Nell’edizione serale del Giornale d’Italia (con data 15 luglio) veniva pubblicato “Il Fascismo e i problemi della Razza”. L’articolo non era firmato e nel titolo c’era un errore, corretto nelle edizioni successive. Le firme vennero apposte dieci giorni dopo, il 25 luglio, con un comunicato del PNF
Le principali tesi del manifesto della razza sono chiaramente in contrasto con le idee dominanti nella cultura scientifica italiana e non c’è dubbio che esso rappresenti l’irruzione nella cultura italiana, a livello ufficiale, del razzismo scientifico-biologico.
Questa impostazione, piuttosto in contrasto con le idee dominanti nel mondo scientifico italiano è il risultato di una decisione politica di Mussolini stesso, che, nel febbraio del ’38, aveva dato l’incarico a Guido Landra, assistente presso la Cattedra di Antropologia della Sapienza, di costituire un comitato scientifico per lo studio e l’organizzazione della campagna razziale.
Scarica i testi del manifesto e del comunicato
Per saperne di più:
M. Sarfatti, Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell’elaborazione delle leggi del 1938, Silvio Zamorani Editore, seconda edizione, Torino, 2017
I delegati di 32 paesi si erano riuniti in Francia per discutere il problema dell’accoglienza dei profughi ebrei in fuga dal nazismo. La conferenza non portò ad alcun risultato concreto: in particolare, le grandi potenze, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia si dichiararono non disponibili ad intraprendere azioni ufficiali per risolvere il problema
La rivista «La Difesa della razza», diretta da Telesio Interlandi fu pubblicata con cadenza quindicinale dal 5 agosto 1938 al 20 giugno 1943, sotto gli auspici del Ministero della Cultura Popolare e giocò un ruolo fondamentale nella definizione della «questione razziale» in Italia e nella diffusione dell’antisemitismo negli anni cruciali della discriminazione e persecuzione degli ebrei.
22 agosto 1938: censimento speciale nazionale degli ebrei, gestito dalla Demorazza e impostato su criteri razzisti
1-2 settembre 1938:primi provvedimenti legislativi antiebraici approvati dal Consiglio dei Ministri
Ascolta: Il primo giorno di (non) scuola
REGIO DECRETO LEGGE 7 settembre 1938 XVI, n. 1381. Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri
Per saperne di più:
– Michele Sarfatti, GLI EBREI NELL’ITALIA FASCISTA. Vicende, identità, persecuzione, Einaudi, nuova edizione 2018
6 ottobre 1938: La Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo detta le linee generali della legislazione antiebraica in corso di emanazione
Un testo da rileggere con attenzione e su cui riflettere ampiamente.
La legislazione attuata fu, in alcuni casi, più dura di quanto preannunciato.
7-10 novembre 1938
Il Consiglio dei Ministri approva un secondo e più organico gruppo di provvedimenti legislativi antiebraici, talora aggravanti quanto preannunciato dal Gran Consiglio. Essi tra l’altro contengono la definizione giuridica di “appartenente alla razza ebraica” e dispongono il divieto di matrimonio tra “italiani ariani” e “semiti” o “camiti”; inoltre contengono provvedimenti di espulsione degli ebrei dagli impieghi pubblici e (in forma più completa) dalla scuola, di limitazione del loro diritto di proprietà, ecc.
Le leggi antiebraiche dell’Italia fascista
Cronologia della persecuzione antiebraica in Italia