Abstract
Shalosh regalim
Le feste del pellegrinaggio
Si analizzerà il contesto storico e gli eventi che vengono celebrati durante le tre festività di Pesach (Pasqua), Shavuot (Pentecoste) e Sukkot (Capanne) con brevi accenni alle pratiche prescritte in passato e la loro evoluzione nel mondo moderno.
Purim e Hannuchà
Gioia e salvezza
La riflessione sulle feste di Purim e Chanukkà si articolerà sul piano storico, sociale e culturale e sarà caratterizzata dal confronto tra gli eventi celebrati e le relative implicazioni, anche facendo ricorso ai testi di riferimento.
Bibliografia e materiale
- Artom, E. S. (1963). Storia d’Israele – 1. L’età antica. Fondazione per la gioventù ebraica
- Belgrado, F. D. (1984). Haggadah di Pesach. Giuntina
- Di Porto, A. (2020). Pirkè Avot. e-brei.net edizioni
- Di Segni, D. (2020). Bibbia ebraica. Pentateuco e Haftarot. Giuntina
- .Grunfeld, I. (1969). Lo Shabbath. Edizioni Shalom
- Kitov, E. (2015). Sefer Hatoda’a. Morashà
- Lattes, D. (1990). Apologia dell’ebraismo. Carucci editore
- Marino, J. (2003). Haggadah di Pesach secondo l’uso della Comunità ebraica di Roma. e-rei.net edizioni
- Marino, J. (2005). Purim secondo l’uso della comunità ebraica di Roma. e-brei.net edizioni
- Segre, A. (1966). Shavuoth. Unione delle comunita israelitiche italiane
- Segre, A. (1969). Sukkoth. Unione delle comunita israelitiche italiane
- Segre, A. (1969). Chanukkà. Unione delle comunita israelitiche italiane
- Steinsaltz, A. (2020). Meghillàt Estèr – Il libro di Ester. Giuntina
Note Biografiche
Ada Di Porto nasce a Roma nel 1954 e si forma nella Capitale tanto nelle scuole ebraiche che statali conseguendo nel 1973 il diploma al Liceo Classico Torquato Tasso e il titolo di Maskil al Collegio Rabbinico di Roma, sotto la guida del professor Rav Elio Toaff.
Dopo un approfondimento formativo in Israele, torna in Italia e si laurea in Giurisprudenza presso L’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1978.
Sarà su incarico dello stesso Rav Elio Toaff che verrà chiamata nel 1979 ad insegnare al Liceo Renzo Levi dove rimarrà per 40 anni, guidando i ragazzi nello studio dei principi della tradizione ortodossa e nel confronto con l’attualità culturale ebraica italiana.
In particolare, saranno sue materie preferite il Tanach, la storia, la morale e il pensiero ebraico e le insegnerà sempre, trasmettendo così alle nuove generazioni gli insegnamenti dei maestri Rav Elio Toaff, il Prof. Augusto Segre, Rav Isidoro Khan, il morè Moshè Sed e Rav Chaim Vittorio Della Rocca.
Il collocamento in quiescenza è l’occasione per approfondire i propri studi in terra d’Israele, proseguendo nel percorso di formazione.
Attualmente si occupa di trasmettere le tradizioni ebraiche italiane svolgendo corsi, lezioni e seminari indirizzati ai docenti attuali e di prossima generazione.
Abstract
Rosh Hashanà e Kippur. Il capodanno e il giorno dell’espiazione
N/A
Materiale
N/A
Bibliografia
La Bibbia, Il Pentateuco ed. Giuntina
Talmud Babiblonese, Trattato di Rosh Hashana (anche in traduzione italiana).
Talmud Babilonese, Trattato di Yoma
Maimonide, Ritorno a Dio. Norme sulla Teshuvà, ed. GiuntinaKi tov, Sèfer Hatoda’à vol. 1, ed. Morasha
Note Biografiche
Jacov Di Segni
Nato a Roma nel 1986. Dopo i primi studi a Roma, ha frequentato diversi istituti rabbinici superiori di Gerusalemme fino a conseguire il titolo rabbinico presso il Collegio Rabbinico Italiano a Roma nel 2015. Dal 2016 è il Direttore dell’Ufficio Rabbinico della Comunità di Roma e dal 2022 è il responsabile del Tempio Spagnolo della Comunità. Insegna presso il Collegio Rabbinico Italiano, ha scritto diversi articoli di argomenti ebraici e collabora come revisore con il Progetto di Traduzione Italiana del Talmud Babilonese.
Abstract
Il Giubileo nella tradizione ebraica
N/A
Materiale
Bibliografia
Alfredo Mordechai Rabello, Aspetti dello Yovel o Giubileo Ebraico, Estratto dalla Rassegna Mensile di Israel, agosto 2020, a cura di
www.torah.it
Note Biografiche
Nato a Roma nel 1978, sposato con due figli. Laureato in filosofia, ha conseguito il titolo Rabbinico superiore nel 2008. E’ stato officiante, insegnante e direttore dell’Ufficio Rabbinico presso la comunità di Roma sino al 2014. Dal 2014 al 2022 è stato rabbino capo di Torino. Dal 2022 dirige la sinagoga Bet shalom di Roma, Insegna cultura ebraica presso il liceo Renzo Levi e fa parte del tribunale Rabbinico. Inoltre è membro del Consiglio dell’Assemblea rabbinica italiana e della Consulta rabbinica dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. E’ coautore di alcuni volumi di introduzione all’ebraismo e autore di numerosi articoli scientifici e divulgativi su vari aspetti della cultura ebraica, oltre ad essere attivo nell’ambito del dialogo interreligioso.
Abstract
Lettere e parole. Un viaggio nelle radici ebraiche
Nel mio intervento parlerò delle lettere ebraiche, accompagnate da parole ebraiche, significative per l’ebraismo. Porterò la mia testimonianza nell’accogliere i ragazzi nella loro classe nel Giorno della memoria., negli ultimi anni, per lo più alunni di liceo.
Materiale
N/A
Bibliografia
H. Aboav, Crescere con le radici delle parole ebraiche, Castelvecchi, Roma 2021
H. Aboav, Le voci delle parole ebraiche, Edizioni Nadir Media, Roma 2022
H. Aboav, Attàh’- Adesso. Il tempo delle parole ebraiche!, Edizioni Nadir Media, Roma 2024
H. Aboav, A. Comes, La notte dei ricordi, Castelvecchi, Roma 2025
Note Biografiche
Hora (Emma) Aboav insegna Ebraico biblico presso il Centro di Cultura ebraica di Roma, è psicologa e psicoterapeuta, educatrice e “Candela della Memoria”. Ha vissuto in Israele, nel kibbutz Revadim (1971-1975) e ha insegnato materie ebraiche e curriculari presso la scuola elementare ebraica “Vittorio Polacco” di Roma (1975-1993). Ha pubblicato i volumi Crescere con le radici delle parole ebraiche (Castelvecchi, 2020); Le voci delle parole ebraiche (Nadir Media, 2022) e עַַתָּ (‘Attàh) adesso. Il tempo delle parole ebraiche (Nadir Media, 2024).
È presidente della onlus Miled Layeled (“Da un cuore al bambino”), da lei fondata nel 2007, che sostiene asili nido, scuole materne, aiuti domiciliari e fornisce supporto morale e materiale ai bambini di Haifa.
Abstract
La kasherut. Le regole alimentari ebraiche
N/A
Le regole dell’alimentazione e della cucina ebraica: che cosa significa kasher?
N/A
Bibliografia
N/A
Note Biografiche
Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma
Abstract
La comunità ebraica dal secondo dopoguerra ai giorni nostri
N/A
Materiale
LA RIPRESA DELLA VITA EBRAICA corso Identità in bilico 29 gennaio 2024
Bibliografia
C. Procaccia, Esistere e resistere. La Comunità ebraica di Roma dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Sessanta del Novecento, in Fra Trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella comunità ebraica di Roma, Roma, Gangemi, a cura di E. Campelli, 2023. pp.17-28.
ìF. Colzi e C. Procaccia, Gli effetti delle leggi razziali sulle attività economiche degli ebrei di Roma (1938-1943), Roma, Camera di Commercio, Industria, artigianato e Agricoltura, 2004 (on line)
F. Colzi e C. Procaccia, La comunità ebraica di Roma nel secondo dopoguerra. Economia e società (1945-1965), Roma, Camera di Commercio di Roma, 2007 (on line)
I. PAVAN, Le conseguenze economiche delle leggi razziali, Bologna, Il Mulino, 2021
AA VV, Finalmente liberi. La riapertura del Tempio Maggiore nella liberazione di Roma. 9 giugno 1944, Roma, Litos, 2009. https://ascer.roma.it/41-antonucci-procaccia-spizzichino-finalmente-liberi-2009-e-2014-ii-ed/
Commissione per la ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato in Italia le attività di acquisizione dei beni dei cittadini ebrei da parte di organismi pubblici e privati, https://web.archive.org/web/20190331192831/http://presidenza.governo.it/DICA/7_ARCHIVIO_STORICO/beni_ebraici/index.html
Note Biografiche
Claudio Procaccia dal 2010 è Direttore del Dipartimento per i Beni e le Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma, membro del comitato scientifico del Centro Romano di studi sull’Ebraismo (CeRSE) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, del Centro Cardinal Bea dell’Università Gregoriana, direttore di Zakhor. Rivista di storia degli ebrei d’Italia (Eurostudio editore) e della collana Roma ebraica (Gangemi editore). Si è occupato prevalentemente di studi di carattere storico economico e sociale.
Già professore a contratto di Storia dello Sviluppo Economico presso l’Università degli Studi di Cassino (2007-2011) Professore a contratto per la cattedra di Storia economica dell’Europa, Facoltà di Economia della III Università di Roma (2000-2002). Dl luglio 2010 a luglio 2012 è stato direttore (ad interim) del Museo Ebraico di Roma. Dal 2010 è direttore (ad interim) dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma.
Abstract
Gli ebrei di Libia in Memorie Ebraiche
Memorie ebraiche è un sito di storia orale realizzato dal Centro di Cultura Ebraica nel 2012 con l’obiettivo di preservare la memoria della Comunità ebraica di Roma, fatta di piccole e grandi storie individuali e collettive. Ci siamo proposti di documentare il periodo della ricostruzione delle istituzioni ebraiche romane e il loro sviluppo negli anni e di raccogliere racconti di vita vissuta, aneddoti, costumi del dopoguerra attraverso una serie di interviste video che sono inserite nel sito www.memoriebraiche.it
All’interno di questo contesto della vita comunitaria ebraico-romana, abbiamo deciso di includere le interviste agli ebrei di origine libica. Arrivati nella comunità nel 1967, hanno offerto un contributo significativo all’ebraismo romano, arricchendolo con nuovo slancio e vitalità, senza mai abbandonare le loro radicate tradizioni culturali e religiose.
Attraverso le interviste agli ebrei libici, è stato possibile ricostruire aspetti importanti della loro storia: dalla vita a Tripoli e Bengasi, fino all’arrivo a Roma e al loro inserimento nella Comunità ebraica della città.
Materiale
Bibliografia
De Felice R., Ebrei in un paese arabo. Gli ebrei nella Libia contemporanea tra colonialismo, nazionalismo arabo e sionismo (1835-1970), Bologna, Il Mulino, 1978
Haggiag-Liluf Y., Storia degli ebrei di Libia, Or- Yehuda, Centro di studi sull’Ebraismo Libico, 2005
Magiar V., E venne la notte. Ebrei in un paese arabo, Firenze, Giuntina, 2003
Roumani M., Gli ebrei di Libia. Dalla coesistenza all’esodo, Roma, Castelvecchi, 2014
Salerno E., Uccideteli tutti. Libia 1943: gli ebrei nel campo di concentramento fascista di Giado. Una storia italiana, Milano, Il Saggiatore, 2008
Note Biografiche
Miriam Haiun è laureata in Sociologia all’Università di Gerusalemme. Dal 1982 vive a Roma dove ha lavorato al Centro di Cultura Ebraica assumendone la direzione nel 2010, periodo in cui ha ideato e sviluppato il progetto “Memorie Ebraiche. Vita, racconti, immagini e tradizioni delle Comunità ebraiche Italiane”.
Attualmente ricopre il ruolo di Presidente della Consulta della Comunità Ebraica di Roma e responsabile delle attività culturali al Centro Ebraico Italiano ll Pitigliani.
Abstract
L’assistenza all’infanzia a Roma nel secondo dopoguerra
Roma è libera il 4 giugno del ’44 e gli ebrei romani escono finalmente senza paura dalle case, dai nascondigli, dai conventi, per ricominciare a vivere, dopo sette anni di persecuzione. La situazione di molte famiglie è però drammatica, bisogna recuperare in primo luogo le case, trovare mezzi di sostentamento. Si contano e si cercano i deportati, sperando nel loro ritorno. Soprattutto i bambini rimasti orfani hanno bisogno urgente di sostegno in tutti gli ambiti. Le istituzioni ebraiche internazionali vengono in aiuto a quelle italiane con impiego ingente di mezzi, persone, energie per contribuire alla ricostruzione postbellica, agendo di concerto con gli Alleati. L’assistenza all’infanzia, anche per mezzo dell’allestimento di Case per bambini, così come nel resto dell’Europa, fu una parte importante di questa opera di soccorso.
Materiale
Assistenza all’infanzia_3 febbraio 2025
Bibliografia
– G. Funaro, Vicende dell’Orfanotrofio Israelitico di Livorno dopo l’otto settembre 1943, in Gli ebrei in Italia durante il fascismo, FGEI n. 1, Torino 1961, pp 72-77
– P. Lemmi, Finché non sono venuti a prenderci. Le vicende dell’orfanotrofio israelitico di Livorno, Consiglio Regionale della Toscana, gennaio 2005
– S. Menici, L’opera del Joint in Italia. Un «Piano Marshall» ebraico per la ricostruzione, in La Rassegna Mensile di Israel, Saggi sull’ebraismo italiano del Novecento in onore di Luisella Mortara Ottolenghi, a cura di Liliana Picciotto, LXIX, 2 (2003), pp. 593-618
– A. Procaccia, S. Terracina, A. Tedeschi, Una storia nel secolo breve L’Orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani (Roma 1902-1972), a cura di Micaela Procaccia, Giuntina, Firenze, 2017
– G. Schwarz, Ritrovare se stessi: gli ebrei nell’Italia postfascista, Laterza, Bari-Roma 2004
– S. Sorani, L’assistenza ai profughi ebrei (1933-1947). Contributo alla storia della «Delasem», Roma, Carucci 1983
Archivio Storico Pitigliani, Audio interviste, disponibili presso il Centro Ebraico Italiano “Il Pitigliani”
Note Biografiche
Sandra Terracina è nata a Roma. È biologa e dottore di ricerca in Reumatologia sperimentale. Ha lavorato presso il Policlinico Umberto I di Roma fino al 1998. Dal 2003 si occupa stabilmente di storia e trasmissione della memoria e coordina l’associazione “Progetto Memoria”, che si dedica principalmente all’organizzazione di incontri nelle scuole con testimoni ed esperti della Shoah in Italia. Fa parte del comitato scientifico/organizzativo di “Un’identità in bilico”.
È coautrice del libro Una storia nel secolo breve L’Orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani (Roma 1902-1972), a cura di Micaela Procaccia, Giuntina, Firenze, 2017.
È socio fondatore di “Arte in Memoria”, associazione culturale presieduta da Adachiara Zevi, che cura le installazioni delle pietre d’inciampo a Roma, dal 2010.
È iscritta alla Memory Studies Association dal 2019, ha partecipato alle conferenze internazionali di Roma, Madrid e Varsavia. Ha collaborato al progetto della Fondazione CDEC sul contributo deli ebrei d’Italia alla Resistenza, curato da Liliana Picciotto.
Abstract
Fra trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella comunità ebraica di Roma
N/A
Giorgio Caviglia. Note biografiche e bibliografia
Giorgio Caviglia è psicologo, psicoterapeuta, specialista in Psicologia Clinica. E’ Professore Ordinario per il settore concorsuale 11/E4-Psicologia Clinica e Dinamica (S.S.D. M-PSI/07 “Psicologia Dinamica”) presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, dove insegna Psicologia Dinamica-Corso Progredito. È Docente di Psicologia Dinamica alla Scuola di Specializzazione in “Neuropsicologia” presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e di Teorie e tecniche della relazione terapeutica presso la Scuola di Specializzazione in “Psicologia Clinica” della “Sapienza”, Università degli Studi di Roma.
Nel 2021 (18 marzo) ha tenuto un seminario sugli “Effetti psicologici e psicopatologici dei campi di sterminio sugli internati di prima, seconda e terza generazione” nel Corso di Perfezionamento in “Didattica della Shoah: orizzonti lontani, orizzonti impossibili” presso il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI) dell’Università degli Studi di Firenze, organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) e la Scuola Internazionale di Formazione dello “Yad Vashem”, Jerusalem.
È autore di 27 libri e di 130 pubblicazioni (articoli su riviste e capitoli di libri) edite a stampa.
In particolare, sull’identità ebraica e le problematiche della Shoah, ha pubblicato:
Caviglia G. (1987), “I tesori dell’umorismo ebraico: un’interpretazione psicoanalitica”. Alef – Dac, 35, pp. 23-24.
Caviglia G. (1990), Freud e l’Ebraismo, Firenze, La Giuntina.
Caviglia G., (1992), Psicologia dinamica ed ebraismo, Firenze, La Giuntina
Caviglia G. (1992), “I tesori dell’umorismo ebraico”. In G. Caviglia, Psicologia dinamica ed ebraismo. Firenze, La Giuntina.
Caviglia G. (1992), “Olocausto e lavoro del lutto”. In G. Caviglia, Psicologia dinamica ed ebraismo. Firenze, La Giuntina.
Caviglia G. (1992), “Note sul simbolismo religioso ebraico”. In G. Caviglia, Psicologia dinamica ed ebraismo. Firenze, La Giuntina.
Caviglia G., Kichelmacher M. (1992), “Il valore simbolico dell’epilessia nell’universo biblico-talmudico”. In L. Pinkus (a cura di), Epilessia: La Malattia Sacra. Roma, Borla.
Caviglia G., Kichelmacher M. (1992), “Un antico tentativo di diagnosi differenziale: il talmudista clinico”. In L. Pinkus (a cura di), Epilessia: La Malattia Sacra. Roma, Borla.
Caviglia G., Kichelmacher M. (1993), “Le radici biblico-talmudiche del valore simbolico dell’epilessia”. In F. Palladin, L. Pinkus (a cura di), Le epilessie tra medicina, psicologia, religione e società. Venezia, Edizioni Multigraf.
Guetta S., Caviglia G. (2022), Didattica della Shoah. Percorsi di formazione e proposte di progettazione laboratoriale in prospettiva interdisciplinare, Universitas Studiorum, Mantova, ISBN 978-88-3369-133-6.
Caviglia G., Colandrea M. (2022), “Short- and Long-term Psychological Consequences on Holocaust Survivors. Complex Elements that Emerge from the Literature, an Attempt at Systematization and an Interpretation”. Open Journal of Humanities, 10: 37-60. ISSN 2612-6966
Caviglia G., Colandrea M. (2022), “La trasmissione intergenerazionale del trauma della Shoah”, in S. Guetta e G. Caviglia (a cura di), Didattica della Shoah: Percorsi di formazione e proposte di progettazione laboratoriale in prospettiva interdisciplinare (pp. 73 – 94), Mantova: Universitas Studiorum.
Guetta S., Colandrea M., Caviglia G. (2022), “Suggerimenti per la progettazione di progetti didattici”, in: S. Guetta e G. Caviglia (a cura di), Didattica della Shoah: Percorsi di formazione e proposte di progettazione laboratoriale in prospettiva interdisciplinare (pp. 95 – 123), Mantova: Universitas Studiorum
Guetta S., Colandrea M., Caviglia G. (2022), “Appendice” in: S. Guetta e G. Caviglia (a cura di), Didattica della Shoah: Percorsi di formazione e proposte di progettazione laboratoriale in prospettiva interdisciplinare (pp. 125 – 134). Mantova: Universitas Studiorum.
Sonnino A., Caviglia G. (in press), “La Comunità Ebraica di Roma nel secondo dopoguerra. Una difficile elaborazione dei traumi”, in: Campelli E. (a cura di), Fra trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella comunità ebraica di Roma, Museo Ebraico di Roma, Roma.
Materiale
N/A
Abstract
Fra trauma e memoria. Le ricerche di Mordko Tenenbaum nella comunità ebraica di Roma
N/A
Note Biografiche
Psichiatra e Psicoanalista, già dirigente in un Centro di Salute Mentale, membro della Società Psicoanalitica italiana e dell’International Pshychoanalytical Association.
Autore di saggi sulla gestione del setting e sull’integrazione tra psicoterapia e farmacoterapia, ha pubblicato come coautore il testo “Ebrei e pregiudizio” (Carucci ed.), un commento rabbinico e psicoanalitico dell’Haggadà, il testo liturgico di Pesach, la Pasqua ebraica (Belforte ed.) e, per la Franco Angeli, i volumi “Trauma della Shoah, ebraismo e psicoanalisi” e “La cura psicoanalitica dei casi complessi. Psichiatria e setting psicoanalitico”.
Oltre a svolgere a Roma la propria attività di psichiatra e psicoanalista, collabora con i centri della Gallimberti e Partners per la disintossicazione da sostanze con la Stimolazione Magnetica Transcranica.
Bibliografia
Sonnino A. (2022) Trauma della Shoah, ebraismo e psicoanalisi, Milano, F. Angeli.
Abstract
Lunedì 10 febbraio – Lo Stato d’Israele allo specchio del presente
Oltre settantacinque anni di storia accompagnano lo Stato d’Israele, dal 1948 ad oggi. Nel corso della sua esistenza ha conosciuto molte trasformazioni. In ragione sia delle sfide del suo tempo, a partire dall’ostilità araba, sia dei mutamenti interni che ne hanno accompagnato la crescita. Dall’originario insediamento di 600mila individui si è giunti all’attuale nazione, che conta circa 9 milioni e mezzo di cittadini. L’incontro intende mettere a fuoco alcune chiavi di lettura relative alla specificità di Israele medesimo, quindi dell’essere israeliani, offrendo inoltre strumenti per controbattere alle letture che risolvono la complessità del Paese ricorrendo alle triviali banalizzazioni degli stereotipi antisionisti.
Lunedì 17 febbraio 2026 – La Brigata ebraica nella storia del Novecento
A lungo consegnata ai ricordi dei protagonisti, così come ad una memoria che faticava in Europa a prendere corpo, la storia della Brigata ebraica, parte integrante delle forze armate di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, è invece ad oggi emersa nella sua rilevanza. Che non è solo di ordine militare. Poiché le funzioni di quella grande unità furono molteplici. Tra di esse, contribuire alla ricostruzione della vita ebraica in Italia e dare la caccia ai criminali nazisti che, dal 1945, cercavano si sfuggire alla dovuta punizione. Attraverso la lunga e tortuosa traiettoria che ne connota la formazione, la composizione, gli impieghi operativi, si può quindi ricostruire un segmento importante sia della progressiva rinascita ebraica nel nostro Paese che della formazione del futuro Stato d’Israele. La campagna d’Italia, che durò dal luglio del 1943 ai primi giorni di maggio del 1945, fu infatti contraddistinta da feroci combattimenti così come da inedite esperienze, in sé non solo belliche, coinvolgendo direttamente i civili. Tutta la Penisola italiana ne fu interessata, essendosi trasformata in una terra contesa da eserciti contrapposti, dietro ai quali c’erano ideologie inconciliabili. La presenza della Brigata ebraica fu quindi parte integrante di quanto avvenne dal 1943 al 1945. In essa si intrecciano più storie. Tra di esse, quella dell’insediamento ebraico nella Palestina mandataria; quella del rapporto tra ebraismo sionista, in Eretz Israel, e l’ebraismo italiano, in via di ricostruzione dal 1943 in poi; quella della trasformazione dell’Yishuv (l’insediamento nella Palestina mandataria) in comunità politica e poi in Stato. E così via. Laddove la storia, nel suo viluppo, è soprattutto il resoconto non solo di ciò che fu ma – soprattutto – di quanto rimane nella consapevolezza del tempo presente. Il nostro tempo.
Bibliografia
Claudio Vercelli, Israele: 70 anni. Nascita di una nazione, Edizioni del Capricorno, 2018.
Claudio Vercelli, Israele. Una storia in 10 quadri, Laterza, Roma-Bari 2022.
Claudio Vercelli, Israele, storia dello Stato, Giuntina, Firenze 2023.
Claudio Vercelli, Storia del conflitto israelo-palestinese, Laterza, Roma-Bari 2024.
Claudio Vercelli, Israele in mutamento, Bollati Boringhieri, Torino 2025 (ancora in corso di stampa)
Claudio Vercelli – La Brigata ebraica (testo in corso di stampa, disponibile solo per gli iscritti al corso)
Claudio Vercelli, La linea Gotica e la Brigata ebraica, Capricorno, Torino 2025 (in corso di stampa)
Materiale
Identità in bilico Vercelli 17 febbraio 2025
Note Biografiche
Claudio Vercelli (1964) è storico contemporaneista e pubblicista. Ha svolto attività didattica all’Università Cattolica di Milano e attività di ricerca presso l’Istituto di Studi Storici “G. Salvemini” e il Centro Studi “Piero Gobetti” di Torino. Attualmente insegna Studi ebraici all’Università “WSUS” di Poznan e alla Scuola Europea di Alta Formazione “Pareto” di Lecco. Si occupa di storia del Novecento e delle culture politiche, con particolare riguardo alla Shoah e alla deportazione. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano: Israele. Una storia in 10 quadri, Laterza, 2022; Neofascismo in grigio. La destra radicale tra l’Italia e l’Europa, Einaudi, 2021; Frontiere contese a Nord Est. L’Alto Adriatico. le foibe e l’esodo giuliano-dalmata, Edizioni del Capricorno, 2020; Storia del conflitto israelo-palestinese, nuova ediz. Laterza, 2020; L’anno fatale. 1919: da Piazza San Sepolcro a Fiume, Edizioni del Capricorno, 2019; Soldati. Storia dell’esercito italiano, Laterza, 2019; Israele: 70 anni. Nascita di una nazione, Edizioni del Capricorno, 2018; Neofascismi, Edizioni del Capricorno, 2018; Il negazionismo. Storia di una menzogna, Laterza, 2013. Per l’anno 2025 pubblicherà, tra gli altri, presso l’editore Carocci di Roma una Storia del sionismo e con l’editore Bollati Boringhieri, Israele in mutamento
Abstract
Enzo Sereni sionista e combattente
N/A
Materiale
N/A
Bibliografia
N/A
Note Biografiche
Liliana Picciotto è storica della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC).
E autrice dellopera di base sulla Shoah in Italia: Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dallItalia 1943-1945 (Mursia, Milano 1991, 2002), di Lalba ci colse come un tradimento. Gli ebrei nel campo di Fossoli 1943-1944, Mondadori, Milano 2010 e di altri numerosi libri e articoli scientifici.
La sua ultima ricerca, pubblicata con il titolo Salvarsi. Gli ebrei d’Italia sfuggiti alla Shoah 1943-1945 (Einaudi, Torino 2017) è stato riconosciuto miglior libro di storia contemporanea dell’anno dalla prestigiosa Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCO).
Picciotto fa parte della direzione della rivista “La Rassegna mensile di Israel” ed è membro del comitato tecnico-scientifico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la creazione del padiglione italiano del museo di Auschwitz.
E’ coautrice dei film documentari diretti da Ruggero Gabbai: Memoria; Gli ebrei di Fossoli; L’ultimo viaggio. Rodi-Auschwitz; La razzia-Roma 16 ottobre 1943, che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali.
Nel 2023 è stata insignita del titolo di Cavaliera all’Ordine della Repubblica e di Commendatrice all’Ordine della Repubblica.
Abstract
Panislamismo, nazionalismo arabo e i rapporti con il fascismo
La lezione, mediante i documenti d’archivio arricchiti dall’apporto della storiografia di settore, vuole scandagliare i rapporti intrattenuti dal Governo fascista con i Capi delle rivolte arabe. La ricostruzione degli eventi avviene mediante una lettura critica dei telegrammi, dei telespressi e dei tanti appunti stilati dalle varie Autorità italiane, che ebbero contatti diretti con i diversi protagonisti musulmani.
L’analisi dei documenti non vuole proporre una ricostruzione degli eventi specifici, ma più in particolare vuole essere un’illustrazione dell’apporto italiano, in armi e denaro, al nascente nazionalismo arabo, tesa a far risaltare le responsabilità fasciste nelle rivolte nell’allora Palestina Mandataria, come pure nella stesura del Libro Bianco del maggio 1939, volto a limitare l’immigrazione ebraica nel periodo più tenebroso e tragico della storia della persecuzione antisemita, connesso agli avvenimenti bellici e alle vicende del Gran Muftì in Europa. Una lettura attenta, anche ai diversi risultati emergenti dai rapporti redatti dalle diverse commissioni inglesi succedutesi, e dunque di più ampio respiro politico, permette, inoltre, di affrontare la questione dell’emanazione delle leggi antiebraiche del 1938 in Italia, con riferimento alle loro implicazioni nello scenario mediorientale, ma non solo, e all’alleanza del Gran Muftì di Gerusalemme con le Potenze dell’Asse.
Materiale
Giordana Terracina Il Gran Muftì e la questione ebraica negli archivi italiani.
Bibliografia
L. Goglia, Questione palestinese, Argalia Editore, Urbino, 1980.
L. Goglia Il Muftì e Mussolini: alcuni documenti italiani sui rapporti tra nazionalismo palestinese e fascismo negli anni Trenta, Il Mulino, Bologna, 1986.
L. Golgia, F. Grassi, Il colonialismo italiano da Adua all’Impero, Editori Laterza, Bari, 1981.
G. Bensoussan, Gli ebrei del mondo arabo, Giuntina, Firenze, 2018.
B. Lewis, L’Europa e l’Islam, Editori Laterza, Bari, 2001.
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Note Biografiche
Giordana Terracina, storica, Phd in storia contemporanea presso l’Università di Tor Vergata con una tesi sulla storia della Comunità Israelitica di Roma dalla Marcia su Roma alla legislazione antiebraica (1922-1938), diplomata al Master Internazionale di II livello in Didattica della Shoah presso l’Università di Roma Tre con una tesi sulla ricostruzione della deportazione degli ebrei libici con cittadinanza inglese da Tripoli fino a Bergen Belsen passando per l’Italia nel 1942 e diplomata alla Scuola di Alta Formazione Politica dell’Istituto Sturzo con una tesi su come le emergenze globali della pandemia e della guerra abbiano trasformato l’agorà. Tra le pubblicazioni La storia dell’internamento libero di Camerino sul sito del Master Internazionale in Secondo Livello sulla Didattica della Shoah presso l’Università degli Studi di Roma Tre http://www.holocaustudies.org/, Responsabilità nascoste. Le deportazioni degli ebrei libici nel campo di Civitella del Tronto e nell’internamento libero di Camerino, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 5 n.1, 2017, I campi di internamento in Libia, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 5 n.3, 2017, Il censimento degli beni degli ebrei libici protetti francesi, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 6 n.3, 2018, L’applicazione delle leggi razziste in Libia, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 7 n.2, 2019, L’internamento libero di Camerino, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 7 n.2, 2019, The application of the racist laws in Libya, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 7 n. 2, 2019, Il Gran Muftì e la questione ebraica nei documenti degli archivi italiani, in Trauma and Memory. Four Monthy European Review of Psychoanalysis and Social Science, vol. 10 n. 1, 2022, Hidden responsibilities. The deportation, of Libyan Jews in the concentration camp of Civitella de Tronto and the confinement town of Camerino, in The Holocaust and North Africa: A Documentary History, Stanford University Press, Aomar Boum, Sarah Abrevaya Stein.
Ha collaborato con Il Giornale, Il Tempo, Il Riformista e l’agenzia di stampa Adnkronos, sui temi del lodo Moro e del terrorismo arabo-palestinese.
Abstract
Gli ebrei e il cinema. Il caso italiano
La presenza di personaggi ebraici o di episodi della storia ebraica è abbastanza insolita sugli schermi italiani. Ciononostante, una ventennale ricerca sul tema ha portato alla scoperta di oltre trecento lungometraggi e documentari realizzati in Italia contenenti riferimenti diretti o indiretti all’ebraismo e a Israele. L’analisi di questo consistente corpus cinematografico rivela alcune tendenze e temi ricorrenti nella rappresentazione degli ebrei e permette di valutare l’effetto nella cultura di massa di antichi stereotipi, non tutti negativi, riguardanti l’ebraismo in Italia. Attraverso la discussione di alcuni dei principali capolavori del cinema italiano dell’ultimo secolo si affronterà anche lo status problematico dei rapporti ebraico-cristiano, dei rapporti tra Italia e Israele e dei legami tra memoria del passato e vita ebraica nell’Italia di oggi.
Materiale
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Bibliografia
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Note Biografiche
Asher Salah è Professore Associato presso la Bezalel Academy of Arts and Design e l’Università Ebraica di Gerusalemme. È stato Fellow al Katz Center for Advanced Judaic Studies nel 2011-2012 e nel 2014-2015 (Philadelphia) e al Maimonides Center for Advanced Studies in Jewish Scepticism nel 2016-2017 e nel 2020-2021 (Amburgo). La sua ricerca si concentra sulla letteratura ebraica nell’Italia dell’età moderna, sugli studi sefarditi e sul cinema ebraico nell’area mediterranea.
Tra le sue pubblicazioni vi sono una traduzione in italiano e un’analisi del resoconto di viaggio di Samuele Romanelli in Marocco, Masa‘ Be‘arav (Firenze: Giuntina, 2006), La République des Lettres: Rabbins, médecins et écrivains juifs en Italie au XVIIIè (Boston/Leiden: Brill, 2007), L’epistolario di Marco Mortara: un rabbino italiano tra riforma e ortodossia (Firenze: Giuntina, 2012), Diari Risorgimentali: due ragazzi ebrei si raccontano (Livorno: Belforte, 2017), con D. Flesler e M. Friedman, curatore di “Genealogies of Sepharad,” Quest. Issues in Contemporary Jewish History, 18 (2020), e Il mondo fuori del ghetto: i viaggi di Moise Vita Cafsuto (Torino: Claudiana, 2022).
Abstract
Hedy Lamarr, la donna gatto. Le sette vite di una diva scienziata
Ci sono state attrici americane più brave e famose di lei. Ma quello che rende unica Hedy Lamarr – pressoché sconosciuta al grande pubblico di oggi – è la sua biografia, senza paragoni anche rispetto al mondo di Hollywood dove le biografie interessanti di sicuro non mancano. Hedy Lamarr ha interpretato una trentina di film, che dalla fine degli anni ’30 le diedero una fama mondiale. Ma il suo film più interessante – film tra virgolette – è la sua vita stessa. Sono le tappe di un’esistenza straordinaria. Dunque non è solo per la bellezza dei suoi occhi verdi che ho titolato il mio libro Hedy Lamarr, la donna gatto. Ma perché, come si dice dei gatti, la protagonista del libro ha vissuto sette vite. Ne racconterò qualcuna.
Materiale
Bibliografia
Antheil George, Bad Boy of Music, Samuel French, London, 1990. Barton Ruth, Hedy Lamarr, The Most Beautiful Woman in Film, The University Press of Kentucky, Lexington, 2010.
Berg Scott, Goldwyn, a Biography, Alfred A. Knopf, New York, 1989. Brem Richard, Ligthart Theo, Hommage à Hedy Lamarr, Edition Selene, Wien, 1999.
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Gabler Neal, An Empire of Their Own. How the Jews Invented Hollywood. Doubleday Anchor Books, New York, 1989.
Hedy, L’estasi e io, Sugar Editore, Milano, 1968.
Loder John, Hollywood Hussar, Howard Baker, London, 1977.
Mock Dave, The Qualcomm Equation, How a Fledgling Company Forges a New Path to Big Profits and Market, Amacom, New York, 2005.
Robbins Trina, Hedy Lamarr and a Secret Communication System, Capstone Press, Mankato, 2007.
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Shearer Stephen Michael, Beautiful, the Life of Hedy Lamarr, St. Martin’s Press, New York, 2010.
Walters Rob, Spread Spectrum: Hedy Lamarr and the Mobile Phone, BookSurge Publishing, 2006.
Young Christopher, The Films of Hedy Lamarr, Citadel Press, Secaucus, NJ, 1978.
Note Biografiche
Edoardo Segantini, nato a Genova nel 1950, è giornalista e autore televisivo.
Ha lavorato in diversi giornali e per 24 anni al Corriere della Sera come responsabile del supplemento economico, inviato speciale e commentatore.
Dal 2017 è coautore della trasmissione “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. Segue da molto tempo i temi dell’economia e dell’innovazione tecnologica ed è stato direttore della comunicazione in due multinazionali: l’italiana Telecom Italia e la franco-americana Alcatel.
Ha scritto due libri: “Hedy Lamarr, la donna gatto. Le sette vite di una diva scienziata” (2011) e “La nuova chiave a stella. Storie di persone nella fabbrica del futuro” (2017), dedicato a Primo Levi. Il libro contiene, in appendice, l’intervista integrale al grande scrittore di “Se questo è un uomo” pubblicata dall’autore nel 1984 sul quotidiano L’Unità.
L’intervista è contenuta nel terzo volume delle Opere complete di Primo Levi pubblicate da Einaudi.
Edoardo Segantini ha iniziato la sua carriera editoriale come sceneggiatore di Topolino: la sua storia più nota è la parodia “I Promessi Paperi” (1976), disegnata da Giulio Chierchini, uno dei classici Disney più diffusi e tradotti di sempre.
Abstract
Marc Bloch, la fondazione degli Annales e il suo approccio innovativo alla ricerca storica
Walter Benjamin, la rivoluzionaria visione dell’arte nell’età della tecnica
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Materiale
BENJAMIN La rivoluzionaria visione dell’arte nell’età della tecnica
Bibliografia
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Note Biografiche
Stefania Buccioli ha insegnato per più di trent’anni Filosofia e Storia nei Licei, per la maggior parte presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma dove, nel corso degli anni, ha ricoperto anche il ruolo di vice Rettore, responsabile della maxi sperimentazione del Liceo classico europeo, responsabile dell’attuazione del POF, della formazione docenti, di tutte le attività dedicate alla Memoria, compresa la progettazione e l’organizzazione dei viaggi di istruzione a Berlino e Sachsenhausen, Praga e Terezin, Vienna e Mauthausen, delle attività di formazione storico-filosofica e civile degli studenti, con la progettazione e l’organizzazione di convegni e incontri con autorevoli figure istituzionali e del mondo della cultura.
E’ da molti anni nel Direttivo della sezione romana della Società Filosofica Italiana, della quale è stata vicepresidente per tre mandati.
Ha frequentato il 1°Corso di Formazione organizzato dal MIUR presso lo Yad Vashem a Gerusalemme. Ha frequentato a Parigi l’Université d’été presso il Mémorial de la Shoah e il successivo Corso di II livello organizzato a Berlino dallo stesso Mémorial con le Istituzioni tedesche che si occupano di Memoria della Shoah.
Ha frequentato il Master internazionale di II livello in Didattica della Shoah dell’Università RomaTre, diretto dal prof. David Meghnagi.
Ha lavorato per dieci anni all’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Roma, curando l’Ufficio Progetti Speciali e dedicandosi, tra gli altri, in particolare alla progettazione e all’organizzazione dei Progetti di Roma Capitale dedicati alla Memoria, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah ed il prof. Marcello Pezzetti – compresi i diversi Viaggi della Memoria guidati dai Sindaci di Roma – e a quelli dedicati alla Filosofia (in collaborazione con le Facoltà di Filosofia dell’Università RomaTre e della Sapienza) rivolti ai docenti e agli studenti delle scuole secondarie della città. Per questi stessi Progetti si è occupata della cura delle Mostre (per le centinaia di prodotti realizzati dagli studenti delle scuole partecipanti) e delle pubblicazioni ad essi dedicate.
Abstract
Donne ebree intellettuali protagoniste tra il XVI ed il XIX secolo
Attraverso la mia lezione cercherò di descrivere due donne ebree intellettuali che forse possiamo definire anticipatrici del femminismo. Sono donne vissute in contesti differenti, in periodi storici diversi ma che hanno come elementi comuni una grande forza di volonta’ intelligenza, cultura, doti morali decisionalità, erranza ma soprattutto un forte senso di appartenenza all’ebraismo ognuno delle quali espresso in modi differenti. Dunque due modi di essere donne ebree, due voci al femminile che contribuirono, ripeto, ognuna in modo diverso, a dare un apporto significativo al loro ebraismo comportandosi in un modo del tutto originale con tratti tipici dell’universo maschile. Parlare di loro ci permette di capire che non necessariamente l’eroina è buona ma riesce a trasformare il mondo che ha intorno a sé prendendo delle decisioni e molto spesso alle donne questo viene proibito…immaginatevi come ciò poteva apparire nei secoli passati. Dunque queste donne, Dona Gracia Nasi Mendes della quale ce ne parla anche lo scrittore e storico Cecil Roth,(1899-1970) e Rahel Varnaghen ampiamente descritta da Hanna Arendt nel suo testo Rahel Varnaghen storia di una donna ebrea decisero nelle loro vite di essere… e di decidere per se’ stesse. Così queste due donne vissute in epoche e luoghi diversi oggi prendono la parola, una dopo l’altra e si raccontano
Materiale
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Bibliografia
Dona Gracia Nasi
LA Senora, Vita e avventure di Gracia Nasi, Maria Giuseppina Muzzarelli, Editori
Laterza 2024
L’ ebrea errante, Edgarda Ferri, Mondadori, Milano 2000
Storia dei marrani, Cecil Roth, Marietti 2003
Gracia Mendes. L’identità marrana al femminile, Marina Racanelli, Feltrinelli 2004
Dona Gracia Nasi, Cecil Roth, Ed. Liana Levi,2017
Rahel Levin Varnhagen
Rahel Varnhagen. Storia di un’ebrea. Hannah Arendt, a cura di Lea Ritter Santini, il Saggiatore 2016
Rahel Levin Varnhagen: The Life and Work of a German Jewish Intellectual, Heidi Thomann Tewarson, Univ. of Nebraska 1998
Le radici in aria di Rahel, Laura Boella, Cuem 1989
La civiltà della conversazione, Benedetta Craveri, Adelphi 2001
Note Biografiche
Studiosa di ebraismo e in particolare dei rapporti tra Chiesa e quest’ultima, si occupa da diversi anni di dialogo interreligioso e in particolare di dialogo ebraico-cristiano organizzando convegni, giornate di studio e tenendo conferenze e seminari su temi ebraici o inerenti al dialogo e al confronto con la tradizione cristiana. Ha collaborato con il S.I.D.IC (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) tenendo conferenze su argomenti ebraici. Ha collaborato inoltre con il centro Astalli spiegando nelle scuole la tradizione ebraica. Ha partecipato all’organizzazione dei colloqui ebraico-cristiani che si tengono ogni anno a dicembre nella foresteria del monastero di Camaldoli Nel 2011–2012 ha collaborato con il Dott. Claudio Procaccia, Direttore del Dipartimento per i Beni e le Attività Culturali della C.E.R. (DiBAC), svolgendo funzioni di collaboratrice del Dipartimento, organizzando eventi, scelta relatori e presentazione libri. Inoltre, a tale proposito, ha invitato agli incontri autorità politiche, scrittori, giornalisti, professori universitari. Nel 2012 ha organizzato la “Giornata Europea della Cultura Ebraica” collaborando con il Centro di Cultura Ebraica di Roma. Ha studiato e collaborato con vari rabbini e professori universitari e in particolare nel 1994 è stata allieva di Rav Alberto Sermoneta, Rabbino Capo di Venezia, con il quale ha tenuto conferenze dal 1995 inerenti argomenti vari riguardanti l’ebraismo presso l’Aula Magna della facoltà teologica Valdese. Ha organizzato viaggi in Israele dal 1994 per conto delle Associazioni Italiane dell’amicizia ebraico-cristiane. Ha studiato danze israeliane insegnandole ed ha partecipato a molti seminari con vari coreografi. Inoltre ha assistito al festival di danze israeliane che ogni anno si tiene nella città di Karmiel. Galilea). Ha partecipato in occasione del Giubileo Vaticano, all’Assemblea interreligiosa organizzata dal Pontificium Consilium Pro dialogo Inter Religione come rappresentante ebrea. Tema dell’incontro: “Alle soglie del terzo millennio: collaborazione tra le religioni.” Attualmente collabora con Ascer (Archivio storico della C.E.R) e con il DiBAC.
Abstract
Alice Hallgarten Franchetti e la sua rete di “femministe pratiche”
Alice Hallgarten (New York, 23 giugno 1874 – Leysin, 22 ottobre 1911), filantropa ebrea askenazita americana dall’educazione cosmopolita e dalla profonda spiritualità, stabilitasi a Roma intorno al 1897, si impegnò sempre per la realizzazione della giustizia sociale, dell’emancipazione femminile e della pace universale. Il 9 luglio 1900 sposò Leopoldo Franchetti (Livorno, 31 maggio 1847 – Roma, 4 novembre 1917), ebreo livornese sefardita, discendente di imprenditori e commercianti, deputato del Regno d’Italia della Destra storica dal 1882 al 1909, e poi senatore, che lottò sempre per la difesa delle masse rurali e lo sviluppo del Mezzogiorno. Insieme realizzarono iniziative socio-assistenziali prima a Roma nel degradato quartiere di San Lorenzo e poi a Città di Castello, dove Franchetti era proprietario di una vasta tenuta dominata dalla Villa Montesca.
Per realizzare il suo sogno d’emancipazione femminile, Alice fece della Montesca una comunità ideale di riflessione e di sperimentazione pedagogica, ispirata alla proto-femminista Malwida von Meysenbug e alla quale parteciparono “femministe pratiche“ da ogni parte del mondo: con il loro contributo, e con quello, fondamentale, del marito, fondò, tra 1901 e 1902 le prima Scuole rurali d’Italia che ebbero sede nella Villa e a Rovigliano, sempre nelle loro tenute, e dove sperimentò il suo metodo Maria Montessori che fu aiutata dai Franchetti sia economicamente che nella promozione del suo lavoro. Nel 1908 fondò un laboratorio di tele umbre tutt’ora in funzione con la denominazione: “Tela Umbra. Lini tessuti a mano dal 1908”.
Alcune protagoniste di questa rete:
Maria Pasqui Marchetti, detta Marietta (1880 – 1955), tifernate, maestra che Alice chiamava il ”mio spirito agente alla Montesca”, direttrice del laboratorio e delle scuole rurali.
Felicita Buchner (1856 – 1944), ebrea tedesca, istitutrice e pedagogista dell’ “attivismo”, che nel 1909 fu anche direttrice dell’Istituto Franchetti professionale femminile.
Mary Douglas Hamilton (1885 – 1977), inglese, seguiva la coltivazione degli orticelli e dei campi sperimentali insieme ad Alice e a Marietta e impostò corsi sul modello di quelli della Nature Study Union, con i nuovi metodi didattici esperienziali.
Lucy Latter (1870-1907), inglese, autrice del fondamentale School Gardening
Aurelia Josz (1869 – 1944), ebrea italiana, educatrice innovativa nel metodo e nella pratica che fondò la Scuola agraria femminile di Niguarda.
Vida Dutton Scudder (1861 – 1954), riformatrice sociale episcopaliana americana, docente del Wellesley College, appassionata di S. Francesco.
Florence Converse (1871-1967), storica, poetessa e drammaturga episcopaliana americana, compagna di Alice e Vida in tanti percorsi francescani.
Maria Montessori (1870 – 1952), italiana ma cosmopolita, nella primavera 1909 scrisse il Metodo in uno dei suoi soggiorni alla Villa Montesca, di cui respirò il clima culturale, spirituale e scientifico.
Materiale
N/A
Bibliografia
Bistoni Vittor Ugo Grandezza e decadenza delle istituzioni Franchetti, Città di Castello, Edimond, 1997, 646 pp.
Buseghin Maria Luciana, Alice e la tela delle meraviglie, Tela Umbra, Città di Castello, 1998, 48 pp.
Buseghin Maria Luciana, Cara Marietta…Lettere di Alice Hallgarten Franchetti (1901-1911), Tela Umbra, Città di Castello, 2002, 573 pp.
Buseghin Maria Luciana, L’epistolario di Alice Hallgarten Franchetti: memorie femminili dell’Italia ebraica, pp. 125-137 in Marilena Rossi Caponeri e Elisabetta David (cur.), Gisa Giani. La memoria al femminile. Atti del Convegno di Studi Terni, 8-9 novembre 2006, Archivio di Stato di Terni, Terni, 2009, 205 pp.
Buseghin Maria Luciana, Maria Montessori, Alice Hallgarten e Leopoldo Franchetti: un incontro determinante per la storia della pedagogia, pp. 51-64 in Anna Angelica Fabiani – Francesca Tomassini (curr.), Oggi non sono andata a parare le pecore…La memoria delle scuole rurali di Montesca e Rovigliano di Città di Castello (Città di Castello, Collezione Tessile di Tela Umbra, 25 settembre 2009 – 17 gennaio 2010), catalogo della mostra documentaria, Soprintendenza Archivistica per l’Umbria, Perugia, 151 pp.
Buseghin Maria Luciana, Alice Hallgarten e Leopoldo Franchetti nell’Alta Valle del Tevere: innovazione d’impresa e promozione sociale, pp.213-223 in Letizia Cerqueglini (a cura di), Ebrei dell’Italia centrale. Dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia, Perugia, 14-15 aprile 2011, Editoriale Umbra, Foligno, 2012
Buseghin Maria Luciana, Alice Hallgarten Franchetti. Un modello di donna e di imprenditrice nell’Italia tra ‘800 e ‘900, Selci Lama, Editrice Pliniana, 2013, 117 pp.
Buseghin Maria Luciana, Arte tessile ebraica in Umbria tra XIV e XX secolo: note di ricerca e ipotesi d’approfondimento, in Presenze ebraiche in Umbria meridionale dal medioevo all’età moderna. Atti della giornata di studi, Acquasparta, 12 giugno 2014, a cura di Paolo Pellegrini, Foligno, Editoriale Umbra/Perugia, ISUC, 2017
Buseghin Maria Luciana, Leopoldo Franchetti e Alice Hallgarten. Opere socio-pedagogiche tra Roma e Città di Castello, pp. 241-259, in Sandro Rogari (cur.) Leopoldo Franchetti, la nuova Destra e il modello Toscano, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2019.
Buseghin Maria Luciana, La rete sociopedagogica di Alice Hallgarten Franchetti tra femminismo, istitutrici e maestre: Malwida von Meysenbug, Felicitas Buchner e Mary Douglas Hamilton, pp. 107-138 in Isabella Nardi, Antonella Valoroso (curr.), Governanti e istitutrici tra Ot- tocento e Novecento. Ruolo sociale e immagini letterarie/Governesses and tutors in the 19th and 20th centuries, Atti del convegno, Perugia, 24-25 maggio 2019, “Quaderni della Fondazione Ranieri di Sorbello”, n. 7, 2020 (Bologna, Pendragon).
Buseghin Maria Luciana, Leopoldo Franchetti, Alice Hallgarten e Maria Montessori: un sogno comune di educazione innovativa, pp. 154-171 in Fabio Fabbri (cur.), Maria Montessori e il suo Tempo, Roma, Castelvecchi editore, 2020.
Buseghin Maria Luciana, Alice Hallgarten Franchetti: a Woman Beyond Barriers, pp. 59-92, in Elena Laurenzi and Manuela Mosca (edd.), A Female Activist Elite in Italy (1890-1920). Its International Network and Legacy, New York, Palgrave Macmillan, 2021.
Buseghin Maria Luciana, Leopoldo Franchetti. Passioni e progetti nel suo carteggio e nel rapporto con Alice Hallgarten, Perugia, Deputazione di storia patria per l’Umbria, 2022, 704 pp.
Fossati Roberta, Alice Hallgarten Franchetti e le sue iniziative alla Montesca, in “Fonti e Documenti. Rivista annuale”, 16-17, Urbino, 1987-1988, pp. 269-347.
Maccheroni Anna Maria, Come conobbi Maria Montessori, Edizioni Vita dell’Infanzia, Roma, 1956, 189 pp.
Note Biografiche
Maria Luciana Buseghin, livornese di nascita, vive e lavora da anni in Umbria. Antropologa culturale della scuola di Tullio Seppilli, specializzatasi all’inizio in tradizioni popolari e tematiche simbolico-iconografiche, svolge attività scientifica e didattica in diversi campi tra cui tessile, moda e costume, storia degli ebrei e della cultura ebraica, artigianato artistico, enogastronomia, Ha collaborato e diretto la progettazione e realizzazione di mostre e di raccolte pubbliche e private, tra cui la Collezione Arnaldo Caprai (Foligno) tra 1984 e 1987 e il museo-atelier di “Tela Umbra. Lini tessuti a mano dal 1908” (Città di Castello), tra 1991 e 1998. Scrittrice e saggista, ha al suo attivo oltre 70 pubblicazioni, collabora con istituzioni, associazioni e riviste; è socia ASSEI (Associazione di studi sugli ebrei italiani) e dal 2015 presidente dell’Associazione Italia-Israele di Perugia. Nel 2016 ha ricevuto il Premio “Umbria in Rosa” per la letteratura, conferito a donne che si sono distinte nel loro settore in quanto testimonianza della cultura dell’emancipazione, per aver fatto conoscere l’Umbria attraverso le sue opere e la sua attività ultradecennale e nel 2024 il Premio “Vittoria Aganoor Pompilj”, prima sezione, riservato a pubblicazioni di lettere o carteggi con il volume 𝐋𝐞𝐨𝐩𝐨𝐥𝐝𝐨 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞𝐭𝐭𝐢. 𝐏𝐚𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐜𝐚𝐫𝐭𝐞𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐀𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐇𝐚𝐥𝐥𝐠𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧 edito dalla Deputazione di storia patria per l’Umbria.
Abstract
Olga Blumenthal, una professoressa veneziana nella Shoah
Attraverso le vicende dei Blumenthal, famiglia bavarese che sceglie di vivere a Venezia, e poi quelle dell’ultima esponente, Olga, il filo conduttore della conversazione con gli insegnanti sarà la riflessione sull’identità della famiglia ebraica, nel processo di emancipazione e di integrazione nell’élite veneziana, e poi quella di Olga, segnata dalla condizione femminile del suo tempo, dal suo censo e dalla religione che ripudiò in età matura convertendosi al cattolicesimo. L’identità dei Blumenthal, al pari di altre famiglie ebraiche del loro tempo, sarà condizionata dalla svolta razzista del fascismo, dalla guerra e dal nazifascismo che porterà alla Shoah.
Materiale
N/A
Bibliografia
Nella mia conversazione farò riferimento a documenti d’archivio e principalmente a questi testi:
Emilia Peatini, Olga Blumenthal. Storie di una famiglia e di una vita, Cierre edizioni, 2022.
Simon Levis Sullam. Una comunità immaginata. Gli ebrei a Venezia (1900 -1938) UNICOPLI, 2017.
Renata Segre, Gli ebrei a Venezia 1938 – 1945. Una comunità tra persecuzione e rinascita. Comunità ebraica di Venezia 1995,
Michele Sarfatti, Gli ebrei nell’Italia fascista, Vicende, identità, persecuzione. Einaudi 2007.
Note Biografiche
Emilia Peatini è studiosa dell’antisemitismo novecentesco, delle sue origini, della persecuzione degli ebrei e di storia delle donne. Dopo una lunga carriera di insegnante e di formatrice in didattica della storia e dei Diritti umani, è attualmente Direttrice Scientifica dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea di Treviso, (ISTRESCO).
Abstract
Italo Svevo, Umberto Saba: ebrei e triestini?
La lezione analizzerà la figura e l’opera dei due scrittori Italo Svevo e Umberto Saba individuandone, come tratto comune, il rapporto contraddittorio con le loro rispettive identità di triestini e di ebrei. Evitando poco proficui accostamenti tra i testi dei due autori, si cercherà invece quanto della loro città di origine e quanto del loro essere nati ebrei si può riscontrare nelle rispettive traiettorie biografiche e in alcuni testi significativi. In particolare, ci si soffermerà su alcuni luoghi di La coscienza di Zeno di Svevo e del Canzoniere ed Ernesto di Saba. In questo percorso saremo accompagnati soprattutto da due critici che si sono occupati sia di Svevo sia di Saba, e ne hanno evidenziato elementi riconducibili proprio al loro essere ebrei triestini: Giacomo Debenedetti e Mario Lavagetto, che hanno in comune anche l’interesse per la critica psicoanalitica.
Materiale
Bibliografia
Italo Svevo, La coscienza di Zeno – Continuazioni, a cura di M. Lavagetto, Einaudi, Torino, 2015
Italo Svevo, Lettere, a cura di S. Ticciati, Il Saggiatore, Milano, 2021
Umberto Saba, Tutte le poesie, a cura di M. Lavagetto, Mondadori, Milano, 2001
Umberto Saba, Ernesto, Einaudi, Torino, 2015
E. Ghidetti, Il caso Svevo. Guida storica e critica, Laterza, Bari-Roma, 1993
Giacomo Debenedetti, Il romanzo del Novecento, La nave di Teseo, Milano, 2019
Mario Lavagetto, L’impiegato Schmitz e altri saggi, Einaudi, Torino, 1986
Giacomo Debenedetti, Poesia italiana del Novecento, La nave di Teseo, Milano, 2022
Mario Lavagetto, La gallina di Saba, Einaudi, Torino, 1989
Angelo Ara – Claudio Magris, Trieste. Un’identità di frontiera, Einaudi, Torino 1997
Rapporti Svevo-Saba e scritti di Svevo su Saba e di Saba su Svevo:
Note Biografiche
Simona Foà insegna dal 2006 Critica letteraria e letterature comparate presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. In precedenza è stata docente di materie letterarie presso il liceo ebraico “Renzo Levi” di Roma (1984-1996) e presso diverse scuole superiori statali di Roma e provincia (1996-2006). Nel 1992 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Italianistica, e ha continuato a svolgere attività di ricerca con una borsa postdottorato presso “La Sapienza” Università di Roma (1996-1998) e con un assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (1999-2004). Nel periodo 1998-2010 ha svolto attività di redattrice-autrice presso Il Dizionario biografico degli Italiani pubblicato dall’Istituto dell’Enciclopedia italiana “Treccani”. Nei suoi studi si è occupata di letteratura italiana in età rinascimentale, della tradizione dei libri di famiglia, in particolare in ambito ebraico, del rapporto tra letteratura e la Shoah e della memoria del razzismo e delle leggi razziste negli scrittori ebrei italiani tra Otto e Novecento. Fa parte del Consiglio scientifico del CeRSE (Centro romano di Studi sull’Ebraismo).
Abstract
Bassan Lecco. Una famiglia nella bufera del Novecento
Nella lezione verrà ripercorsa la storia di una famiglia dall’inizio del Novecento fino alla Liberazione, la famiglia Bassan Lecco. Questo tragitto è stato possibile compierlo grazie al Fondo donato all’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”. Si tratta di 62 faldoni in cui è possibile trovare un’inesauribile quantità di notizie sulla famiglia e soprattutto sugli avvenimenti storici che hanno coinvolto le loro vite. Eventi che si succedono, talvolta a ritmo frenetico, che affiorano nei sentimenti, nelle paure, nelle illusioni, nelle speranze, nelle gioie, nei dolori e non ultimo nello stupore dei protagonisti. Dalle carte emergono vicende private, intime, che permettono di rivivere vicende politiche e istituzionali. Sono conservati documenti, certificati, lettere, memorie, diari, fotografie, disegni, dipinti, una scultura, testi editi e inediti (in particolare di Alberto Lecco, medico, ma soprattutto prolifico scrittore che dedicò gran parte della sua opera alla “quasi” perduta, disperatamente cercata, e infine ritrovata identità ebraica). Una quantità di materiale davvero sorprendente tenendo conto che parte rilevante è stato prodotto durante la Seconda guerra mondiale quando i protagonisti principali erano costretti a vivere in clandestinità per la condizione di ebrea di Jole Bassan e di “arianizzato” del figlio Alberto Lecco disertore, tra l’altro, durante la Repubblica Sociale Italiana. Ciò è stato possibile anche grazie agli inesauribili espedienti che Giuseppe Lecco, marito e padre, è riuscito a escogitare permettendo lo svilupparsi di un epistolario “segreto” che ha visto partecipe anche l’allora giovane fidanzata e futura moglie di Alberto, Annalisa Preve.
Materiale
N/A
Bibliografia
Testi di Alberto Lecco:
Il sorriso degli eroi, in “Il Muro. Eretto da studenti perché uomini vi scrivano. Rivista mensile”, a. 1, gen. 1946, p. 8-13; Anteguerra. Storia di due famiglie. Romanzo, Milano, Edizioni di scienze e arte, 1955; Prima del concerto, Roma, Carucci, 1961; Un’estate d’amore, Roma, Carucci, 1963; Vieni Notte!, Milano, Ceschina, 1963; I quindici, Roma, Canesi, 1963; Mia America Judith. Poemetto. My America Judith. A poem, Roma, Carucci, 1968; L’incontro di Wiener Neustadt, Milano, Mondadori, 1977; Morte di un padre, in “Paragone, n. 330 (agosto 1977), p. 41-62; Il bruto, in “Nuovi argomenti”, n. 57, nuova serie. Gennaio-marzo 1978), p. 149-160; Mia America Judith, Milano Guanda, 1980; Morte di in padre, in Vent’anni di racconti. Premio Teramo 1959/1978. Prefazione di Carlo Bo. “Dichiarazione” di Diego Valeri, Isola di Gran Sasso (Teramo), Eco Editrice di Isola di Gran Sasso (Teramo), 1980, p. 289-306; L’ebreo, Reggio Emilia, Citta Armoniosa, [1981]; I racconti di New York, Torino, SEI, 1982; Don Chisciotte ebreo, ovvero l’identità conquistata. Saggi letterari e cinematografici su ebraismo e antisemitismo (1961-1985), Roma, Carucci, 1985; La città grida, Roma, Lucarini, 1985; Ester dei miracoli, Genova, Marietti, 1986; La vera storia di baby Moon, Bari, Bracciodieta, 1987; Il cantore muto: sono gli ebrei liberi di raccontare sé stessi? Dello scrivere di cose indimenticabili e incomunicabili, Milano, Spirali, 1989; La casa dei due fanali, Milano Spirali, 1991; Antinichilismo e magistero Artistico nell’opera di Dostoevskij, in Il messaggio di Dostoevskij. Università di Siena (27-29 ottobre 1988), s. n. e., 1991, p. 67-78; L’uomo del libro. Notizia di Walter Mauro, Reggio Emilia, Città Armoniosa,1991: La morte di Dostoevskij, ovvero la morte della tragedia (quel giorno di dicembre di sette anni fa). Menippea in un prologo, dodici quadri, un epilogo e una postfazione ragionata, Milano, Spirali, 1994; I buffoni, Milano, Spirali, 1998. Vedi una lettera ad Annalisa Preve del 14 agosto 1944, in Mario Avagliano – Marco Palmieri, Gli ebrei sotto la persecuzione nazista. Diari e lettere (1938-1945), Torino, Einaudi, 2011, p. 201-204. Ha collaborato con quotidiani e riviste: “L’Avanti” (1951); “L’Unità” (1951); “Rotosei” (1958-1959; “La Serpe. Rivista letteraria dell’Associazione dei Medici e Scrittori Italiani (1959); “Paragone” (1977); “Nuovi Argomenti” (1978); “Corriere Medico” (1980); “Don Chisciotte” (1980); “Fermenti. Rivista di critica del costume e della cultura” (1983-1986); “Shalom. Mensile ebraico d’informazione” (cfr. in particolare l’intervista a Giorgio Perlasca, n. 5, a. XXIV, 31 maggio 1990); “Il cannocchiale. Rivista di studi filosofici” (1995). Su A. Lecco cfr. V. Pinto, La parola ebreo. L’incontro di Wiener Neustadt di Alberto Lecco (1978), in “La Rassegna mensile di Israel”, vol. LXXV, n. 12 (gennaio-agosto 2009), p. 99-116 Alberto Lecco – Jole Bassan, in Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere (1938-1945), Torino, Einaudi, 1911, pp. 201-206. Il sorriso degli eroi, in “Il Muro. Eretto da studenti perché uomini vi scrivano. Rivista mensile”, a. 1, gen. 1946. Tra gli inediti del Fondo Bassan Lecco in Archivio Storico delle Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino” vedi saggi sulla questione ebraica, racconti, poesie e il romanzo Guerra. Su Alberto Lecco vedi: Vincenzo Pinto, Un Cristo ebreo. Alberto Lecco e la tragedia ebraica novecentesca, [Torino], Free Ebrei, 2013.
Bibliografia essenziale:
Franco Abbiati, Storia della musica, Milano, Garzanti, 1982; ID, La vita e le opere di Giuseppe Verdi, Milano, Ricordi, 1963; Amministrazione municipale, Milano nel 1906, Milano, Tip. Umberto Allegretti, 1906; P. Audenino, Milano e l’Esposizione Internazionale del 1906. La rappresentazione della modernità, Roma, Franco Angeli, 2008; Riccardo Bacchelli, L’incendio di Milano, Milano, Mondadori, 1963; Giorgio Bassani, Dietro la porta, Torino, Einaudi, 1964; Roberto Battaglia, Storia della resistenza italiana (8 settembre 1943-25 aprile 1945), Torino, Einaudi, 1964; Dino Biondi, L’entrata in guerra, Torino, Einaudi, 1974; Bombe sulla città: Milano in guerra (1942-1944), a cura di Rosa Auletta Marrucci, Massimo Negri, Achille Rastelli, Lucia Romaniello, Milano, Skira, 2004; Giorgio Bonacina, Obiettivo Italia. I bombardamenti aerei delle città italiane dal 1940 al 1945, Milano, Mursia, [2005]; Albert Camus, La peste, Milano, Bompiani, 2020; Raffaele Carrieri, Milano (1865-1915), Milano, Edizioni della Chimera, 1945; Francesco Cassata, La difesa della razza. Politica, ideologia e immagine del regime fascista, Torino, Einaudi, 2008; Camilla Cederna, Martina Lombardi, Marilea Somarè, Milano in guerra, Milano, Feltrinelli, 1979; Plinio Ciani, Graffiti del ventennio, Milano, Sugarco Edizioni, 1975; Giovanni Clerici, Alassio 1939, Milano, Baldini & Castoldi, [1977]; Fausto Coen, 16 ottobre 1943. La grande razzia degli ebrei di Roma, Firenze, Giuntina, 2007; ID, Italiani ed ebrei: come eravamo. Le leggi razziali sotto il fascismo, Genova, Marietti, 1998; Franco Cuomo, I dieci. Chi erano gli scienziati che firmarono il “Manifesto della razza”, Milano, Baldini e Castoldi, 2005; Giacomo De Benedetti, 16 ottobre 1943. Prefazione di Alberto Moravia, Milano, Editori Riuniti, 1979; Renzo De Felice, Mussolini il Duce. I. Gli anni del consenso (1929 – 1936), Torino, Einaudi, 1974; Tommaso Dell’Era, Il manifesto della razza, Torino, UTET, 2008; Roberto Denti, Ancora un giorno: Milano 1945. Scheda storica di Luciano Tas, Milano, Mondadori, 2004; Dizionario dell’Olocausto. A cura di Walter Laqueur in collaborazione con Judith Tydor Baumel. Edizione italiana a cura di Alberto Cavaglion, Torino, Einaudi, 2010; Dizionario del nazismo. A cura di Gustavo Ottolenghi, Milano, Sugarco, 1995; Francesca Druetti. e Benedetta Rinaldi, Le pietre della memoria. Gunter Demnig le Pietre d’Inciampo. Prefazione di Haia Antonucci, Gallarate, Varese, 2013; Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny, Torino, Einaudi, 2007; ID, Primavera di bellezza, Torino, Einaudi, 2007; ID, Qualcuno ci ha perso, in Tutti i racconti, Torino, Einaudi, 2007; Edgarda Ferri, L’alba che aspettavamo. 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A cura di Giovanni Vento, Roma, Cappelli editore, 1961; Sergio Luzzatto, Il corpo del Duce, Torino, Einaudi, 1998; Anthony Majanlahti – Amedeo Osti Guerrazzi, Roma occupata (1943-1944). Itinerari, storie, immagini, Milano. Il Saggiatore, 2010; Anne Marie Matard Banucci, L’Italia fascista e la persecuzione degli ebrei, Bologna, il Mulino, 2008; Giuseppe Mayda, Ebrei sotto Salò. La persecuzione antisemita (1943-1945), Milano, Feltrinelli, 1979; ID, Storia della deportazione dall’Italia. Militari, ebrei politici nei lager del Terzo Reich, Milano, Bollati Boringhieri, 2002; Esther Fintz Menascé, Gli ebrei di Rodi, Storia di un’antica comunità annientata dai nazisti, Milano, Guerini e Associati, 1996; Giuseppe Mugnone, Il Manifesto di Verona. I 18 punti programmatici della R.S.I, Messina, Tip. Carbone, 1949; Maura Muratorio, Daniel Hambury e la colonia inglese ad Alassio. Con un’introduzione di Domenico Astengo, Alassio, Comune di Alassio, 2010; Rodolfo Mussner, Selva Gardena attraverso i secoli. Dai primordi a rinomata stazione turistica. Testo e coordinazione generale Rudof Mussner, Selva di Val Gardena, Associazione Turistica di Selva Gardena, 2012; Pietro Nenni, Taccuino 1942, Milano, Mondadori, 1967; Francesco Ogliari – Bernardino De Vincenzi, Milano ricostruisce (1945-1950), Pavia, Selecta, [2008]; Amedeo Osti Guerrazzi – Marco Caviglia – David Di Consiglio. Gli anni della vergogna (1938-1945), Roma, Cangemi, 2018; Pier Paolo Pasolini, La passione del ’45, in Le ceneri di Gramsci. Poemetti, Milano, Garzanti, 1957; Claudio Pavone, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della resistenza, Milano, Bollati Boringhieri, 2013; Liliana Picciotto, Libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1944). Ricerca della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano, Mursia, 2005; Riccardo Pacifici, Notizie sulla vita degli ebrei di Rodi, in “La rassegna mensile di Israel”, a. VIII, mag. – giu. 1932, 1-2, p. 60-77; Giovanni Pesce, Quando cessarono gli spari (23 aprile–6 maggio 1945), Milano, Feltrinelli, 1977; Liliana Picciotto, L’alba ci colse come un tradimento. Gli ebrei nel campo di Fossoli (1943-1944), Milano, Mondadori, 2010; ID, Il libro della memoria: gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), Milano, Mursia, 2002; Carla Preve, Memorie, 1940-1945, s.n.t., [2014]; ID, La mia liberazione. Memorie di un mondo scomparso. Genova-Alassio (1940-1945), Edizionecinqueterre, 2022; Giulio Cesare Preve, Storia e cronache di un paese ligure, Laigueglia, Associazione Vecchia Laigueglia, 1983; I racconti della scapigliatura (1860-1910). A cura di Ezio Colombo e Carlo Linati, Milano, Bompiani, 1942; Nuto Revelli, La guerra dei poveri, Torino, Einaudi, 1981; Roma, 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, a cura di Silvia Haia Antonucci, Claudio Procaccia, Gabriele Rigano, Giancarlo Spizzichino, Milano, Guerini e Associati, 2006; Michele Sarfatti, Gli ebrei nell’Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, Torino, Einaudi, 2007; 16 ottobre 1943. La deportazione degli ebrei romani tra storia e memoria (Atti del Convegno Internazionale “La razzia del 16 ottobre 1943. Dimensioni e problemi della ricerca storica a settant’anni di distanza”, organizzato dalla CER e dall’Istituto Storico germanico, 17 ottobre 2013), a cura di Martin Baumeister, Amedeo Osti Guerrazzi e Claudio Procaccia, Roma, Villa, Collana Ricerche dell’Istituto Storico Germanico, vol. 10, 2016; Salvatore Quasimodo, La poesia Milano, agosto 1943 in Giorno dopo giorno, Milano, Mondadori, 1947; Michele Sarfatti, La Shoah in Italia. La persecuzione degli ebrei sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 2005; Stendhal, Rome, Naples et Florence, Paris, Delaunay Libraire, 1817; Maurizio Tarnavasio, Alassio. Mito intramontabile, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018; Anna Todisco, Vagabondaggi milanesi, Milano, Todariana, 1975; Ruggero Zangrandi, 25 luglio – 8 settembre 1943, Milano, Feltrinelli, 1964; Elie Wiesel, Il mondo sapeva. La Shoah e il nuovo millennio. Discorso alla Svizzera. Traduzione e curatela di Sibilla Destefani, Firenze, Giuntina, 2019; ID, La notte, Firenze, Giuntina, 2020.
Epistolari, diari, disegni, documenti, certificati, memorie, fotografie, sceneggiature, testi manoscritti e dattiloscritti sono conservati nel Fondo Bassan Lecco riversato nell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma “Giancarlo Spizzichino”: Buste 1-62.
Note Biografiche
E’ laureata in Filosofia presso l’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sull’educazione infantile durante il fascismo attraverso i testi scolastici delle classi elementari argomento che ha curato in seguito con una serie di pubblicazioni. Ha inoltre donato alla Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma la sua raccolta personale di circa 2000 volumi (sillabari e testi delle classi elementari tra Ottocento e Novecento) costituendo un Fondo.
Fa parte dell’Associazione Docenti Italiani per la Memoria nelle Scuole. Attualmente è in corso una ricerca presso gli archivi delle scuole elementari per individuare gli alunni e gli insegnanti espulsi dalle scuole a seguito delle leggi raziali del 1938.
Ha lavorato presso il Comune di Roma prima come addetta alle attività culturale (in particolare impegnandosi nella realizzazione della Biblioteca di Villa Doria Pamphili) e in seguito presso l’Archivio Storico Capitolino in qualità di archivista.
E’ tra i membri del Direttivo del Museo Storico della Liberazione di via Tasso in qualità di delegata dell’Associazione Nazionale Ex Internati (ANEI). Fa parte dell’Associazione di volontari che seguono le scuole con visite guidate al Museo e attività culturali.
Ha allestito il Museo “Vite di IMI” Internati Militari Italiani presso la sede dell’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia e dall’Internamento (ANRP). Attualmente collabora con l’Associazione con varie attività e in particolare cura l’inventariazione dell’Archivio che conserva i reperti donati dai reduci dalla prigionia e dai loro familiari. Ha inoltre allestito, nella Biblioteca dell’Associazione, due bacheche dedicate all’educazione infantile durante il Fascismo e nei primi anni dopo la Liberazione utilizzando reperti originali.
E’ volontaria presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma avendo donato le carte di famiglia che hanno costituito il Fondo Bassan Lecco (62 faldoni). Ne ha curato l’archiviazione. Ha pubblicato il saggio Bassan Lecco. Una famiglia nella bufera del Novecento, in “Zakhor. Rivista di storia degli ebrei d’Italia”. Nuova Serie, vol. 4/2020-2021, pp. 169-208. Numero a cura di Ester Capuzzo. Aspetti della vita ebraica tra Ottocento e Novecento. E’ in corso di pubblicazione un libro sullo stesso argomento e l’inventario del Fondo.
E’ impegnata nell’archiviazione e nella catalogazione della biblioteca e delle carte di Giovanni Battista Libero Badarò (Laigueglia, 1798 – San Paolo, Brasile,1830). Medico, botanico, politico e giornalista (fondò “L’Observator Constitutional”), venne ucciso per le sue idee ed è considerato un martire della libertà di stampa. La Biblioteca (circa 3.000 volumi) si trova a Laigueglia e conserva testi di grande rarità, in alcuni casi unici. E’ proprietà privata dei discendenti di Domenico Preve (antenato della suddetta) che la acquistò intorno al 1850.
Abstract
La geografia della Shoah in Italia
La Shoah si è manifestata in forme diverse in diverse parti d’Europa. Nella prima parte della mia presentazione discuterò di come la Shoah è stata attuata in Italia tra settembre 1943 e l’inizio del 1945, concentrandomi in particolare sulla sua dimensione spazio-temporale e sui processi di arresto e deportazione di individui e famiglie. Nella seconda parte, esaminerò un gruppo di testimonianze di sopravvissuti utilizzando metodi digitali e quantitativi, tra cui corpus linguistics e artificial intelligence, per dimostrare come questi metodi possano far luce su come la Shoah sia stata vissuta, descritta e percepita dalle sue vittime. Anche in questa seconda parte è implicita una prospettiva geografica, che svilupperò confrontando le testimonianze italiane con quelle ungheresi.
Materiale
N/A
Bibliografia
N/A
Note Biografiche
Alberto Giordano è professore nel Dipartimento di Geografia e Studi Ambientali presso la Texas State University e membro fondatore dell’Holocaust Geographies Collaborative, una rete di ricercatori e studiosi interessati ad applicare approcci, metodi e prospettive geografiche allo studio dell’Olocausto e di altri genocidi. Alberto è co-editore del volume “Geographies of the Holocaust” e autore di lavori sulla geografia dell’Olocausto in Italia e a Budapest. Negli ultimi anni si è occupato principalmente di analisi comparative di testimonianze dell’Olocausto. È inoltre coinvolto in progetti relativi all’applicazione di metodi e strumenti analitici geografico-quantitativi all’antropologia forense, più recentemente sul tema della mortalità migratoria al confine tra Stati Uniti e Messico.
Abstract
Shoah. Chi sapeva?
N/A
Materiale
Silvia Haia Antonucci, Il potere delle parole? Fughe di notizie sullo sterminio degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale, pp 253-266, in:
Zakhor – RIVISTA DI STORIA DEGLI EBREI D’ITALIA, Volume 4/2020-2021
A cura di Ester Capuzzo
Bibliografia
Note Biografiche
Silvia Haia Antonucci è laureata in Lettere, Archivistica, Studi ebraici e Studi Storico-Artistici. È archivista responsabile presso l’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, collabora con il Museo Ebraico di Roma, è giornalista pubblicista, studiosa di storia della Comunità ebraica di Roma, Israele, Shoà e rapporti ebraico-cristiani su cui ha prodotto pubblicazioni ed effettuato conferenze in Italia ed all’estero.
N/A
Abstract
Domande a cui rispondere: antisemitismo. antisionismo e altre amenità
La crescita delle manifestazioni di antisemitismo, soprattutto nel mondo dell’educazione, impone il perseguimento di una strategia di lungo periodo che offra strumenti di contrasto e proponga azioni costruttive nella direzione della soluzione dei conflitti. Partendo dal libro “Sugli ebrei” (Bollati Boringhieri, 2024) verranno proposti alcuni possibili percorsi di lavoro.
Materiale
N/A
Bibliografia
– Léon Poliakov, Storia dell’antisemitismo, Firenze, La Nuova Italia, 1974-1994, 5 voll. (I: Da Cristo agli ebrei di corte; II: Da Maometto ai Marrani; III: Da Voltaire a Wagner; IV: L’Europa suicida; V: L’antisemitismo nel dopoguerra).
– Bernard Lewis, Semiti e antisemiti. Indagine su un conflitto e su un pregiudizio, Bologna, Il Mulino, 1990.
– Simon Levis Sullam, L’archivio antiebraico. Il linguaggio dell’antisemitismo moderno, Roma-Bari, Laterza, 2008.
– Francesco Germinario, Antisemitismo. Un’ideologia del Novecento, Milano, Jaca Book, 2013.
– Gadi Luzzatto Voghera, Sugli ebrei, Bollati Boringhieri, Torino 2024
– Peter Schäfer, Storia dell’antisemitismo. Dall’antichità a oggi, Donzelli, Roma 2022
Note Biografiche
Gadi Luzzatto Voghera è Direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC). Studioso di Storia contemporanea, specialista in storia degli ebrei e dell’antisemitismo. Membro della delegazione italiana nell’IHRA International Holocaust Remembrance Alliance. Fra le pubblicazioni più significative: Antisemitismo. Domande e Risposte (Feltrinelli, 1994), Il prezzo dell’eguaglianza (FrancoAngeli, 1998), Antisemitismo a sinistra (Einaudi, 2007), Rabbini (Laterza, 2011), No distinction of race or religion. Rotary in Italy, Jews, and the antisemitic persecution (1923-1938) (Erredi Grafiche editoriali, 2013). Antisemitismo (Editrice Bibliografica, 2018), Sugli ebrei (Bollati Boringhieri, 2024).