Il bagaglio accumulato in questi anni è saldamente sulle nostre spalle, un tesoro prezioso da continuare a trasmettere e incrementare. Con il contributo di tutti e con il gioco di squadra, speriamo che quanto abbiamo seminato stia crescendo e dando frutti!

L’ulivo piantato in occasione dell’intitolazione dell’Istituto Comprensivo a Piero Terracina, Roma, 5 gugno 2023

 

Era il 23 settembre del 2003, quando al Centro di Cultura ebraica di Roma si svolse la prima riunione di quello che avrebbe preso il nome, un po’ lungo, di Progetto Memoria – Centro di Cultura Ebraica, Roma – Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea/ CDEC, Milano.

Il sottotitolo citava: Assistenza e collaborazione con i testimoni delle persecuzioni anti-ebraiche per l’Italia centro-meridionale, realizzato con il Fondo Italiano di Assistenza alle Vittime delle Persecuzioni Naziste (Legge 249/2000).

Il Centro era allora diretto da Bice Migliau e il CDEC da Michele Sarfatti, la creazione del gruppo era stata fortemente voluta da Enrico Modigliani, allora consigliere sia del CDEC che della Comunità ebraica di Roma, che, insieme a Piero Terracina, ne aveva ipotizzato la creazione al precedente congresso UCEI .

L’allestimento dell’ufficio si era reso necessario dopo l’istituzione per legge del Giorno della Memoria, quando le richieste di incontrare testimoni della Shoah e delle persecuzioni antiebraiche, che arrivavano al Centro di Cultura Ebraica di Roma e al CDEC di Milano, erano diventate sempre più numerose. Circa un anno prima, era stato anche istituito all’UCEI l’ufficio per il Giorno della Memoria.

Progetto Memoria nasce quindi come un supporto per coordinare le varie iniziative nelle scuole di Roma e del Centro-sud e per occuparsi anche degli aspetti logistici: organizzazione delle trasferte, rimborsi spese, contributi, che spesso i testimoni e gli operatori preferivano non gestire direttamente.

La prima attività organizzata fu un corso di formazione per docenti e operatori, “La Shoah in classe”, organizzato in parallelo prima a Milano e poi a Roma, che ebbe poi una seconda edizione due anni dopo.

Progetto Memoria da subito non fu solo un coordinamento logistico, ma un punto di riferimento e di consulenza per le scuole e non solo, grazie agli strumenti forniti dal CDEC e dal Centro di Cultura.

Molto è cambiato nel corso degli anni: a partire dal primo e fondamentale contributo dei nostri collaboratori a fare da guida alla prima grande mostra organizzata dal CDEC al Vittoriano di Roma (15 ottobre 2004 – 30 gennaio 2005): “Dalle leggi antiebraiche alla Shoah. Sette anni di storia italiana”, vera pietra miliare, i cui documenti sono confluiti nel sito https://www.cdec.it/shoah-museum/ e della quale venne realizzata una versione a stampa, da portare nelle scuole, ancora oggi utilizzata. Per proseguire con una quantità eccezionale e formidabile di incontri, che presto non furono solo al Centro-sud, ma gradualmente in tutta Italia, spesso fuori dai clamori delle cerimonie istituzionali e nei luoghi più lontani e difficili da raggiungere.

Molti testimoni si sono avvicendati, moltissimi docenti sono stati coinvolti nel nostro lavoro. Insieme, abbiamo costituito una rete interattiva e soprattutto un metodo di lavoro.

Le attività e le idee si sono moltiplicate, le collaborazioni con enti, istituzioni e organizzazioni sono state innumerevoli, è impossibile citarle per intero, ma su tutte una: quella con la Federazione Nazionale Insegnanti – FNISM Sezione Roma e Regione Lazio, grazie alla presidente Liliana Di Ruscio, oggi socia onoraria di Progetto Memoria.

La nostra storia è nel nostro sito web, qui si possono ripercorrere tutte le tappe del percorso intrapreso, valutare avvenimenti e cambiamenti, trovare materiali e riferimenti.

Dal 2015, alcuni anni dopo la conclusione del finanziamento del Fondo 249/2000, è stata costituita l’Associazione Progetto Memoria, in una fase di crescita che continua tutt’oggi, ma che comporta purtroppo una grande incertezza dal punto di vista economico, a fronte del grande entusiasmo con cui si continua a perseguire la missione di tramandare la memoria della Shoah e non solo.

Come cita infatti lo Statuto: «L’Associazione si propone – anche attraverso lo studio del fascismo e del nazismo – di custodire e diffondere la storia e la memoria delle persecuzioni e degli stermini in genere, soprattutto quelli del ‘900, con particolare riguardo alle persecuzioni antiebraiche e razziali e alla Shoah, attraverso testimonianze, attività di ricerca e attività didattica, accrescendone la conoscenza e la consapevolezza, al fine di combattere fenomeni di qualsivoglia forma di antigiudaismo, antisemitismo, razzismo e negazionismo. Inoltre, è contro ogni discriminazione anche basata su genere, cittadinanza, nazionalità, etnia, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica,  condizione personale e sociale e contro la diffamazione degli ebrei e dell’ebraismo.»

Oggi siamo davanti a nuove sfide, che si aggiungono a quelle iniziali, solo in parte superate. Il “passaggio del testimone” sta avvenendo gradualmente, il ricordo di chi ci ha lasciato ci accompagna.

Gli strumenti e i metodi di comunicazione sono profondamente cambiati, ma stanno offrendo nuove opportunità e nuovi terreni da esplorare.

Il bagaglio accumulato in questi venti anni è saldamente sulle nostre spalle, un tesoro prezioso da continuare a trasmettere e incrementare. Con il contributo di tutti e con il gioco di squadra, speriamo che quanto abbiamo seminato stia crescendo e dando frutti.

Tanti auguri Progetto Memoria!