Silvia Haia Antonucci

Abstract

– Le fonti orali in Italia
– Le fonti orali nella ricostruzione storica: importanza e criticità
– Le fonti del Database ASCER con i deportati da Roma

Materiale

2023 10 18 Antonucci power-point

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Zakhor Vol. 4 2020-21

Bibliografia sintetica – volumi scientifici e memorialistica – sulla razzia del 16 ottobre 1943

16 ottobre 1943. La deportazione degli ebrei romani tra storia e memoria, a cura di Martin Baumeister, Amedeo Osti Guerrazzi e Claudio Procaccia, Roma, Viella, Collana Ricerche dell’Istituto Storico Germanico, vol. 10, 2016

Ernesto Anderle ed Emanuele Di Porto, 16 ottobre 1943. Storia di Emanuele che sfuggì al nazismo, Milano, Mondadori, 2023

Sara Berger, I persecutori del 16 ottobre 1943, Schriftenreihe Ricerche dell’Istituto Storico Germanico di Roma Band 10 (2016), Herausgegeben vom Deutschen Historischen Institut Rom, https://perspectivia.net/servlets/MCRFileNodeServlet/pnet_derivate_00004542/berger_persecutori.pdf 

Fausto Coen, 16 ottobre 1943, Firenze, Giuntina, 1993

Furio Colombo e Vittorio Pavoncello, Memoria violenta. Dall’omicidio Matteotti alla Deportazione del 16 ottobre, Roma, All Around, 2021

Giacomo Debenedetti, 16 ottobre 1943, Milano, La Nave di Teseo, 2021

Giacomo Debenedetti, 16 ottobre 1943. Otto ebrei, Roma, Editori Riuniti, 1977

Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma tra occupazione, resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944), a cura di Silvia Haia Antonucci e Claudio Procaccia, Roma, Viella, 2017

Anna Foa, Portico d’Ottavia 13. Una casa nel ghetto nel lungo inverno del ‘43, Roma, Laterza, 2013

Sandro Gai, Mio Dio perché? 16 ottobre 1943 in fuga con blocco e matita, Roma, Palombi editori, 2012

J. D. Hurt (Elena), 16 ottobre 1943, Damned Soldiers Sereies, vol. 1, Kindle Edition, 2018

Robert Katz, Il Sabato nero, Milano, Rizzoli, 1973

Lia Levi, Insieme con la vostra famiglia. 16 ottobre 1943, la grande retata di Roma, Roma, E/O, 2023

Ottobre 1943: cronaca di un’infamia, a cura della Comunità Israelitica di Roma, Roma, Tip. Dapco, 1961

Marcello Pezzetti, 16 ottobre 1943. La razzia degli ebrei di Roma, Roma, Gangemi editore, 2017

Marcello Pezzetti e Umberto Gentiloni Silveri, 16 ottobre 1943 – Gli occhi di Aldo Gay, Roma, Gangemi editore, 2008

Luca Pietrafesa, 16 ottobre 1943. Viaggio nella memoria. Voci, testimonianze e immagini del rastrellamento e della deportazione degli ebrei di Roma, Edizioni Reality Book, 2014

Corrado Plastino, La valigia. Testo teatrale sulla deportazione ad Auschwitz degli ebrei di Roma (16 ottobre 1943), Loreto (AN), Streetlib, 2017

Tea Ranno, Un tram per la vita (ispirato alla storia di Emanuele Di Porto), Roma, Piemme, 2023

Gabriele Rigano, L’interprete di Auschwitz (dedicato alla storia di Arminio Wachsberger), Milano, Guerini e Associati, 2016

Roma, 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, a cura di Silvia Haia Antonucci, Claudio Procaccia, Gabriele Rigano, Giancarlo Spizzichino, Milano, Guerini e Associati, 2006

Fatina Sed, Biografia di una vita in più. Da oggi alla retata del 16 ottobre 1943, Roma, Elliot, 2028

Settimia Spizzichino in collaborazione con Isa Di Nepi Olper, Gli anni rubati. Le memorie di Settimia reduce dai lager di Auschwitz e Bergen-Belsen, Cava de’ Tirreni, Comune di Cava de’ Tirreni, 1996

Michael Tagliacozzo, La Comunità di Roma sotto l’incubo della svastica – La grande razzia del 16 ottobre 1943, in Gli Ebrei in Italia durante il fascismo, n. 3, Milano, Quaderni del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, novembre 1963, pp. 8-37, https://www.cdec.it/wp-content/uploads/2021/03/QuaderniCDEC3.pdf

Arminio Wachsberger, L’interprete, a cura di Clara e Silvia Wachsberger, Roma, All Around, 2022

Note Biografiche

Laureata in Lettere, Archivistica, Studi ebraici e Studi Storico-Artistici, è responsabile dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma-ASCER “Giancarlo Spizzichino”.
Collabora con il Museo Ebraico di Roma, è giornalista pubblicista, svolge attività didattica e di comunicazione sulla storia della Comunità ebraica di Roma, la Shoah, l’ebraismo, i rapporti ebraico-cristiani e Israele. È stata vicepresidente dell’Associazione Italia-Israele Roma-AIIR.

Tra le pubblicazioni si segnalano:
– S.H. Antonucci, M. Contu, G. de Canino, S. Fatucci, R. Menasci, A. Osti Guerrazzi, C. Procaccia, M. Ravenna Lattes, Le Fosse Ardeatine. Dodici storie. Le schede biografiche di Odoardo Della Torre, Angelo Di Castro, Cesare Di Consiglio, Franco Di Consiglio, Marco Di Consiglio, Mosè Di Consiglio, Salomone Di Consiglio detto Pacifico, Santoro Di Consiglio, Giorgio Fano, Sabato Amadio Fatucci, Emanuele Moscati, Gabriele Sonnino, Roma, Gangemi Editore International, Collana Roma ebraica-9, 2020
– Dopo il 16 ottobre. Gli ebrei a Roma tra occupazione, resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944), a cura di Silvia Haia Antonucci e Claudio Procaccia, Roma, Viella, 2017
– S. H. Antonucci e G. Piperno Beer, Sapere ed essere nella Roma razzista. Gli ebrei nelle scuole e nell’università (1938-1943), Roma, Gangemi, Collana Roma ebraica-7, 2015
– S. H. Antonucci, Un amore Capitale. Salvatore Fornari e Roma, Padova, Esedra editrice, 2014

Gabriella Yael Franzone

Abstract

Tra ottobre e dicembre 1943, i tedeschi sequestrarono l’intero patrimonio librario della Comunità ebraica romana. Si trattava di due biblioteche con circa 25 mila testi, molti dei quali rari e pregiati, di grande valore culturale e storico. Solo una piccola parte dei libri razziati è stata recuperata e restituita. Il resto, comprendente i volumi più pregiati, è oggetto di costante e tenace ricerca che dal dopoguerra non si è ancora fermata e continua tutt’oggi.  

Materiale

02_diario-sorani.pdf

05_testimonianza-herskovitz.pdf

rapporto_finale_attivita_Commissione2.pdf

Report-Moscow-November-2006.pdf

streamgate.pdf

Bibliografia

Fonti secondarie sulla razzia 

Di Nepi, Serena, “La biblioteca della comunità ebraica di Roma”, Arte liberata: capolavori salvati dalla guerra, 1937-1947, catalogo della mostra omonima, Milano, Electa, 2022, pp. 366-373.  

Rigano, Gabriele, “16 ottobre 1943: accadono a Roma cose incredibili”, Roma, 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, a cura di Silvia Haia Antonucci, Claudio Procaccia, Gabriele Rigano, Giancarlo Spizzichino, Milano, Guerini e Associati, 2006, pp. 19-73. 

Sarfatti, Michele, “Contro i libri e i documenti delle Comunità israelitiche italiane, 1938–1945”, La Rassegna Mensile di Israel, vol. LXIX, n. 2 (maggio–agosto 2003), pp. 369–385, disponibile online al link https://www.michelesarfatti.it/testi-online/8-contro-i-libri-e-i-documenti-delle-comunit-israelitiche-italiane,-19381945/ . 

Tedeschi, Dario, The Jewish Community’s priceless library in Rome looted by the Nazis in 1943: the possible cooperation of the Library for Foreign Literature of Russian Federation on the traces of the disappeared heritage, intervento in occasione di una conferenza svoltasi a Mosca nel novembre 2006, disponibile in traduzione italiana al link https://www.mosaico-cem.it/attualita-e-news/italia/la-biblioteca-razziata-nel-1943-a-roma/ . 

Rapporto sull’attività della Commissione per il recupero del patrimonio bibliografico della Comunità ebraica di Roma, razziato nel 1943, Roma, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2009. 

Memorialistica e narrativa sulla razzia 

Coen, Fausto, 16 ottobre 1943. La grande razzia degli ebrei di Roma, Firenze, Giuntina, 1993. 

Debenedetti, Giacomo, 16 ottobre 1943, Roma, Edizioni del Secolo, 1945 (ora La nave di Teseo, 2021; Einaudi, 2015; Sellerio, 1993; per un commento sintetico sull’autore e sul testo: https://www.youtube.com/watch?v=ly7cvDlAhKU). 

Modigliani, Piero, I nazisti a Roma. Dal diario di un ebreo, Roma, Città Nuova, 1984 

Comunità Israelitica di Roma, a cura di, “Dal diario di Rosina Sorani”, Ottobre 1943: cronaca di un’infamia, Roma, Tipografia Dapco, 1961; alcuni brani del diario di Rosina Sorani si possono scaricare al link  https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwj9s8Gm0MWBAxVbVPEDHUiOBo0QFnoECA0QAQ&url=http%3A%2F%2Fwww.studistorici.com%2Fwp-content%2Fuploads%2Fdossiers%2Fspeciale-olocausto%2F02_diario-sorani.pdf&usg=AOvVaw3PxfnVO_Ey-VttG8-_Xl8l&opi=89978449 . 

Altro 

Edsel, Robert M., Monuments Men: Missione Italia, Milano, Sperling & Kupfer, 2014. 

Feigenbaum, Gail, Reist, Inge, a cura di, Provenance. An Alternate History of Art, Los Angeles, The Getty Research Institute, 2012. 

What do we lose when we lose a library? Proceedings of the conference held at the KU Leuven 9-11 September 2015, Leuven, University Library, 2016. 

Emeroteca 

Conti, Paolo, “Gli ebrei romani (e i carabinieri) a caccia della biblioteca trafugata”, 22 gennaio 2015, disponibile al link https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_gennaio_22/gli-ebrei-romani-carabinieri-caccia-biblioteca-trafugata-5cd97dc8-a205-11e4-8580-33f724099eb6.shtml . 

Dellabella, Sara, “Per i libri e le opere d’arte trafugati agli ebrei dai nazisti la guerra non è mai finita”, L’Espresso, 30 luglio 2020, disponibile al link https://lespresso.it/c/archivio/2020/7/30/per-i-libri-e-le-opere-darte-trafugati-agli-ebrei-dai-nazisti-la-guerra-non-e-mai-finita/45266 . 

Graziani, Nicola, Sommersi, salvati, traditori e indifferenti: storie della razzia del Ghetto di Roma, paragrafo “La razzia dei libri”, AGI, 16 ottobre 2018, disponibile al link https://www.agi.it/cronaca/razzia_ghetto_roma_anniversario-4491083/news/2018-10-16/ . 

Isman, Fabio, “L’arte bottino dei nazisti. Quanto dobbiamo ancora cercare”, Il giornale dell’arte, 30 gennaio 2021, disponibile al link https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/l-arte-bottino-dei-nazisti-quanto-dobbiamo-ancora-cercare/134639.html . 

Piattelli, Ariela, “I carabinieri restituiscono 19 libri alla Comunità ebraica”, La Stampa, 24 giugno 2020, disponibile al link  https://www.lastampa.it/roma/2020/06/24/news/i-carabinieri-restituiscono-19-libri-alla-comunita-ebraica-1.39005002/ . 

Piattelli, Ariela, “Le avventure di un testo ebraico salvatosi per miracolo dai nazisti”, La Stampa, 26 luglio 2027, disponibile al link https://www.lastampa.it/cultura/2017/07/26/news/le-avventure-di-un-testo-ebraico-salvatosi-per-miracolo-dai-nazisti-1.34457832/ . 

Videoteca 

“Libri scomparsi”, Chi l’ha visto?, 25 gennaio 2019, disponibile al link https://www.raiplay.it/video/2019/01/Libri-scomparsi—25012019-050e2566-c817-4922-841c-dd8efb510d72.html . 

Il patrimonio librario e la razzia della biblioteca della Comunità ebraica di Roma, Scuderie del Quirinale, 2 febbraio 2023, disponibile al link https://www.youtube.com/watch?v=M2qc_9trfrY . 

“Roma, 1943. La razzia delle biblioteche ebraiche”, Passato e presente, 26 gennaio 2022, disponibile al link https://www.raiplay.it/video/2022/01/Passato-e-Presente—Roma-1943-La-razzia-delle-biblioteche-ebraiche—28012022-52b6c996-40ff-4e22-9c96-f4c78bcf41ba.html . 

Note Biografiche

Gabriella Yael Franzone è coordinatrice del Dipartimento Beni e attività culturali della Comunità ebraica di Roma e si occupa della gestione dei prestiti e dei restauri dei documenti dell’Archivio storico; è componente delle Commissioni Biblioteca storica e Cultura del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma. Tra le sue pubblicazioni: “Considerazioni per una storia politica e istituzionale della Comunità ebraica di Roma”, in Ebrei a Roma tra Risorgimento ed emancipazione (1814-1914), Roma, 2013; “La complicata abrogazione delle leggi razziali”, in Le leggi razziali e la persecuzione degli ebrei a Roma, Roma-Cerreto Guidi, 2012; “Note sull’abrogazione delle norme antiebraiche. La legislazione riparatoria e lo stato giuridico degli ebrei nell’Italia repubblicana (1945-1965)”, in La comunità ebraica di Roma nel secondo dopoguerra. Economia e società, Roma, 2007; “La normazione antiebraica in Italia tra il 1938 e il 1943. Alcune annotazioni di natura giuridica ed economica”, in Gli effetti delle leggi razziali sulle attività economiche degli ebrei nella città di Roma, Roma, 2004. 

Micaela Procaccia

Abstract

La lezione illustra la creazione della raccolta di interviste, le loro caratteristiche metodologiche, la loro disponibilità on line e le possibilità di effettuare la ricerca degli argomenti di interesse con un focus particolare sulla razzìa del 16 ottobre 1943. Vengono presentati alcuni esempi di interviste e segnalate alcune esperienze didattiche realizzate o realizzabili con queste interviste, a partire da quella pionieristica fatta in un liceo romano nell’anno scolastico 2003-2004 per finire con il progetto I-Witness proposto dallo stesso Shoah Foundation Institute.

Materiale

Il 16 ottobre 1943 nelle interviste dello USC Shoah Foundation

Bibliografia

  • Giovanni Contini, Alfredo Martini, Verba manent. L’uso delle fonti orali per la storia contemporanea, Carocci, Roma 1993.
  • M. Procaccia, Le memorie italiane e il ruolo della tradizione orale, in Oltre la persecuzione; donne, ebraismo, memoria, a c. di Roberta Ascarelli, Roma 2004, pp.177-186.
  • M. Procaccia – Tipologia delle fonti e trasformazione degli archivi, in La memoria della Shoah. Dopo i“testimoni”, a cura di Saul Meghnagi, Roma, Donzelli,2007, pp. 163-170.
  • M.Procaccia, Alcune considerazioni sul possibile uso didattico della testimonianza registrata, in Il ritorno alla vita e il problema della testimonianza. Studi e riflessioni sulla Shoah, a c. di A. Chiappano e F. Minuzzi, Firenze, Giuntina 2007, pp.73-76.
  • M. Procaccia La sopravvivenza del giudaico romanesco nelle interviste della Shoah Foundation, in Le lingue der monno, a c. di C. Giovanardi e F. Onorati, Roma, Aracne, pp. 275-281;
  • M. Procaccia La città e la piazza. Le testimonianze romane nell’archivio della Shoah Foundation, In Judei de Urbe. Roma e i suoi ebrei, una storia secolare., Roma 2011, Pubblicazioni degli Archivi di Stato, pp. 215-221.
  • Davide Merlitti, Micaela Procaccia, Umberto Parrini, Maria Emilia Masci, La digital library “shoah” dell’ Archivio centrale dello Stato :un progetto direcupero e di digital preservation di documenti audiovisivi di storia orale,SCIRES-IT ScIentific RESearch and Information Technology Ricerca Scientifica e Tecnologie dell’Informazione Vol 2, Issue 2 (2012), 1-16
  • M.Procaccia (a cura di) AA.VV., Una storia nel secolo breve. L’orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani (1902-1972), Giuntina ed., Firenze 2017.
  • A. Portelli, Fonti orali e Olocausto: alcune riflessioni di metodo, in Storia della Shoah. Eredità e rappresentazioni della Shoah, Vol. VIII, Milano, UTET-Corsera, 2019, pp. 101-128,
  • M. Procaccia, Archivi e documenti, in Natura e genesi del pregiudizio. Unità didattiche per un uso in autoistruzione on line, in rete dall’inizio di febbraio 2023 sul sito ‘Scuola e Memoria’ nella nuova sezione dedicata ‘ Prevenire il pregiudizio https://www.scuolaememoria.it/site/it/natura-e-genesi-del-pregiudizio/

Note Biografiche

Micaela Procaccia dopo aver lavorato per molti anni nel Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, ricoprendo, fra l’altro, gli incarichi di Soprintendente archivistico del Piemonte e della Valle d’Aosta, Soprintendente archivistico e bibliografico della Toscana, dirigente del Servizio II Patrimonio archivistico della Direzione generale Archivi e Soprintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, è stata dal 4 maggio 2019 all’8 luglio 2023  Presidente dell’Associazione nazionale archivistica italiana di cui ora presiede il Collegio dei Probiviri.

È componente del Comitato tecnico scientifico per gli archivi del Ministero della cultura e del Consiglio superiore dei beni culturali.

È componente del Gruppo per lo studio e la ricerca sui beni culturali sottratti in Italia agli ebrei tra il 1938 e il 1945 a seguito della promulgazione delle leggi razziali istituito presso il Ministero della cultura 

È componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto centrale per la digitalizzazione del Ministero della Cultura.

Nel corso della sua esperienza professionale ha ricoperto molti incarichi, anche di ambito internazionale. In particolare, fra il 2002 e il 2004, su incarico della Direzione generale per gli Archivi ha lavorato presso lo USC Shoah Foundation Institute di Los Angeles per la catalogazione e indicizzazione delle 434 interviste in italiano raccolte dallo SFI e ora conservate, insieme ai dati di indicizzazione e catalogazione, presso l’Archivio centrale dello Stato. Ha ideato e realizzato il Portale delle collezioni di interviste “Ti racconto la storia. Voci dalla Shoah” per la Direzione generale per gli Archivi.

Ha rappresentato l’Italia dal 2006 al 2018 nella Commissione Internazionale per la gestione degli archivi dell’International Tracing Service di Bad Arolsen, iscritti nel Registro della Memoria del mondo UNESCO.

Simona Foà

Abstract

Quanto accaduto a Roma il 16 ottobre 1943 presso il quartiere ebraico, e non solo, è stato conosciuto prima attraverso la memoria, orale e scritta, che ha lasciato di sé di quanto non sia stato conosciuto attraverso la documentazione ufficiale. In particolare, il testo di Giacomo Debenedetti 16 ottobre 1943, scritto e pubblicato per la prima volta quasi a ridosso degli eventi (uscì per la prima volta in rivista nel dicembre 1944), è risultato fondamentale per la loro conoscenza, e numerosi scrittori che erano in rapporto con Debenedetti lo recensirono e ne discussero. La lezione partirà dall’analisi di questo scritto per poi allargare lo sguardo ad altri testi letterari che hanno accennato o raccontato gli eventi del 16 ottobre, tra i quali in particolare l’importante romanzo La Storia di Elsa Morante.

Materiale

Lezione 23 ottobre Foà

Bibliografia

  • Giacomo Debenedetti, 16 ottobre 1943, Torino, Einaudi
  • Elsa Morante, La Storia, Torino, Einaudi
  • Anna Foa, Portico d’Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del ’43, Bari, Laterza
  • Mara Josi, Rome 16 October 1943. History, Memory, Literature, Cambridge, Legenda – Modern Humanities Research Association, 2023
  • Alberto Cavaglion, Il 16 ottobre di Umberto Saba, Giacomo Debenedetti, Elsa Morante, https://storiamestre.it/2013/02/librifatali/

Note Biografiche

Simona Foà insegna dal 2006 Critica letteraria e letterature comparate presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. In precedenza è stata docente di materie letterarie presso il liceo ebraico “Renzo Levi” di Roma (1984-1996) e presso diverse scuole superiori statali di Roma e provincia (1996-2006). Nel 1992 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Italianistica, e ha continuato a svolgere attività di ricerca con una borsa postdottorato presso “La Sapienza” Università di Roma (1996-1998) e con un assegno di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (1999-2004). Nel periodo 1998-2010 ha svolto attività di redattrice-autrice presso Il Dizionario biografico degli Italiani pubblicato dall’Istituto dell’Enciclopedia italiana “Treccani”. Nei suoi studi si è occupata di letteratura italiana in età rinascimentale, della tradizione dei libri di famiglia, in particolare in ambito ebraico, del rapporto tra letteratura e la Shoah e della memoria del razzismo e delle leggi razziste negli scrittori ebrei italiani tra Otto e Novecento. Fa parte del Consiglio scientifico del CeRSE (Centro romano di Studi sull’Ebraismo).

Annabella Gioia

Abstract

Gli esiti disastrosi della partecipazione italiana alla II guerra mondiale e lo sbarco degli Alleati in Sicilia determinarono la destituzione di Mussolini e l’incarico al maresciallo Pietro Badoglio, che l’8 settembre annuncia l’armistizio con gli Alleati. Roma e l’Italia vengono abbandonate a se stesse dal governo e dalla monarchia mentre il paese viene occupato dai nazisti. A Porta San Paolo inizia la Resistenza e la capitale ha di fronte lunghi mesi di persecuzioni e di paura. Mussolini liberato dai tedeschi fonda nel settembre del ’43 la Repubblica Sociale Italiana a Salò e rastrellamenti, arresti e deportazioni coinvolgono gran parte della città: dalla razzia del 16 ottobre agli arresti nei quartieri più popolari. Il 22 gennaio ’44 gli anglo americani sbarcano ad Anzio, tuttavia la loro avanzata verso Roma sarà lunga e difficile. In concomitanza con lo sbarco si intensificano le azioni della Resistenza, i sabotaggi e gli attentati, come quello di via Rasella, ma si moltiplicano anche gli arresti, le rappresaglie e le condanne a morte: dalle esecuzioni a Forte Bravetta all’eccidio delle Fosse Ardeatine. La 5° armata alleata, al comando del generale Clark, continua la sua avanzata fino a comgiungersi con la testa di sbarco di Anzio. Il 27 maggio radio Londra e radio Bari lanciano il segnale dell’attacco finale, Kesserling ordina il ritiro e all’alba del 4 giugno gli Alleati entrano a Roma.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • Elena Aga Rossi, Una nazione allo sbando. 8 settembre 1943, Il Mulino, 2003
  • Umberto Gentiloni Silveri e Maddalena Carli, Bombardare Roma. Gli Alleati e la “città aperta” (1940-1944), Il Mulino, 2007
  • Gabriele Ranzato, La Liberazione di Roma. Alleati e Resistenza, Laterza, 2019
  • Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza, Roma durante l’occupazione nazifascista. Percorsi di ricerca, Franco Angeli, 2009
  • Enzo Forcella, La Resistenza in convento, Einaudi, 1999
  • Alessandro Portelli, L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Donzelli, 1999
  • Enzo Piscitelli, La Resistenza Romana, Laterza, 1965

Note Biografiche

Annabella Gioia – già docente di Storia e Filosofia nei licei, è stata dal 1996 al 2006 alla Direzione scientifica dell’istituto Romano per la Storia della Resistenza (IRSIFAR), del cui Direttivo continua a far parte. Le sue ricerche, che hanno riguardato in particolare l’insegnamento della contemporaneità, la storia delle donne e il rapporto tra storia e memoria, hanno portato a diversi saggi, fra cui i volumi: Donne senza qualità. Immagini femminili nell’Archivio storico dell’Istituto Luce (Franco Angeli, 2010) e L’Università delle donne. Esperienze di femminismo a Roma (1979-1996) (Donzelli, 2021).

Lia ToaffYael Calò
Abstract

Il 26 settembre 1943, il capitano Herbert Kappler mise in atto un’estorsione ai danni della Comunità Israelitica di Roma.
I Presidenti della Comunità, Ugo Foà, e dell’Unione delle Comunità Israelitiche Italiane, Dante Almansi, avevano 36 ore per raccogliere 50 kg d’oro. Se il quantitativo non fosse stato raggiunto, avrebbero deportato 200 membri della Comunità.

La lezione verterà sul racconto di cosa avvenne nelle concitate ore della raccolta e nelle settimane successive, comprendendo anche il rastrellamento del 16 ottobre 1943 e analizzando la storia e le vicende attraverso racconti di storie personali e familiari, storie di persone inghiottite dalla storia e la cui memoria è spesso dimenticata.

Materiale

N/A

Bibliografia

Note Biografiche

Yael Calò lavora presso il Museo Ebraico di Roma come responsabile dei servizi al pubblico e educatrice senior. Per il Museo ha curato mostre e pubblicazioni, principalmente legate alla persecuzione ebraica a Roma e in Italia; l’ultima è la monografia legata al ricatto dell’oro (Il ricatto dell’oro: cronaca di un’estorsione. Roma 26-28 settembre 1943, Palombi Editore 2023).

Laureata in storia contemporanea all’Università di Roma Tre, ha lavorato per diversi anni per la Fondazione Museo della Shoah curando e creando un banca dati sugli ebrei deportati, individuando informazioni e creando profili biografici ed un archivio specifico con materiale inedito e facendo ricerca sui deportati. Si è occupata di viaggi della memoria, seminari, corsi d’aggiornamento e ha lavorato alla creazione di diverse mostre legate al tema Shoah.

Lia Toaff lavora presso il Museo Ebraico di Roma come direttrice organizzativa e conservatrice, gestendo l’organizzazione interna, coordinando gli eventi e il personale, formando gli educatori e catalogando i documenti del Novecento.

Per il Museo ha curato mostre e pubblicazioni, principalmente legate alla storia ebraica del Novecento, dalla Prima Guerra Mondiale alle Leggi razziali, e alla Shoah romana. L’ultima pubblicazione è la monografia legata al ricatto dell’oro (Il ricatto dell’oro: cronaca di un’estorsione. Roma 26-28 settembre 1943, Palombi Editore 2023).

Laureata in Italianistica con indirizzo storico all’Università di Roma Tre, ha lavorato alcuni anni presso la Fondazione per il Museo della Shoah, realizzando convegni, corsi d’aggiornamento, collaborando a mostre e viaggi della memoria, facendo ricerca e studiando le testimonianze dei sopravvissuti e dei testimoni.

Stefania Ragaù

Abstract

La lezione si focalizzerà sulle differenti sfumature che il «sognare Sion» assunse verso la fine dell’Ottocento in relazione alle strategie che gli ebrei europei elaborarono per perseguire la strada della loro emancipazione e fronteggiare al contempo l’emergere di un nuovo e moderno antisemitismo. In tal senso, dopo aver preliminarmente chiarito il plurimo significato del «sognare Sion», la lezione si dividerà in tre parti: una prima parte in cui si ricorderà brevemente l’emergere dell’antisemitismo specialmente in Europa centro-orientale con i poco noti Affare Tiszaeszlár e  Affare Hilsner. Seguirà poi una seconda parte in cui si spiegheranno le differenti strategie adottate dagli ebrei alla ricerca di un’effettiva inclusione sul piano politico e sociale. Nella terza parte, infine, la lezione si concentrerà su una di queste risposte elaborate dal pensiero ebraico europeo di fine Ottocento: ovvero il sionismo quale movimento politico volto a promuovere un’auto-emancipazione ebraica. Si proporranno in conclusione tre diverse opzioni per spiegare il fenomeno sionista a livello didattico secondo un taglio storico, giuridico o letterario.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • S. Crystall, L. Leitenberg, Digital Maps of Jewish population in Europe (1750-1950), February 2014. Project supported by the International Institute for Jewish Genealogy and Paul Jacobi Center at the Jewish National and University Library, Jerusalem.
  •  D.L. Caglioti, A. Masoero, Cittadinanza e appartenenza in tempi di crisi, in «Contemporanea», 2 (2016), pp. 171-176.
  • E. Campelli, Prove di convivenza. L’istituto della cittadinanza nell’ordinamento giuridico israeliano, Giuntina, Firenze 2022.
  • A. Cavaglion, Verso la Terra Promessa. Scrittori italiani a Gerusalemme da Matilde Serao a Pier Paolo Pasolini, Carocci, Roma 2016.
  • H. J. Kieval, Hilsner Affair, 2010, in YIVO Encyclopedia of Jews in Eastern Europe. On-line: https://yivoencyclopedia.org/article.aspx/Hilsner_Affair
  • – , Tiszaeszlár Blood Libel, 2022, in YIVO Encyclopedia of Jews in Eastern Europe. On-line: https://yivoencyclopedia.org/article.aspx/Tiszaeszlar_Blood_Libel
  • A. Marzano, Storia dei sionismi. Lo stato degli ebrei da Herzl a oggi, Carocci, Roma 2017.
  • S. Ragaù, Sognando Sion. Ebraismo e sionismo tra nazione, utopia e stato (1877-1902), Viella, Roma 2022.
  • J. Roth, Tarabas. Un ospite su questa terra, Adelphi, Milano 1990.
  • I.J.Singer, La famiglia Karnowski, Adelphi, Milano 2013.
  • A. Zweig, Omicidio rituale in Ungheria, a cura di P. Paumgardhem, Guida, Napoli 2008.

Note Biografiche

CV Dr. Ragaù

Lilli Spizzichino

Abstract

Musica e danza sono tutt’altro che futili passatempi, sono forme di espressione universali e attività profondamente gratificanti che soddisfano diverse funzioni sociali. Comprendere la musica e la danza israeliana esige la conoscenza della tradizione ebraica e delle specifiche tradizioni delle diverse comunità ebraiche sparse nel mondo.. Tra il 1882 ed il 1915 si assiste alle prime grandi ondate di immigrazione, di ritorno nella Terra Promessa: quella dei Bilovin, giovani intellettuali russi idealisti e quella degli ebrei  di  Bukhara  (un termine che indicherebbe l’intero gruppo degli ebrei dell’Asia Centrale, i quali prendono il nome dalla città e regione di Bukhara, in Uzbekistan). In questo periodo nacquero i primi villaggi ebraici rinforzando la popolazione urbana esistente in Israele. Ovviamente con la prima “ondata” di ritorno e con la costituzione dei primi villaggi ebraici abitati da giovani che esaltavano il lavoro manuale e la vita in collettività (ideale socialista), la musica e la danza assunsero un nuovo orientamento. Non più solo danze o musiche basate su testi o temi biblici, melodie per elevare la propria anima a Dio o ancora danze ballate tra le mura domestiche in occasione di matrimoni o durante lo shabbat e circoncisioni, per custodire sia l’identità ebraica, che l‘incolumità del popolo, ma con il ritorno nella Terra, la danza popolare diviene una forma di aggregazione. Dunque un modo di unire, di far incontrare gli ebrei disseminati in aree geografiche diverse, con idiomi differenti e distanti tra di loro, i quali misero in comune i propri patrimoni culturali, tra i quali le danze delle terre dove avevano vissuto in diaspora. Fu in quel momento che la danza popolare divenne un modo per comunicare gli uni con gli altri, dando vita ad una notevole varietà di stili musicali e sottolineando ancora una volta un aspetto fondamentale della tradizione ebraica, che non contempla la separazione fra anima e corpo. Pertanto le danze ebraiche oggigiorno sono il frutto dei contatti culturali dei vari gruppi di ebrei diasporici  e forse la domanda che ci si può porre è:”Attualmente possiamo parlare di danze ebraiche o israeliane?”

Materiale

Israeli dances

Bibliografia

  • De Angeli Bartolini Elena Lea, Come sono belli i passi…La danza nella tradizione ebraica, prefazione di Paolo De Benedetti, Milano, Ancora 2000
  • De Angeli Bartolini Elena Lea, Danza ebraico o danza israeliana? La danza popolare nel  farsi identità del Paese, Torino, Effatà 2012
  • Terra di danza,  Seminari di danza e cultura ebraica: schede, file musicali e video di tutte le danze dei seminari
  • Busana 1994 – La Parola e la Terra
  • Busana 1995 -Porrò il mio arco sulle nubi. L’Alleanza tra cielo e terra con Noè e i suoi discendenti 
  • Busana 1996 – La danza nella mistica chassidica
  • Busana 1997 – La donna nella tradizione ebraica
  • Busana 1998 – L’identità ebraica oggi fra luci e ombre
  • Busana 1998 – La danza come mezzo di comunicazione
  • Busana 1999 – Tradizione e pluralismo. Perché no?Busana 2001 – Parola, gestualità e musica nella tradizione ebraica
  • Busana 2002 – Dallo Shtetl agli Stati Uniti attraverso la musica Klezmer
  • Busana 2003 – Le forme della parola.  Danza e letteratura nella tradizione ebraica
  • Busana 2004 – Il gesto e l’immagine.  Danza e arti figurative nella tradizione ebraica
  • Busana 2005 – Le vie della qabbalah. Danza e mistica.ebraica
  • Busana 2006 – Per le vie di Gerusalemme. Parole, gesti e musiche della tradizione ebraica
  • Busana 2007 – Le vie della Diaspora .Parole, gesti e musiche della tradizione ebraica
  • Busana 2008 – Scusi … dov’è New York?  Momenti di vita ebraica nella grande mela
  • Busana 2009 – Solo Woody Allen?  L’ebraismo attraverso il cinema
  • Busana 2010 – Per le vie dell’Europa ebraica
  • Busana 2011 – Corpo e psiche nella tradizione ebraica
  • Tabiano 2012 – Danze ebraiche o danze israeliane?
  • Tabiano 2014 – Ebraismo e modernità
  • Busana 2015 – Meglio due che uno ….
  • Busana 2016 – Ideali sionisti e attese di pace
  • Busana 2017 – Il popolo ebraico dall’antichità ad oggi
  • Alcalay Treves Liliana, Melodie di un esilio.Percorso storico-musicale degli ebrei marrani spagnoli. Con c.d. Firenze, Giuntina,2000
  • – Alcalay Treves Liliana, Canti di corte e juderia. Temi musicali spagnoli e ebraico-spagnoli a confronto. Con c.d.audio, Firenze, Giuntina,2005
  • – Coen Gabriel, Toso Isotta, Klezmer!, La musica popolare ebraica dallo shtetel a John Zorn,   Castelvecchi,2000

Note Biografiche

Studiosa di ebraismo e attualmente collaboratrice dell’Ascer (Archivio storico della C.E.R) e del Dibac (Dipartimento Beni e attività culturali della C.E.R), si occupa da diversi anni di dialogo interreligioso ed in particolare di dialogo ebraico-cristiano, organizzando convegni, giornate di studio e tenendo conferenze e seminari su temi ebraici o inerenti al dialogo e al confronto con la tradizione cristiana. Ha collaborato con il S.I.D.IC  (Service International de Documentation Judéo-Chrétienne) e con il centro Astalli. Ha partecipato all’organizzazione dei colloqui ebraico-cristiani  presso la foresteria del monastero di Camaldoli. Nel 2012 ha collaborato al’organizzazione della  Giornata Europea della Cultura Ebraica. Ha studiato e collaborato con vari rabbini e professori universitari ed in particolare nel 1994 è stata allieva di Rav Alberto Sermoneta, Rabbino Capo di Venezia, con il quale ha tenuto conferenze dal 1995 riguardanti l’ebraismo presso l’Aula Magna della facoltà teologica Valdese. Ha organizzato viaggi in Israele dal 1994 per conto delle Associazioni Italiane dell’amicizia ebraico-cristiane.  Ha studiato e insegnato danze israeliane e ha  partecipato a molti seminari con vari coreografi. Ha partecipato in occasione del Giubileo Vaticano, all’Assemblea interreligiosa organizzata dal Pontificium Consilium Pro dialogo Inter Religione come rappresentante ebrea. Tema dell’incontro: “Alle soglie del terzo millennio: collaborazione tra le religioni.”

Giorgia Calò

Abstract

Artisti ebrei nella Palestina Mandataria: La Bezalel Academy of Art and Design.

Dall’arte d’esilio alla fondazione dello Stato d’Israele

 

Molta arte ebraica del Novecento risente del flusso di migrazioni che spostano gli assetti geografici di grandi e importanti comunità provenienti soprattutto dell’est Europa, a causa dei pogrom e più tardi delle persecuzioni razziste che si concluderanno con il dramma della shoah. Questi esodi hanno permesso una diffusione delle tradizioni ebraiche autoctone, veicolate dagli artisti capaci di richiamare nelle loro opere ricordi di un mondo lontano contraddistinto da liturgie, storie ed oggetti sacri, simboli della propria tradizione e cultura. All’inizio del Novecento si fa dunque strada una “pittura d’esilio”, che sopravvive fuori dal paese natio e continua a raccontare, con nostalgia e dolore, un mondo scomparso. Alcuni di questi artisti emigrano in Terra d’Israele, prima sotto l’Impero Ottomano poi sotto mandato britannico, e portano con loro i ricordi d’infanzia e della storia ebraica che spesso vanno ad animare la ricchissima produzione di illustrazioni di libri religiosi e scritti letterari. Chi fa l’aliyah contribuisce ad una crescita intellettuale e ad una definizione dell’arte israeliana, partendo dalla creazione della Bezalel School of Art and Crafts, costruita a Gerusalemme nel 1906 per volere di Theodor Herlz, fondatore del movimento sionista, con uno scopo: aiutare la nascita di uno Stato in cui la cultura avrebbe avuto un ruolo determinante e avrebbe contribuito all’educazione dei nuovi immigrati. Ben presto, allo stile narrativo anacronistico, si contrapposero alcuni giovani “ribelli” all’interno dell’istituzione stessa, oltre ad artisti giunti da poco in terra d’Israele, che rivolgono la loro ricerca verso un linguaggio appropriato per ciò che essi definivano “ebraico” in contrapposizione a “giudaico”, nel tentativo di definire la loro nuova identità culturale ed esprimere la propria visione del paese come fonte di rinascita nazionale. Nel 1948, quindici giorni prima la dichiarazione d’indipendenza dello stato d’Israele, un gruppo di artisti scelti dall’Agudath hazayarim (Associazione dei pittori) inaugura alla Biennale di Venezia la mostra Artisti palestinesi. Erez Israel, decretando così l’arte contemporanea israeliana. Buona parte degli artisti presenti in mostra li ritroveremo come protagonisti del primo movimento pittorico modernista, sono gli Ofakim Hadashim (Nuovi orizzonti) che daranno vita all’astrattismo lirico e verranno legittimati nell’omonima mostra al Tel Aviv Museum of Art il 9 novembre 1948.

Materiale

N/A

Bibliografia

Giorgia Calò, (a cura di),  About paper. Israeli Contemporary Art, Postmedia Books, Milano 2012.

Giorgia Calò, La Menorà nel contemporaneo, in Francesco Leone (a cura di), La Menorà. Culto, storia e mito, Skira, Milano 2017, ita-ingl., pp. 278-285.

Giorgia Calò, Arte israeliana in Italia, un dialogo, in Davide Spagnoletto, Giorgia Calò (a cura di), Roma 1948. Arte italiana verso Israele, Maretti editore, Imola 2023, ita-ingl., pp. 54-75.

Federico De Melis, Ly Bryks, a cura di, Arthur Bryks e l’avanguardia europea. Zurigo, Berlino, Ascona, Gerusalemme, catalogo della mostra, Officine Vereia MMXVI, Roma 2016.

Mordechai Omer, Ellen Ginton, The Museum Presents Itself, cat. della mostra, Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv 2011.

Enrico Riparelli,Memoria, creazione, dialogo. Percorsi dell’arte ebraica. Cittadella editore, Assisi 2021.

Nadine Shenkar, L’arte ebraica e la Cabala, Spirali, Milano 2000.

Nurit Shilo-Cohen, Bezalel 1906-1929, The Israel Museum Jerusalem, 1983.

Yigal Zalmona, Zionist Aesthetics; The Bezalel School, in A Century of Art, Lund Humphries in association with The Israel Museum, Jerusalem, 2013, pp. 1-39.

Bruno Zevi, Ebraismo e architettura, Giuntina, Firenze 2017.

Note Biografiche

Giorgia Calò

Dottore di Ricerca in Storia dell’Arte contemporanea, è storico, critico d’arte e curatore. Ha curato numerose mostre per musei e gallerie private accompagnate dalla pubblicazione di libri e cataloghi.

Dal 2010 si dedica all’arte contemporanea israeliana pubblicando articoli e saggi critici, partecipando a talk e convegni (tra gli altri: Arte contemporanea Italia-Israele: due mondi a confronto, Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, agosto 2015; La scena dell’arte israeliana Artissima Torino, novembre 2015). Tra le mostre curate sull’argomento: Time and a Half Hamidrashà School of Art (Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma, maggio 2012); Tsibi Geva. Early and Recent Works (Macro Testaccio Roma, maggio-luglio 2014), Beverly Barkat, After the Tribes (Museo Boncompagni Ludovisi Roma, ottobre-dicembre 2019). Nel 2012 ha pubblicato il libro About Paper. Israeli Contemporary Art (a cura di, Postmedia Books, Milano 2012).

Dal 2015 al 2019 è stata Assessore alla Cultura e Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma. Attualmente è Coordinatore del Centro di Cultura Ebraica e co-curatrice della mostra Roma 1948. Arte italiana verso Israele (Museo Ebraico di Roma, 27 aprile – 10 ottobre 2023).

David Meghnagi

Abstract

Il contributo di Meghnagi si propone di offrire uno spaccato storico-culturale, politico, religioso e psicologico del processo che ha portato alla nascita del movimento sionista e alla costituzione dello Stato di Israele. Nato da un sogno secolare, il sionismo ha raccolto una sfida  che si è dovuta confrontare con una realtà storica e politica per molti versi tragica sin dai suoi inizi. Lo Stato di Israele è nato non a causa della Shoah, ma nonostante la tragedia della Shoah. Con le sue realizzazioni e le contraddizioni proprie di ogni movimento di rinnovamento nazionale e culturale, ha reso possibile la rinascita di una vita ebraica indipendente. Lo Stato di Israele è oggi una  realtà viva e pulsante con le sue realizzazioni e  le sue contraddizioni. Per quel che queste metafore contengono, contiene in sé l’Occidente e l’Oriente ed è un ponte fra civiltà diverse in un luogo carico di simboli e di conflitti geopolitici, cultuali e religiosi irrisolti. “Chi vive in un’isola”, recita un antico proverbio arabo, “deve farsi amico il mare”. Israele è un’isola in una oceano arabo che per restare fedele alla sua vocazione profonda,  dovrà farsi amico. L’Occidente e l’Oriente, L’Europa e il mondo arabo, L’Ebraismo, il Cristianesimo  e l’Islam, potranno ritrovarsi pienamente, se Israele, in pace e in sicurezza con i popoli vicini, sarà testimone dei lutti propri e dei loro.

Materiale

N/A

Bibliografia

N/A

Note Biografiche

David Meghnagi. Psicoanalista e autorevole studioso dell’opera di Freud , ha contribuito  innovare un’intera area di studi freudiani con particolare riferimento alla componente ebraica del fondatore della psicoanalisi. Studioso dell’Ebraismo e della storia dell’antisemitismo e della tragedia della Shoah, ha ideato e diretto dal 2005 il Master internazionale di II livello in didattica della Shoah.La prim esperienza del genere in Europa e l’unica in Italia. E’ stato membro con Amos Luzzatto della Delegazione italiana all’Assise dell’OSCE del 2003  sull’antisemitismo e ha fatto parte della delegazione italiana presso l’International Holocaust Remembrance (IHRA) dal 2005 al 2022.   E’ stato Vicepresidente e Assessore alla cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (UCEI).
E’  prof. di Psicologia clinica, di Psicologia dinamica presso l’Università Roma Tre dove ha  insegnato anche Psicologia della religione e Pensiero ebraico. E’ membro del Board di diverse riviste scientifiche tra cui l’International Journal of Psychoanalysis, rivista fondata da Freud. E’  Direttore di Trauma and memory (European Review of Psychoanalysis and Social Science). Ha conseguito diversi premi e riconoscimenti per il suo lavoro di ricerca  per l’impegno profuso nella lotta al pregiudizio. Negli anni Ottanta ha svolto un intenso lavoro a sostegno dello sviluppo del dialogo arabo israeliano e d decenni è impegnato nello sviluppo del dialogo  ebraico cristiano ed ebraico islamico. Studioso di liturgia ebraica, nell’ambito di un progetto più ampio, ha realizzato un CD di musiche della liturgia ebraica di Libia e del Magreb.

Tra i suoi numerosi libri: Il Kibbutz, Roma 1975; La sinistra in Israele, Milano, 1980; Modelli freudiani della critica e teoria psicoanalitica, Roma, i985; Memoria  insurrezione del Ghetto di Varsavia. Un eroe racconta, Roma, 1985; Il tempo del transfert, Milano 1989; Un secolo di Freud, Milano, 1989; Il Padre e la Legge. Freud e l’Ebraismo, Venezia, 1992 (terza edizione ampliata, 2014); Freud and Judaism, London, 1993; Lettere sullo sfondo di una tragedia. Il Carteggio Freud/ Zweig, Venezia, 2000;  Tr Vienna e Gerusalemme, Firenze, 2002, Interpretare Freud, Venezia, 2003; Le antinomie dell’educazione nel XX secolo, Roma 2005; Ricomporre l’infranto. L’esperienza dei sopravvissuti alla Shoah, Venezia, 2005; Shiru Shir, Roma 2006; Le sfide di Israele. Lo Stato ponte tra Occidente e Oriente, Venezia, 2010; La Psicoanalisi di Enzo Bonaventura, Venezia, 2017; Jewish Libya  (a cura di con Jacques Roumani e Judith Roumani), Syracuse University, 2018; Il Parnas, Palermo 2020.

Mondadori e Rizzoli – occupandosi inizialmente della parte commerciale e, più a lungo, di
marketing, in particolare di promozione e pubblicità.

Aldo Pavia

Abstract

Carlo e Nello Rosselli: il primo militante della politica, il secondo dedito alla ricerca storica; il
primo impegnato nella lotta e il secondo nei suoi interessi storiografici. Le loro esperienze di vita
furono autonome, ma al contempo intrecciate. Carlo fu un pensatore politico e un attivo
antifascista, tanto da essere costretto all’esilio. Nello, che nutriva una forte passione politica, agì
da esule in patria: da oppositore riconosciuto e perseguitato consegnò al proprio lavoro il compito
di ricercare nel passato risorgimentale e nelle lotte del movimento operaio tra Otto e Novecento
le ragioni dell’Italia del presente e della sua tragica crisi.
La lezione vuole ricordare il senso e il valore, ancor più attuale oggi, dell’impegno dei due giovani
intellettuali di famiglia ebraica che, pur nella differenza che li caratterizzò, furono accomunati dal
motto di Giustizia e Libertà, «insorgere per risorgere», così carico di sapore risorgimentale.
Essi non furono solo due combattenti caduti nel loro esilio francese, per mano fascista, impegnati
com’erano nella lotta per la libertà del loro Paese. È semplicistico, infatti, ridurli al ruolo, seppure
nobilissimo, di martiri, poiché continuano a rappresentare l’ideale di un’Italia civile, giusta
socialmente, democratica e moralmente consapevole. Secondo le parole che Calamandrei volle
incise sulla lapide posta sulla loro casa fiorentina, richiamando proprio Giustizia e libertà : «Per
questo vissero, per questo morirono».
Carlo Rosselli, da oppositore del fascismo fin dall’inizio, è stato per la cultura politica italiana colui
che ha prodotto il più originale tentativo storico e dottrinale di innovazione dell’idea di socialismo;
si propose infatti di costruire, su basi libertarie, un socialismo di impronta democratica, alternativo
a quello di origine marxista.
Socialismo e democrazia sono nel pensiero di Carlo due concetti strettamente connessi; egli
coniuga i due termini in quanto permea, sia l’uno sia l’altro, di una consapevolezza morale fondata
proprio sul valore del liberalismo, inteso come dottrina delle libertà di uomini liberi, riguardante
individui, gruppi e istituzioni. La dimensione etica che permea il socialismo rosselliano si fonda,
infatti, sul riconoscimento essenziale della libertà, che solo un meccanismo democratico può
salvaguardare e la sua visione politica si fonda su una concezione pluralistica dello Stato e della
società, che conferisce alle istituzioni della democrazia un valore primario, poiché esse debbono
essere il risultato concreto dell’idea e dell’azione etica degli individui.
Per il fratello minore Nello lo studio della storia è un’esigenza positiva per comprendere la
situazione italiana. Con lui prende avvio un filone storiografico rilevante, che troverà la propria
specificità nell’analisi dei partiti e dei movimenti politici; il senso della sua ricerca, dedicata al tema
della democrazia nell’ambito di un’ampia parte della sinistra – socialisti, anarchici, repubblicani –
è una rilevante novità nella storiografia italiana sul socialismo, che parte, nelle sue diverse
importanti pubblicazioni, dall’approfondito e appassionato studio della figura, dell’opera e del
pensiero di Giuseppe Mazzini, oltre che da una riflessione sul Risorgimento ben diversa da quella
di regime proposta da Giovanni Gentile.

Materiale

Aldo Pavia – L’esempio e l’eredità dei Fratelli Rosselli

Bibliografia

  • Giuseppe Fiori, “Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria”, editore Laterza 2022 con una introduzione di G. De Luna
  • Aldo Rosselli, “La famiglia Rosselli. Una tragedia italiana”, edizioni Castelvecchi collana Storie 2014
  • a cura di A. Giacone e E. Vian, “I fratelli Rosselli. L’antifascismo e l’esilio”, Carocci editore 2011

Note Biografiche

ALDO PAVIA (Milano, 3.12.1939)
– Figlio e nipote di deportati ad Auschwitz e di una madre partigiana.
– Da oltre 50 anni iscritto ed attivo nell’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi
nazisti) di cui stato per anni Consigliere della Sezione di Milano e Consigliere Nazionale. Ne
è oggi il Vicepresidente nazionale e Presidente della Sezione di Roma.
– Socio fondatore della Fondazione Memoria della Deportazione, di cui è stato Consigliere
d’Amministrazione e ne ha curato i rapporti con Archivi e Musei della Deportazione in Italia
e all’estero.
– Coautore di “Non perdonerò mai” (Nuova dimensione, 2006) e di “I giorni del sole nero. Da Roma
ai Lager nazisti”.
– Coordinatore della raccolta di 23 videoregistrazioni di ex deportati, realizzate per conto della
Sezione romana dell’ANED, oggi consultabili in siti Internet.
– Ideatore e coautore del DVD “Io c’ero” distribuito a suo tempo dal Comune di Roma (l’allora
Assessorato alle politiche educative) alle scuole romane.
– In rappresentanza dell’UCEI componente della Commissione presso il MIUR per la Memoria
della Shoah.
– Rappresentante dell’ANED nella Commissione della Presidenza del Consiglio dei ministri
per il riconoscimento dei vitalizi agli ex deportati.
– Da più di 40 anni impegnato in incontri con le scolaresche, molte volte accompagnandole in
Viaggi della Memoria nei lager in Polonia ed in Germania, collaborando con le Istituzioni.
Impegnato anche in incontri, seminari e convegni in molte città italiane.
– Componente del Comitato scientifico della Casa della Memoria e della Storia di Roma.
– Consigliere della Sezione provinciale romana dell’ANPI, di cui è stato anche Vicepresidente.
– Autore di una cronologia della “Resistenza a Roma”, consultabile in Internet.
– Laureato in Lettere presso l’Università statale di Milano, ha svolto attività lavorativa
professionale sempre nell’ambito del mondo editoriale – con le Case editrici Feltrinelli,
Mondadori e Rizzoli – occupandosi inizialmente della parte commerciale e, più a lungo, di
marketing, in particolare di promozione e pubblicità.

Claudio Procaccia

Abstract

N/A

Materiale

GERUSALEMME-ROMA-GERUSALEMME

Bibliografia

N/A

Note Biografiche

Claudio Procaccia dal 2010 è Direttore del Dipartimento per i Beni e le Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma, membro del comitato scientifico del Centro Romano di studi sull’Ebraismo (CeRSE) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, del Centro Cardinal Bea dell’Università Gregoriana, direttore di Zakhor. Rivista di storia degli ebrei d’Italia (Eurostudio editore) e della collana Roma ebraica (Gangemi editore). Si è occupato prevalentemente di studi di carattere storico economico e sociale.
Già professore a contratto di Storia dello Sviluppo Economico presso l’Università degli Studi di Cassino (2007-2011) Professore a contratto per la cattedra di Storia economica dell’Europa, Facoltà di Economia della III Università di Roma (2000-2002). Dl luglio 2010 a luglio 2012 è stato direttore (ad interim) del Museo Ebraico di Roma. Dal 2010 è direttore (ad interim) dell’Archivio
Storico della Comunità Ebraica di Roma.

Marisa Patulli Trythall

Abstract

Ernesto Nathan è un personaggio politico che ben impersona il passaggio epocale tra gli ideali patriottici unitari, risorgimentali, del diciannovesimo secolo e le ideologie che impronteranno il ventesimo, imperniate sul concetto di nazione, e che sfoceranno nel nazionalismo imperialista. La sua nascita ed educazione all’estero costituirà la solida base per una maniera più pragmatica di rapportarsi alla gestione della cosa pubblica e impronterà, anche, la sua convinta e profonda appartenenza alla massoneria. Tuttavia Nathan rimane una preminente figura di politica italiano, con un atteggiamento laico che mantiene anche nei confronti dell’ebraismo.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • Banti Alberto Mario, Storia della borghesia italiana. L’età liberale, Donzelli, Roma 1996.
  • Bovio Giovanni, Mazzini (prefazione di Carlo Romussi), Sonzogno, Milano 1905.
  • Camilli Giammei Elena, Ernesto Nathan, sindaco di Roma. La costruzione di un’immagine istituzionale, in Gloria Raimondi, Elena Camilli Giammei, Maria Rovigatti et al. (a cura di), Roma città moderna. Da Nathan al Sessantotto, (catalogo della mostra, Roma Galleria d’Arte Moderna, 28 marzo-2 dicembre 2018), Gangemi, Roma 2018.
  • Caracciolo Alberto, Roma capitale. Dal Risorgimento alla crisi dello Stato liberale, Editori Riuniti, Roma 1974.
  • Carocci Roberto, Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità sociale dall’età giolittiana al fascismo 1900-1926), Odradek, Roma 2012.
  • Carusi Paolo (a cura di), La capitale della nazione. Roma e la sua provincia nella crisi del sistema liberale, Viella, Roma 2011.
  • Cavaglion Alberto, Ebrei senza saperlo, L’ancora del Mediterraneo, Napoli 2002.
  • Caviglia Stefano, L’identità salvata. Gli ebrei di Roma tra fede e nazione (1870-1938), Laterza, Roma-Bari 1996.
  • Caviglia Stefano, Nathan e gli ebrei di Roma fra mutamenti politici e luoghi comuni, in Anna Maria Isastia (a cura di), Ernesto Nathan. Il pensiero e la figura a 150 anni dalla nascita, Massoneria universale, Roma 1998.
  • Cecchini Silvia, Necessario e superfluo. Il ruolo delle arti nella Roma di Nathan, Palombi, Roma 2006.
  • Ciani Nadia, Da Mazzini al Campidoglio. Vita di Ernesto Nathan (prefazione di Walter Veltroni), Ediesse, Roma 2007.
  • Conti Fulvio, L’utopia universalista alla prova dei nazionalismi. La massoneria e la Grande Guerra, in Marco Mondini (a cura di), La guerra come apocalisse. Interpretazioni, disvelamenti, paure, il Mulino, Bologna 2016.
  • Della Seta Ugo, Antimazzinianesimo di G. Mazzini, Centro napoletano di studi mazziniani, Napoli 1962.
  • Ferrara degli Uberti Carlotta, Fare gli ebrei italiani. Autorappresentazioni di una minoranza (1861-1918), il Mulino, Bologna 2011.
  • Isastia Anna Maria, Un “mazziniano inglese” tra i democratici pesaresi (appendice documentaria a cura di Pier Damiano Mandelli), Franco Angeli, Milano 1994.
  • Isastia Anna Maria, Ettore Ferrari, Ernesto Nathan e il congresso massonico del 1917 a Parigi, in “Il Risorgimento”, n. 3, 1995.
  • Levi Alessandro, Ricordi della vita e dei tempi di Ernesto Nathan (ristampa anastatica a cura di Andrea Bocchi), Maria Pacini Fazzi, Lucca 2006.
  • Macioti Maria Immacolata, Ernesto Nathan. Un sindaco che non ha fatto scuola, Ianua, Roma 1983.
  • Macioti Maria Immacolata, Ernesto Nathan. Il sindaco che cambiò il volto di Roma. Attualità di un’esperienza, Newton Compton, Roma 1995.
  • Nathan Ernesto, Le diobolarie e lo Stato. Quadro di costumi regolamentati, Forzani & C., Roma 1887;

–       Noi massoni, Bastogi, Foggia 1993;

–       Il dovere presente (a cura della Commissione editrice degli scritti di Giuseppe Mazzini), s.e., Roma 1895;

–       Il compito massonico. Discorso inaugurale del Gran Maestro Ernesto Nathan alla Conferenza Massonica Nazionale. Torino, 20 settembre 1898, Tip. Civelli, Roma 1898, ora in Giuseppe Schiavone (a cura di), Scritti massonici di Ernesto Nathan, Bastogi, Foggia 1998;

–       Vent’anni di vita italiana attraverso all’“Annuario”. Note e commenti, Roux e Viarengo, Roma-Torino 1906;

–       La morale nell’insegnamento pubblico, “Nuova Antologia”, 16 luglio 1907;

–       L’insidioso contagio delle parole. Il Bolscevismo, “Nuova Antologia”, 1° maggio 1919.

  • Pagnotta Grazia, Sindaci a Roma. Il governo della Capitale dal dopoguerra a oggi, Donzelli, Roma 2006.
  • Procaccia Claudio (a cura di), Ebrei a Romatra Risorgimento ed emancipazione 1814-1914), Gangemi, Roma 2013.
  • Romano Sergio, La quarta sponda. La guerra di Libia: 1911-1912, Longanesi, Milano 2005.
  • Rosselli Nello, Mazzini e Bakunin. Dodici anni di movimento operaio in Italia (1860-1872), Einaudi, Torino 1967.
  • Salvatori Paola, Novelli Claudio, Non per oro ma per libertà. Lotte sociali a Roma (1900-1926), Bulzoni, Roma 1993.
  • Sarti Roland, Mazzini. La politica come religione civile (postfazione di Sauro Matarelli), Laterza, Roma-Bari 2000.
  • Schiavone Giuseppe (a cura di), Scritti massonici di Ernesto Nathan, Bastogi, Foggia 1998.
  • Sofia Francesca, Su assimilazione e autocoscienza ebraica nell’Italia liberale, in Italia Judaica. Gli ebrei nell’Italia unita (1870-1945). Atti del iv convegno internazionale (Siena 12-16 giugno 1989), Ministero per i Beni culturali e ambientali, Roma 1993.
  • Ugolini Romano, Ernesto Nathan tra idealità e pragmatismo, Edizioni dell’Ateneo, Roma 2003.
  • Patulli Trythall Marisa, L’insidioso contagio delle parole: bolscevismo e nazionalismo, in Marisa Patulli Trythall (a cura di), Ernesto Nathan: l’etica di un sindaco, Nova Delphi, Roma 2019;

–       L’insidioso contagio delle parole, parte seconda, in Marisa Patulli Trythall (a cura di), 150 anni sulla breccia: Roma una capitale in trasformazione, Nova Delphi, Roma 2020

–       L’insidioso contagio delle parole, parte terza. Il valzer delle alleanze e I responsabili di tutto: ebrei-massoni-comunisti!, in Marisa P. Trythall, Dalla Giovine Italia a Giovinezza. Il mazzinianesimo nell’epilogo dell’Italia liberale, Vol. I, Nova Delphi, Roma 2022.

  • Vidotto Vittorio (a cura di), Roma capitale, Laterza, Bari-Roma 2002.
  • Vidotto Vittorio, La breccia di Porta Pia, in Andrea Caradini, Luciano Canfora, Andrea Giardina et al., I giorni di Roma, Laterza, Roma-Bari 2007.

Note Biografiche

N/A

Angelo Guerraggio

Abstract

Vito Volterra (1860-1940) è stato uno dei più significativi matematici italiani degli ultimi decenni dell’Ottocento e della prima metà del Novecento. La sua biografia mette in luce i fondamentali contributi scientifici, apportati in molti settori degli studi matematici (e fisici), assieme a una forte passione civile che lo ha accompagnato per tutta la vita, in particolare in occasione della prima guerra mondiale e negli anni del fascismo.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • Di Sieno, A. Guerraggio, Matematici in prima linea, Mateinitaly, Milano, 2021.
  • R. Goodstein, Vito Volterra. Biografia di un matematico straordinario, Zanichelli, Bologna, 2009.
  • Guerraggio, P. Nastasi, Matematica in camicia nera, Bruno Mondadori, Milano, 2005.
  • Guerraggio, G. Paoloni, Vito Volterra, Muzzio, Roma, 2008

Note Biografiche

Angelo Guerraggio è docente di “Matematica Generale” presso l’Università Bocconi di Milano, dove dirige anche il Centro di ricerca PRISTEM. Ha insegnato anche nelle Università di Milano, Torino, Pescara e Varese. La sua ricerca ha riguardato i settori della Programmazione non-lineare e della storia della Matematica. È autore di circa 130 pubblicazioni (articoli e libri) su riviste e con case editrici nazionali e internazionali. In campo storico, l’oggetto principale dei suoi studi è stata la matematica italiana come si è venuta costruendo a partire dall’Unità d’Italia. Particolare attenzione ha dedicato alla storia dell’Analisi matematica e dell’Economia matematica nei decenni a cavallo tra Otto e Novecento e nel ventennio del fascismo.

Tra i libri più recenti di carattere storico-divulgativo, segnaliamo in particolare: Storie e protagonisti della matematica italiana (con R. Betti, S. Termini), Springer, Milano, 2013; La scienza in trincea, Cortina editore, Milano, 2015; Matematici da epurare (con P. Nastasi), EGEA, Milano, 2018.

Nel 2007 è stato designato dal Governo italiano quale rappresentante nazionale per i Comitati del VII Programma Quadro dell’Unione Europea. E’ stato tra i curatori della mostra “Mateinitaly”, ospitata dapprima presso la “Triennale” di Milano (autunno 2014) e poi presso il “Muse” di Trento (inverno-primavera 2016). È stato direttore responsabile della rivista Lettera matematica Pristem ed è attualmente direttore responsabile del mensile di divulgazione matematica PRISMA.

David Elber

Abstract

Il tema dell’incontro verterà sulle radici legali dello Stato di Israele. Esse si fondano sul recepimento della Dichiarazione Balfour, fatta dal governo britannico in favore del Jewish National Home, da parte della comunità internazionale e divenuta vincolante per il diritto internazionale con la Conferenza di Sanremo e soprattutto con il Mandato per la Palestina, istituito dalla Società delle Nazioni per creare un futuro Stato per il popolo ebraico nella terra degli avi. Durante l’incontro si metteranno in rilievo i principali aspetti storico-giuridici connessi alla creazione del Mandato per la Palestina.

Materiale

ELBER – Le radici legali dello Stato d’Israele

Bibliografia

  • D. Elber, Due pesi e due misure. Il diritto internazionale e Israele, Belforte Salomone, 2020
  • D. Elber, Il mandato per la Palestina. Le radici legali dello Stato di Israele, Belforte Salomone, 2022

Note Biografiche

David Elber si è laureato in Storia Moderna all’Università Statale di Milano. Svolge ricerca storica indipendente sull’antisemitismo, storia di Israele e del Medio Oriente. Dal 2013 è relatore ad incontri e corsi di storia europea, italiana, del Medio Oriente, dell’antisemitismo.

Dal 2017 collabora come consulente storico con il sito Collezionare Ex Ordinanza, sito specializzato in armi ex ordinanza degli eserciti. Dal 2018 è uno dei soci fondatori e consulente storico dell’associazione “Centro Studi e Ricerca CO-EX” associazione specializzata in studi e ricerca nei settori dell’oplologia, della storia e della balistica. Dal 2019 collabora con la rivista online L’Informale dove conduce la rubrica “Diritto e Geopolitica”. Dal 2022 collabora con la rivista online Informazione Corretta. Nel 2020 con l’editore Salomone Belforte ha pubblicato il libro “/Due pesi e due misure/: /il diritto internazionale e Israele/”. Con CO-EX ha pubblicato il libro “/Il suicidio europeo: come l’Europa ha perso la sua egemonia/”. Nel 2022 con l’editore Salomone Belforte ha pubblicato “/Il Mandato per la Palestina:/ /le radici legali di Israele/”. Con i professori A. Donno e G. Iurlano è di prossima pubblicazione il libro “/Il sionismo americano tra le due guerre/”, Edizioni di Storia e Letteratura.

Massimo Bassan

Abstract

La relazione presenterà una panoramica sugli scienziati ebrei, italiani e non, attivi nell’accademia italiana nei primi decenni del XX secolo, cercando di seguirne le tracce dopo le leggi razziali del 1938 (fuga all’estero, cessazione delle attività, deportazione) e nelle vicende, non sempre felici, legate alla reintegrazione in ruolo nel dopoguerra.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • Conseguenze culturali delle leggi razziali in Italia – atti dei convegni Lincei 1990
  • A.Guerraggio, P. Nastasi: Matematica in camicia nera – B.Mondadori 2005
  • F. Della Seta: L’incendio del Tevere – Gaspari 1996
  • G.Israel, P. Nastasi: Scienza e razza nell’Italia fascista – Il Mulino 1998
  • R. Maiocchi: Scienza italiana e razzismo fascista – La Nuova Italia 1999

Note Biografiche

Massimo Bassan, professore di Fisica all’Università di Roma Tor Vergata. Ex Consigliere CER, ex assessore all’Ascer, attualmente Consigliere del Centro Ebraico il Pitigliani.

Damiano Garofalo

Abstract

17 aprile

Titolo: La Shoah nella cultura visuale: cinema, memoria, testimonianza

Abstract: L’intervento mira a ricostruire, attraverso una prospettiva panoramica, le principali fasi storiche che hanno portato all’evoluzione del discorso pubblico sulla Shoah attraverso le fonti audiovisive. A partire dalla circolazione delle immagini della liberazione dei Lager nazisti dell’immediato dopoguerra, passando per la rappresentazione di alcuni eventi mediatici come il processo ad Adolf Eichmann a Gerusalemme, fino ad arrivare al boom della produzione di film e serie televisive di finzione sul tema, il seminario intende fornire ai e alle partecipanti le tappe principali di questa evoluzione storica. Come fine ultimo, si collocherà questo percorso alla base di un’analisi discorsiva sul rapporto tra memoria pubblica della Shoah e utilizzo delle immagini in movimento in una prospettiva didattica.

 

20 aprile

Titolo: Dopo «Schindler’s List» il paradigma della Shoah nella produzione audiovisiva contemporanea

Abstract: Questo secondo seminario è pensato come un approfondimento dell’intervento precedente, e vuole pertanto ragionare sugli esiti negli ultimi trent’anni delle evoluzioni storiche tracciate precedentemente. A partire dall’uscita di Schindler’s List (1993), infatti, sono molteplici le rappresentazioni audiovisive globali che hanno messo in discussione, e per certi versi complicato, il paradigma storico della Shoah. Si prenderanno, pertanto, alcuni casi di studio esemplificativi, dunque film e serie televisive uscite negli ultimi trent’anni, che hanno messo al centro del loro discorso una rappresentazione “aggiornata” degli ebrei e dell’ebraismo di fronte al problema della memoria della Shoah.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • A. Wiewiorka, L’era del testimone (1999)
  • G. Anders, Dopo Holocaust, 1979 (2014)
  • A. Minuz, G. Vitiello (a cura di), La Shoah nel cinema italiano (Cinema e Storia, 2013)
  • A. Minuz, La Shoah e la cultura visuale (2010)
  • G. Vitiello, Il testimone immaginario (2011)
  • F.R. Recchia Luciani, C. Vercelli (a cura di), Pop Shoah? Immaginari del genocidio ebraico (2016)

Note Biografiche

Damiano Garofalo è ricercatore e docente presso il Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo di Sapienza Università di Roma, dove attualmente insegna Storia del cinema, Storia della televisione e Forme e scritture della serialità televisiva. Dopo aver conseguito laurea e dottorato in Storia contemporanea, ha lavorato come docente a contratto presso le Università di Padova, Udine, Cassino, Modena e Reggio Emilia, Cattolica di Milano e Sapienza di Roma. E’ stato assegnista di ricerca presso l’Università Cattolica di Milano, dove ha lavorato al CeRTA – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi su un progetto di ricerca finanziato dal MUR (PRIN 2015) sulla circolazione internazionale del cinema italiano. Ha lavorato come ricercatore responsabile dell’archivio audiovisivo presso la Fondazione Museo della Shoah di Roma, e collabora da vari anni con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democrativo. Nel 2016 è stato ospitato come Visiting Lecturer dalla McGill University di Montreal, e nel 2019 è stato Visiting Scholar presso la Ohio State University, dove ha tenuto diverse lezioni e seminari sul cinema, la televisione e la cultura italiana all’estero. Le sue principali aree di ricerca sono la storia della televisione italiana dal punto di vista culturale e sociale, la storia culturale del cinema italiano, i rapporti tra cinema, media e storia, con particolare riferimento alla memoria della Shoah. Su questi temi ha pubblicato diversi articoli su riviste internazionali e saggi in volumi pubblicati da importanti editori nazionali e internazionali. Ha scritto due libri sulla storia televisione italiana, uno in inglese (“Political Audiences. A Reception History of Italian Television”, Mimesis International, 2016) e uno in italiano (“Storia sociale della televisione in Italia”, Marsilio 2018). Attualmente è nel comitato direttivo della rivista scientifica “Cinema e Storia. Rivista di studi interdisciplinari” e caporedattore di “Imago. Studi di cinema e media”.

Stefania Buccioli

Abstract

Le ragioni per le quali ho scelto di dedicare quest’anno le mie due relazioni proprio a questi intellettuali di matrice ebraica, ed in particolare ad una riflessione su ciascuna delle opere indicate, è perché spero che i miei interventi possano essere effettivamente utili, e funzionali dal punto di vista didattico, per i colleghi partecipanti al Corso.

Credo infatti, senz’altro, che tutti e quattro gli scritti possano essere affrontati dagli studenti – ovviamente del triennio delle superiori – accompagnati, com’è evidente, dalla spiegazione e dalla riflessione condotta dai loro docenti. Possono però anche essere letti e riletti autonomamente dai ragazzi, anche per stralci, vista l’estensione in fondo non eccessiva di queste opere così significative.

Sarà importante stabilire un confronto tra questi importanti intellettuali del ‘900, ed in particolare tra i loro scritti, per ripercorrerne il pensiero poiché il loro lavoro di ricerca, riflessione ed elaborazione, fu necessariamente condizionato, ed in qualche modo derivato, anche dall’esperienza del nazismo e della Shoah.

Ma, mentre i primi due, Bauman e Jonas, riuscirono a sfuggire alla deportazione emigrando, e svilupparono in seguito l’elaborazione del loro pensiero nell’area culturale anglosassone, con la quale ebbero modo di confrontarsi, Frankl ed Améry, entrambi austriaci, hanno drammaticamente vissuto la deportazione nei campi nazisti e, sopravvissuti alla Shoah, hanno scelto poi di restare in un’Europa da ricostruire non solo materialmente ma, soprattutto, moralmente e civilmente. E si fecero testimoni della tragedia vissuta in un modo molto speciale, sia nella riflessione intellettuale che nelle scelte di vita.

Materiale

BUCCIOLI – Z. Bauman e H. Jonas

BUCCIOLI – J. Améry

Bibliografia

  • Zygmunt Bauman, “Modernità e Olocausto”, Società editrice Il Mulino, Bologna 2010
  • Hans Jonas, “Il concetto di Dio dopo Auschwitz”, Il Melangolo, Genova 1997
  • Viktor Frankl, “Uno psicologo nei lager”, Edizioni Ares, Milano 2011
  • Jean Améry, “Intellettuale ad Auschwitz”, Bollati Boringhieri, Torino 2008

Note Biografiche

Stefania Buccioli ha insegnato per più di trent’anni Filosofia e Storia nei Licei, per la maggior parte presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II” di Roma dove, nel corso degli anni, ha ricoperto anche il ruolo di vice Rettore, responsabile della maxi sperimentazione del Liceo classico europeo,  responsabile dell’attuazione del POF, della formazione docenti, di tutte le attività dedicate alla Memoria, compresa la progettazione e l’organizzazione dei viaggi di istruzione a Berlino e Sachsenhausen, Praga e Terezin, Vienna e Mauthausen, delle attività di formazione storico-filosofica e civile degli studenti, con la progettazione e l’organizzazione di convegni e incontri con autorevoli figure istituzionali e del mondo della cultura.

E’ da molti anni nel Direttivo della sezione romana della Società Filosofica Italiana, della quale è stata vicepresidente per tre mandati.

Ha frequentato il 1°Corso di Formazione organizzato dal MIUR presso lo Yad Vashem a Gerusalemme. Ha frequentato a Parigi l’Université d’été presso il Mémorial de la Shoah e il successivo Corso di II livello organizzato a Berlino dallo stesso Mémorial con le Istituzioni tedesche che si occupano di Memoria della Shoah.

Ha frequentato il Master internazionale di II livello in Didattica della Shoah dell’Università RomaTre, diretto dal prof. David Meghnagi.

Ha lavorato per dieci anni all’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Roma, curando l’Ufficio Progetti Speciali e dedicandosi, tra gli altri, in particolare alla progettazione e all’organizzazione dei Progetti di Roma Capitale dedicati alla Memoria, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah ed il prof. Marcello Pezzetti – compresi i diversi Viaggi della Memoria guidati dai Sindaci di Roma – e a quelli dedicati alla Filosofia (in collaborazione con le Facoltà di Filosofia dell’Università RomaTre e della Sapienza) rivolti ai docenti e agli studenti delle scuole secondarie della città. Per questi stessi Progetti si è occupata della cura delle Mostre (per le centinaia di prodotti realizzati dagli studenti delle scuole partecipanti) e delle pubblicazioni ad essi dedicate.

Ester Capuzzo

Abstract

La lezione si incentra sulla storia degli ebrei in Europa dall’età franco-rivoluzionaria, che determina la c.d. prima emancipazione, mettendo in evidenza i percorsi che nei paesi europei gli ebrei compiono nell’integrarsi nelle diverse società maggioritarie sino al momento della loro espulsione da queste nel corso degli anni Trenta del Novecento.

Materiale

N/A

Bibliografia

  • Migliau, Tagliacozzo, Gli ebrei nella storia e nella società contemporanea, Città di Castello, Odoya, 2020
  • Foa, Ebrei in Europa. Dalla peste nera all’emancipazione XIV-XIX secolo, Roma-Bari, Laterza, 2013 (rist.)
  • Levi, Dodici lezioni sugli ebrei in Europa. Dall’emancipazione alle soglie dello sterminio, Torino, Zamorani, 2003
  • Battenberg, Gli ebrei in Europa.Dalla diaspora alla Shoah, trad. it., Genova, ECIG, 1996.

Note Biografiche

 Ester Capuzzo è professore ordinario di  Storia contemporanea presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne di Sapienza Università di Roma. Tra i suoi interessi scientifici vi è anche la storia degli ebrei italiani con particolare riferimento all’età liberale. E’ membro del Comitato scientifico di “Zahor. Rivista di storia degli ebrei italiani” per la quale sta curando un numero dedicato agli ebrei italiani tra Ottocento e Novecento.

Elèna Mortara

Abstract

Dopo la Shoà. Identità in bilico e scrittori ebrei nella letteratura americana contemporanea.

Da dove deriva l’immagine e il concetto di una “Identità in bilico”, che dà il titolo a questo pluriennale Corso di formazione su ebrei ed ebraismo? La letteratura e le arti possono contribuire alla conoscenza della storia e alla comprensione del significato di questa provocatoria definizione? La lezione sulla letteratura ebraico-americana contemporanea cercherà di rispondere anche a questo interrogativo, partendo dalla constatazione che, essendo gli Stati Uniti il porto in cui, dalla fine dell’800 e nel corso del ’900 è venuta a concentrarsi una consistente parte della diaspora ebraica, è proprio questa letteratura che, nella sua ricchissima articolazione, è riuscita a dar voce e visibilità a molte delle istanze del mondo ebraico moderno. Quello che verrà presentato sarà un sintetico profilo della letteratura ebraico-americana dai tempi della Shoà a tutto il secondo ’900 e i primi anni del 2000, con indicazione dei momenti-chiave di questo straordinario sviluppo letterario e mappatura di questo vasto territorio, che ha visto gli scrittori ebrei tra i protagonisti della letteratura, non solo americana, contemporanea. Dato il vasto numero degli autori e delle opere oggetto del discorso, le informazioni relative verranno offerte nel corso della presentazione, mentre la bibliografia che segue si concentra su alcune antologie e fonti critiche secondarie, utili per eventuali approfondimenti.

Materiale

Mortara_POWERPOINT_Corso Prog.Memoria_2023

Bibliografia

(Antologie e fonti secondarie; parziale, in ordine alfabetico)

  • Chametzky, Jules et al., Jewish American Literature. A Norton Anthology, New York, Norton, 2001
  • De Biasio, Giordano, Memoria e desiderio, Torino, Utet, 1972
  • Fink, Guido e Gabriella Morisco, a cura di, Il recupero del testo. Aspetti della letteratura ebraico-americana, Clueb, Bologna, 1988
  • Freud, Lewis, a cura di, Gli ebrei e la grande emigrazione, Roma, Nuova Editrice Universitaria, 2006
  • Howe, Irving e Eliezer Greenberg, a cura di, A Treasury of Yiddish Stories, disegni di B. Shahn, New York, Viking Press, 1954
  • Materassi, Mario, a cura di, Scrittori ebrei americani, 2 vol., Milano, Bompiani, 1989
  • Mortara, Elèna, Letteratura ebraico-americana dalle origini alla shoà. Roma, Litos, 2006
  • Mortara, Elèna, “Philip Roth: o del vivere in conflitto”, introduzione, in Roth, Romanzi. Volume primo, 1959-1986, a cura di E. Mortara, Milano, Meridiani Mondadori, 2017, pp. xi-ciii
  • Mortara, Elèna, “I Nobel a Saul Bellow e Isaac Bashevis Singer: l’epoca d’oro della letteratura ebraico-americana”, Letteratura d’America, Angloamericana n. 189, anno XLII, Roma, Bulzoni, 2022, pp. 27-84.
  • Mortara Di Veroli, Elèna e Laura Quercioli Mincer, a cura di, Rassegna Mensile di Israel. Il mondo yiddish: antologia letteraria, vol. LXI n. 2-3, Roma, Unione Comunità Ebraiche Italiane, 1995
  • Mortara Di Veroli, Elèna, “Bernard Malamud” e “Saul Bellow”, in I Contemporanei. Novecento americano, a cura di E. Zolla, vol. II, Roma, Lucarini, 1983, pp. 581-616 e pp. 739-783
  • Mortara Di Veroli, Elèna, “Isaac Bashevis Singer”, in Isaac Bashevis Singer, apparato critico a cura di E. Mortara Di Veroli, Torino, UTET (“Scrittori del mondo: i Nobel”), 1987, pp. IX-XLI, 665-685
  • Palmieri, Franco, La letteratura della terza diaspora, Ravenna, Longo 1973

Note Biografiche

Elèna Mortara, laureata presso l’Università degli Studi di Milano e Fulbright Visiting Scholar nel 1979 presso la Columbia University di New York e la Brandeis University di Waltham, Mass., è stata dapprima docente di Lingua e letteratura inglese presso il Liceo scientifico “M. Malpighi” di Roma e poi docente di Letteratura angloamericana all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. È nota per i suoi studi sulla letteratura ebraico-americana e su dinamiche interculturali in contesti transnazionali. Nel 2016 ha vinto il premio europeo “American Studies Network Book Prize” per il suo libro Writing for Justice: Victor Séjour, the Kidnapping of Edgardo Mortara, and the Age of Transatlantic Emancipations (Dartmouth College Press, 2015), sullo scrittore di teatro ed esule afroamericano francofono Victor Séjour, nella “età delle Emancipazioni transatlantiche”. È autrice di un libro sulla Letteratura ebraico-americana dalle origini alla shoà (Litos, 2006) e di decine di saggi su esponenti di questo filone letterario di età successiva, molti dei quali da lei incontrati personalmente nel corso dei suoi studi. Ha tra l’altro curato il volume dei Meridiani Mondadori dedicato alla narrativa di Philip Roth 1959-1986 (2017), e ha pubblicato l’ultima intervista dello scrittore, registrazione di un incontro avvenuto nel suo appartamento di New York nel dicembre 2017. È traduttrice del filosofo Abraham J. Heschel e co-curatrice di due volumi sulla letteratura yiddish. Ha fatto parte del Consiglio scientifico del CeRSE (Centro Romano di Studi sull’Ebraismo dell’Università di Roma “Tor Vergata”). Attualmente è nel Direttivo della Associazione Italiana Amici dell’Università di Gerusalemme, e nel Comitato scientifico della “Rassegna Mensile di Israel” e della Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo Italiano.

Sergio Della Pergola

Abstract

N/A

Materiale

Bibliografia

Sergio Della Pergola è Professore ordinario emerito e ex-Direttore dell’Istituto Avraham Harman di Studi Ebraici Contemporanei all’Università Ebraica di Gerusalemme. Specialista di demografia della diaspora ebraica e di Israele, ha pubblicato numerosi libri e articoli sulla storia della popolazione, la famiglia, le migrazioni internazionali, l’identità ebraica, le proiezioni demografiche e l’antisemitismo. È stato ospite di oltre 100 università e centri di ricerca nei cinque continenti, e consulente del Presidente dello Stato d’Israele, del Governo israeliano, dell’Agenzia Ebraica, del Municipio di Gerusalemme, e dell’Ufficio Centrale di Statistica israeliano. Membro della Comissione di Yad Vashem per i Giusti tra le Nazioni.

Note Biografiche

N/A

Michele Sarfatti

Abstract

Il movimento fascista fu costituito da Benito Mussolini nel 1919; andò al potere nel 1922. Trasformò il governo in dittatura e poi in regime totalitario. Mussolini fu destituito nel luglio 1943. Nel settembre 1943 ricostituì la Repubblica sociale italiana; che fu sconfitta nell’aprile 1945. Il fascismo ebbe una corrente antisemita sin dalle origini; divenne ufficialmente antisemita nel 1938.
Dal 1919 al 1938 gli ebrei italiani ebbero convinzioni fasciste, o antifasciste, o né fasciste né antifasciste, comportandosi come gli altri italiani. La loro partecipazione a entrambe le posizioni fu maggiore di quella degli altri italiani, con una presenza più marcata nelle file dell’antifascismo. Molti di quelli fascisti rimasero tali fino all’espulsione nel 1938.

Materiale

N/A

Bibliografia

Emanuele Artom, Diari di un partigiano ebreo. Gennaio 1940-febbraio 1944, a cura di Guri Schwarz, Torino, Bollati Boringhieri 2008.
Michele Sarfatti, Gli ebrei nell’Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, edizione definitiva ampliata, Einaudi, Torino 2018.
Michele Sarfatti, La partecipazione degli ebrei alla Resistenza italiana, in “La rassegna mensile di Israel”, v. LXXIV, n. 1–2 (gennaio–agosto 2008), pp. 165–72.
Michele Sarfatti, Introduction on Italy’s Fascist Jews: Insights on an Unusual Scenario, in “Quest. Issues in Contemporary Jewish History. Journal of Fondazione CDEC”, n. 11 (October 2017).

Note Biografiche

Michele Sarfatti è uno storico specializzato nella persecuzione antiebraica e nella storia degli ebrei in Italia nel XX secolo. È stato coordinatore e poi direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC, Milano dal 1982 al 2016. Nel 2007/8-2015/6 è stato docente del Laboratorio “Storia della Shoah”, Università Statale di Milano.
È membro dal 1997 del Comitato scientifico della rivista «La Rassegna Mensile di Israel»; è membro dal 2010 del Board of Editors della rivista digitale «Quest. Issues in Contemporary Jewish History. Questioni di storia ebraica contemporanea» (Editor in chief dal 2010 al 2016). Fa parte della Delegazione Italiana dell’International Holocaust Remembrance Alliance IHRA.
Tra i suoi libri principali vi sono: Gli ebrei nell’Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, edizione definitiva, Torino, Einaudi 2018; La Shoah in Italia. La persecuzione degli ebrei sotto il fascismo, Torino, Einaudi 2005; Il cielo sereno e l’ombra della Shoah. Otto stereotipi sulla persecuzione antiebraica nell’Italia fascista, Roma, Viella 2020; I confini di una persecuzione. Il fascismo e gli ebrei fuori d’Italia (1938-1943), Roma, Viella 2023.
Ha scritto con Anna Sarfatti, L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini, Milano, Mondadori 2013.

Roberta Ascarelli

Abstract

Storia e cultura del Chassidismo
La lezione verterà su tre temi che verranno analizzati singolarmente e nelle loro relazioni.
a) L’ebraismo ashkenazita: dislocazione geografica, migrazioni, caratteri, sviluppi
b) Introduzione alla lingua yiddish: maturazione, diffusione, uso, tradizione letteraria
c) Il Chassidismo: origini, caratteri, sviluppo. Interpretazione di Buber e Scholem
d) La letteratura ebraica moderna e il chassidismo: da Scholem Alejchem ai Singer.

Materiale

N/A

Bibliografia

Jean Baumgarten, Lo yiddish, Giuntina
Martin Buber, Il messaggio del Chassidismo, Giuntina
Julien Bauer, Breve storia del Chassidismo, Giuntina
Gershom Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica, Einaudi (il capitolo dedicato al Chassidismo)

Note Biografiche

Nata a Napoli, insegna Letteratura e cultura tedesca all’Università di Siena e Letteratura ebraica contemporanea al corso di laurea  triennale dell’UCEI.

E’ stata visiting scholar all’Università di Harvard e visiting professor alle Università di Toronto, Rochester (N.Y.) e Vienna. Qui ha insegnato all’Istituto di Giudaistica occupandosi dell’autobiografia di area ebraico-tedesca, da Glückel von Hameln a Freud.

La sua ricerca si concentra soprattutto sulla letteratura ebraico-tedesca dell’Impero asburgico. In questo ambito, ha pubblicato, tra l’altro,  una monografia su Schnitzler e una su Hofmannsthal, ha curato Oltre la persecuzione:  donne, ebraismo, memoria, Donzelli; Juden, numero monografico di «Cultura tedesca»;  insieme a Wilhelm Pfeistlinger, Canetti  (Donzelli) e, insieme a Claudia Sonino,  la raccolta di saggi “Scrivo tedesco perché sono ebreo”. Ha tradotto e curato testi di Theodor Herzl  e di Stefan Zweig e ha pubblicato  saggi su  temi legati alla letteratura della persecuzione. E’ responsabile di un progetto di ricerca internazionale (insieme a Massimiliano De Villa) sulla Mitteleuropa ebraica.  Fa parte del Comitato scientifico delle riviste “Cultura tedesca”, “Rassegna mensile di Israel” e  “Austriaca”.
E’ membro della Accademia di Scienze morali e politiche di Napoli e del consiglio scientifico della Fondazione Primoli di Roma, è presidente della Associazione di studi ebraico-tedeschi Ayn-t e della Amicizia ebraico-cristiana di Roma.

Pasquale Troia

Abstract

La letteratura sugli ebrei, sulla loro storia, cultura, emancipazione e integrazione è notevole, MA «prescinde» quasi sempre dal rilevare l’identità ebraica nella sua dimensione religiosa di preghiera con i suoi riti e i suoi canti.

Questa breve presentazione intende non prescindere da queste identità ma di rilevare come le diversità dei riti e dei canti permettono di conoscere e valorizzarla. La brevità del tempo induce a limitare la rilevazione all’ambito delle comunità ebraiche italiane.

La relazione si avvale di un power point che presenta alcuni riti attualmente praticati, rilevando i testi, curiosando alcune partiture e ascoltando soprattutto i canti liturgici secondo le diverse tradizioni italiane. In particolare le composizioni dei Direttori del Coro del Tempio Maggiore di Roma. Il tutto accompagnato da un lessico musicologico ed ebraico, una bibliografia e discografia e qualche proposta didattica: strumenti e documenti che potrebbero incoraggiare i Docenti a valorizzarli nella didattica interdisciplinare dei saperi scolastici.

Materiale

Relazione Troia 3 aprile 2023

 

Bibliografia

FUBINI Enrico, La musica nella tradizione ebraica, Einaudi, Torino 1994; Musica e canto nella mistica ebraica, La Giuntina, Firenze 2012.

IDELSOHN Abraham Z., Storia della musica ebraica, traduzione Alberto Jona, Giuntina, Firenze 1994.

TROÌA Pasquale (ed.) La Musica e la Bibbia, Atti del Convegno Internazionale di Studi promosso da Biblia (Associazione laica di cultura biblica) e dall’Accademia Musicale Chigiana (Siena 24-26 agosto 1990), Garamond, Roma 1992: TROÌA Pasquale, «Musicalmente parlando Babele è una benedizione», pp. 1-57; Musicisti e canti sinagogali a Roma tra il 1814 e il 1914. Una ricerca nell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma, in PROCACCIA Claudio (a cura di). Ebrei a Roma tra Risorgimento ed emancipazione (1814-1914), Gangemi Editore, Roma 2013, pp. 163-228; Gino Modigliani. Una vita per la musica, Gangemi, Roma 2018;

TROIA, A. FUNARO, C. DI SEGNI, A. SPIZZICHINO, Canti del Tempio Maggiore di Roma, Tomo I, Gangemi, Roma 2021 (con cd canti)

 

Note Biografiche

Pasquale Troìa

Biblista. Ha studiato da laico alla Pontificia Università Gregoriana di Roma.  Per molti anni Docente di S. Scrittura in alcuni Istituti Superiori di Scienze Religiose di Roma ed attualmente docente di Bibbia e Musica e di Didattica multimediale della Bibbia alla Mater Ecclesiae della Pontificia Università s. Tommaso di Roma, Angelicum. Studioso e autore di pubblicazioni sui canti liturgici della Comunità ebraica di Roma e di studi sull’interazione esegetica Bibbia e Musica (https://www.pasqualetroia.it/). Recentemente ha pubblicato con A. FUNARO, C. DI SEGNI, A. SPIZZICHINO, Canti del Tempio Maggiore di Roma, con cd di canti allegato, Gangemi, Roma 2021. Di prossima pubblicazione i testi dei canti di Donato Manduzio (1885-1948), il fondatore della comunità neo-ebraica di San Nicandro Garganico. pasqualetroia@alice.it.

Cesare Terracina

Abstract

Attraversando i cambiamenti sociali e politici in un percorso di inesorabile allontanamento dalla tradizione, le arti figurative hanno segnato il percorso della modernità avvicinando nuove realtà .  Il contributo dell’ebraismo e’ parte in dialogo con le tensioni estetiche  : Nuove espressioni, nuove problematiche e nuove tematiche si confrontano nelle diverse personalità affacciate nell’incerto orizzonte  della storia contemporanea .

Bibliografia

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Note Biografiche

Cesare Terracina e’ nato a Roma dove vive e lavora. Dopo la laurea in Lettere e Filosofia con indirizzo storico artistico ,conseguita presso l’ Ateneo romano La Sapienza si è dedicato all’insegnamento per la terza età presso L’Unisped (Università Sperimentale Decentrata) gestita dall’ Ordine Diocesano di Roma . Assistente universitario presso la cattedra di Storia dell’arte Contemporanea ha collaborato con l’Amicizia Ebraico Cristiana svolgendo conferenze a Camaldoli Firenze e Vicenza, su temi riguardanti il pensiero ebraico legato alla cultura artistica.  Già’ Referente culturale del Nuovo Circolo degli Scacchi è autore del volume sul Palazzo Rondinini sede storica del Sodalizio romano .

Collaboratore del Centro  di cultura ebraica e del Museo della Comunità ebraica di Roma, attualmente ricopre l’incarico di docente di Storia dell’arte presso il Liceo Paritario romano ‘Renzo Levi’.

Saggista e pubblicista ha collaborato con la Rai  ed altre emittenti televisive .