da alcuni detenuti e uno di essi ha letto il seguente messaggio di ringraziamento e di speranza:

Buonasera da parte di tutti noi. benvenuto! Soltanto poche righe per ringraziarla di essere qui. Le diciamo grazie per due motivi: primo, perché il fatto che lei sia qui significa che c’è sempre ancora speranza, ancora un domani, ancora un futuro. L’altro motivo per cui la ringraziamo è che la sua testimonianza, la sua presenza devono spronarci ad impegnarci perché ciò che è capitato a lei e ad altri milioni di persone non accada mai più. Quel che le è capitato ci deve insegnare a non disprezzare ciò che è “diverso”, ma anzi, a volerlo conoscere meglio, perchè la conoscenza porta alla comprensione e la comprensione a quella cosa bellissima che è l’integrazione. Speriamo che anche per noi presto finisca, che anche per noi ci sia un “mai più”. Lei è qui, ce l’ha fatta. E non aveva colpa alcuna. Vuol dire che ce la possiamo fare anche noi. Grazie e auguri!

I detenuti della Casa di reclusione Passerini                           

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Zikaron BaSalon “La Memoria contro l’indifferenza”

Zikaron BaSalon è un’iniziativa nata in Israele nel 2010, che consiste nell’ascoltare i racconti dei testimoni della Shoah nei salotti di case private che si aprono per l’occasione.
Per la seconda volta (la prima nel 2016), l’11 aprile 2018, l’appuntamento è tornato a Roma, alla vigilia di Yom Ha Shoah, il 27 del mese ebraico di Nissan. L’iniziativa è stata promossa a Roma dall’UCEI, grazie al progetto della Commissione antisemitismo, negazionismo e memoria e dal Centro di Cultura ebraica.
Cinque case hanno ospitato Piero Terracina, Sami Modiano, Edith Bruck, Alberto Sed e Marika Venezia, moglie di Shlomo Z’L, che con lui ha condiviso anni di impegno per la memoria.
Progetto Memoria ha collaborato, coinvolgendo varie scuole, che si sono suddivise nei vari salotti: Il liceo Montale, il liceo artistico di via Ripetta, l’ITIS Giovanni XXIII, il liceo Russel, l’IIS di via Silvestri e la scuola media Anna Celli di Roma, Il liceo Volterra di Ciampino.

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Un anno insieme: la scuola secondaria di I grado dell’IC Anna Fraentzel Celli e Progetto Memoria

INSEGNARE A RICORDARE – Liceo Touschek, Grottaferrata (RM)

Giornata_della_memoria

Il 18 dicembre 2017 si è svolto l’incontro degli studenti delle classi V con Piero Terracina. L’iniziativa è stata curata dalle docenti Brunella Presbiteri e Anna Esposito.

Si è svolto a Grottaferrata, il giorno 18 dicembre 2017, presso il Liceo Touschek, l’emozionante incontro con il sopravvissuto alla Shoah Piero Terracina, accompagnato da Sandra Terracina, responsabile dell’associazione “Progetto Memoria”, con la quale il nostro Istituto sta collaborando da anni. Vi hanno partecipato studenti e docenti in un’atmosfera quasi surreale, sospesi ad ascoltare quel nobile racconto di chi, dal “silenzio” di Auschwitz, dall’“inferno” della violenza, ha trovato il coraggio di reagire, di testimoniare, di sostenere, oltre al peso degli anni, la fatica del ricordo insieme alle giovani generazioni, all’insegna della solidarietà, dell’impegno civile, del rispetto della dignità delle persone. Studenti, docenti, il Dirigente scolastico – che ha coordinato l’incontro – hanno rievocato saggi e letteratura, da Levi ad Arendt a De Benedetti a Wiesel e riflettuto sul “male assoluto”, sulla responsabilità individuale e personale in un’aula conferenze gremita, in un silenzio rigoroso, rotto solo dalla commozione dei momenti più sofferti e toccanti, di chi la storia l’ha vissuta sulla propria pelle.
Piero Terracina, sotto il peso dell’età e della solitudine, fa parlare la storia: il racconto delle spietate leggi razziali in Italia, del terrore dei rastrellamenti degli ebrei italiani, dell’angoscia della deportazione e poi della soluzione finale, lo sterminio sistematico degli ebrei e di altre minoranze etniche, si è tradotto in un accorato appello per i giovani alla pace e alla difesa dai pregiudizi e dall’intolleranza verso gli immigrati, dalla xenofobia, dagli estremismi, dal negazionismo, dalla superficialità e dall’ignoranza. Ed è proprio all’insostituibile valore della conoscenza, strumento di autentica libertà per l’individuo, che Piero Terracina ha rivolto il suo accorato appello, richiamandosi così a Primo Levi, perché “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. (Se questo è un uomo).
Ora tocca a voi, ragazzi: farete giusta memoria!

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Un incontro significativo

Ricordiamo Insieme – 16 ottobre 1943 – Deportazione degli ebrei di Roma

Due momenti per ricordare:

– domenica 15 ottobre 2017

ore 10.00

Convegno, Auditorium Sala Superiore Maestre Pie Filippini

Via delle Fornaci 161 (Zona San Pietro)

– lunedì 16 ottobre 2017

Ore 16.00

Momento di memoria, da Piazza San Pietro al Collegio Militare

L’evento organizzato, come da alcuni anni a questa parte, da Friederike e Tobias Wallbrecher e da Sara, Rivka e Grazia Spizzichino, si articola quest’anno in due giorni: domenica 15 ottobre, con un convegno presso l’Auditorium Sala Superiore Maestre Pie Filippini; lunedì 16 ottobre, con appuntamento alle ore 16.00, in piazza San Pietro, per raggiungere, alle ore 17.00, l’ex Collegio militare a Piazza della Rovere.

 

Per la prima volta di 16 ottobre, si entrerà nel luogo in cui gli ebrei catturati trascorsero due giorni prima di essere trasportati alla Stazione Tiburtina e stipati sui carri bestiame che li condussero a Auschwitz- Birkenau.
Lì giunsero il 23 ottobre e vennero in maggioranza sterminati all’arrivo. Solo 16 di essi tornarono, solo una donna, Settimia Spizzichino z’’l.

Siano i loro nomi e il loro ricordo di benedizione.

 

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Labirinto della memoria

Il “Labirinto della Memoria” è un’installazione interattiva realizzata con un vagone ferroviario-carro merci del 1935 in legno e metallo, simile a quelli utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale per le deportazioni verso i campi di sterminio nazisti…

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Il mondo non vi crederà mai

Un documentario realizzato da alcuni studenti del Liceo Vittoria Colonna di Roma, con la partecipazione di Piero Terracina e Laura Supino e la collaborazione di Progetto Memoria.

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