La memoria è come un filo che lega il passato e il presente….

 

Piero Terracina con Lorella Ascoli e Elisa Guida a Perugia, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria, 16 marzo 2017

 

Un anno fa ci lasciava Piero Terracina Z”L. E’ stato un anno che ha cambiato profondamente il punto di vista dei nostri rapporti, del nostro vivere quotidiano, le prospettive e previsioni per il futuro.
Un anno di svolta drastica per la scomparsa di testimoni fondamentali e di protagonisti dello studio della storia e della memoria, un anno in cui qualcosa di imprevisto ed imprevedibile – la pandemia – ci ha forzato nelle nostre case, a volte in solitudine, a volte in convivenza non preordinata.
 
Più volte, più persone in anni precedenti hanno riflettuto su come sarebbe stato “dopo” i testimoni, sul rapporto fra storia e memoria, sul ruolo delle “seconde” e “terze” generazioni; non c’è naturalmente una soluzione unica a tali questioni.
La narrazione di Piero, lucida, rigorosa, mai incline al vittimismo o alla commiserazione, ha lasciato qualcosa di inconfondibile e fondamentale, che si ritrova nell’emozione e nella commozione che si prova a ricordarlo, rileggerlo e  riascoltarlo, grazie alle registrazioni disponibili, che sono tante, per fortuna e che dimostrano la considerazione e l’affetto che ogni volta gli veniva tributato.
 
Il messaggio di Piero è chiaro:
«A voi giovani dico: il futuro vi appartiene. Non siate indifferenti; partecipate alla vita del Paese secondo un ideale di giustizia. Perché chi non partecipa è colpevole quasi quanto chi lavora al servizio del male. Ognuno di noi, ognuno di voi, può fare qualcosa e opporsi a qualunque forma di violenza e di razzismo.
Non date mai retta ai falsi idoli; sappiate sempre ragionare con la vostra testa senza rilasciare deleghe in bianco, mai, a nessuno. Chi non ragiona con la propria testa non è libero.
 
Se oggi siamo qui riuniti e possiamo parlare da uomini liberi, se nel nostro paese la costituzione repubblicana  nata dalla resistenza  garantisce la libertà e i diritti dei cittadini è perché nel 1945 con la vittoria degli alleati, delle  truppe sovietiche che furono i primi a liberare i campi compreso Auschwitz e il contributo determinante delle forze partigiane  è nata una nuova Italia libera e democratica. Ma attenzione perché la libertà non è un dono di Dio ma è un prodotto degli uomini e deve essere sorvegliata e difesa in ogni momento della nostra vita perché i nemici della libertà sono sempre in agguato.
Se rimaniamo in silenzio, se non riusciamo a capire e a far capire che ogni essere umano ha diritto al rispetto, alla dignità, alla solidarietà e alla libertà, se non siamo disposti a lottare per questi valori, si percorre una china in fondo alla quale possiamo trovare il lager. E’ già accaduto, qui nella civile Europa, potrebbe accadere di nuovo.
Fatelo per i vostri figli, fatelo per coloro che verranno».